Mobilitazione del personale scuola  - 24-01-04 - da Sannio Tradizioni

 

 

Mobilitazione del personale della scuola
Comunicato Unitario Cgil - Cisl - Uil Scuola

 

Il Consiglio dei Ministri ha approvato nella giornata di oggi il Decreto legislativo di attuazione della Legge 53 nella scuola dell’infanzia e nel primo ciclo senza che ciò sia stato preceduto da alcun confronto con le Organizzazioni Sindacali, pur in presenza di precisi impegni formalmente assunti dal Governo e di reiterate richieste di incontro e di confronto delle Organizzazioni.

Le ricadute del provvedimento sul funzionamento della scuola, sulle famiglie, sul personale e sull’organizzazione del lavoro saranno molto pesanti e negative.

Di fronte a questo quadro negativo Cgil Scuola, Cisl Scuola e Uil Scuola proclamano da oggi, 23 gennaio 2004, l’immediato stato di mobilitazione di tutto il personale della scuola.

Se nei prossimi giorni non verrà aperto un confronto finalizzato a determinare rapidamente risultati in termini di impegni e di certezze i Sindacati scuola decideranno le ulteriori iniziative di lotta.

 

Roma, 23 gennaio 2004

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RIFORMA: GILDA VERSO LO SCIOPERO GENERALE
 
La Gilda, esprime un giudizio fortemente negativo sul decreto approvato oggi.
 
Annuncia l’intento di continuare nella sua azione di denuncia nelle scuole, nelle sedi istituzionali, ovunque, dei limiti della riforma. Chiamerà i docenti ad opporsi con tutti gli strumenti di contrasto consentiti.
 
La Gilda rivolge un appello a tutte le Associazioni professionali e sindacali affinché si arrivi ad azioni unitarie di protesta sul tema della riforma fino allo sciopero generale della scuola.
 
Il decreto emanato dal Consiglio dei ministri non ha modificato nella sostanza l’impianto già noto, limitandosi ad introdurre elementi di flessibilità e di graduazione nella gestione degli anticipi con l’intento di attenuare solo gli effetti negativi di un progetto senza coperture economiche ed alcune temporanee misure sugli organici.
 
La riforma agisce pesantemente sull’organizzazione scolastica destrutturando l’attuale assetto, finendo per essere decisamente dannosa; la prevista riduzione oraria delle discipline obbligatorie, infatti, produrrà un abbassamento della qualità degli studi, e le riduzioni, a regime, degli organici avrà ulteriori effetti negativi sulla qualità complessiva del sistema.
 
Grave responsabilità politica appare la scelta di procedere comunque nel portare avanti una riforma senza il coinvolgimento dei docenti, senza la loro condivisione, una scelta che provocherà ulteriori forme di malessere e di disaffezione verso l’insegnamento.
 
Irrisolte tutte le questioni di merito su cui la Gilda degli Insegnanti ha espresso giudizi negativi e chiesto una sostanziale revisione e modifica, in particolare sono stati mantenuti: una astratta e inattuabile personalizzazione dei piani di studio, l’introduzione surretizia di forme gerarchiche di carriera, l’assurda commistione di responsabilità e l’aumento di burocrazia del portfolio, l’attacco alla libertà di insegnamento attraverso l’ imposizione di metodologie didattiche confuse e impraticabili, l’invasione di spazi  demandati alla contrattazione.
 
Il Coordinatore nazionale
Prof. Alessandro Ameli
 
Roma, 23 gennaio 2004