Asciutti (Fi):
organici saturi
Vi sembrano poche 15 mila assunzioni nella scuola, a fronte dei circa
120 mila contratti annuali di sostituzione? Macché, ´sono tante' e
non si facciano illusioni gli altri precari in attesa di un posto
fisso, perché ´il 30% del personale di ruolo è in più rispetto alle
esigenze della scuola. E in futuro, almeno per i prossimi dieci anni,
non ci saranno più assunzioni di massa'. Parola di Franco
Asciutti, responsabile scuola di Forza Italia, presidente della
commissione istruzione del senato e relatore del disegno di legge
sulle graduatorie. Che annuncia: ´La riforma della scuola porterà
anche a una riduzione delle ore di lezione e delle materie di studio,
che sono lievitate a dismisura a discapito dell'apprendimento degli
studenti'.
Domanda. I sindacati chiedono un piano straordinario di
assunzioni per sanare il precariato.
Risposta. Il precariato si è creato in decenni con un sistema
di abilitazione all'insegnamento che ha ingenerato l'aspettativa di
essere prima o poi assunti. Siamo così arrivati a livelli di
saturazione, non più sostenibili. La scuola non può più essere un
serbatoio di posti sicuri, deve cambiare come è cambiato tutto il
resto della pubblica amministrazione.
D. Lei parla di saturazione, eppure ogni anno sono circa 120
mila i supplenti, tra docenti e ausiliari, tecnici e amministrativi,
che hanno chiamate di lunga durata. Evidentemente i circa 750 mila di
ruolo non bastano.
R. Innanzitutto è necessario verificare che tutti coloro che
sono di ruolo svolgano effettivamente il lavoro per il quale sono
assunti, limitando così al minimo i casi di distacco. Ed è questo un
piano sul quale già siamo operativi. In secondo luogo, il numero di
insegnanti rispetto a quello degli alunni in Italia è ancora troppo
alto, 1 a 10 contro 1 a 15 della media Ue. Va abbassato, perché il
confronto con l'Europa non può esserci solo sugli stipendi, deve
essere fatto a 360 gradi.
D. Dobbiamo prepararci allora a un futuro con classi ancora più
affollate?
R. Il problema di fondo è che, per creare più cattedre, sono
state accresciute le materie di insegnamento. In una prima classe di
un istituto professionale, per esempio, le discipline sono 18,
decisamente troppe per formare bene un ragazzo.
D. Ma è stata la stessa Moratti a introdurre nuove materie,
come l'inglese e l'informatica alle elementari e la seconda lingua
comunitaria alle medie.
R. Senza però far crescere il numero di ore. È necessario
sapere quale scuola si vuole e anche saper rinunciare a un
affastellamento di lezioni, che, ripeto, rende meno valida la
preparazione degli studenti. Questo non significa non aprire allo
studio di nuove discipline, purché siano veramente utili.
D. Prima o poi bisognerà pur riprendere ad assumere, se non
altro per controbilanciare i pensionamenti.
R. E allora lo faremo attraverso corsi universitari di
specializzazione calibrati sulle effettive esigenze delle scuole, come
prevede la riforma. Nessuno più sarà illuso di poter essere assunto
solo perché dichiarato idoneo.