Calcio a5 Telese-Amorosi: 3-4  - 04-05-04 - Giovanni Guerriera

 

 

Calcio a 5: BEFFATI!!!

Nuovo Gs Telese Terme- AS Amorosi: 3-4

NUOVO GS:Alfano Lello, Malgieri Domenico, Malgieri Antonio, Autiero Nicola, Di Caprio Giuseppe(K)

A disp.: D’Onofrio Massimo, Marocco Stefano, Follo Marco, Diodato Mario, Selvaggio Simone, Migliozzi

AS AMOROSI: De Luca, Paris, Salvione, Russo, Riccio, Ferrucci, Lepore

ARBITRO: Vasco di Nola

RETI: al 7’ Di Caprio, al 18’ Autiero, al 22’ Riccio, al 37’ Lepore, al 42’ Riccio, al 43’ Di Caprio rig., al 54’ Russo

La giornata di sabato 1° maggio ha visto scontrarsi due belle formazioni che con impegno hanno cercato di raggiungere un sogno; onore all’As Amorosi che ha dimostrato di saper gestire meglio la partita nel secondo tempo, ritrovando in Riccio un valido elemento da osservare. La società telesina ringrazia tutti coloro che sabato sono venuti sul campo a tifare correttamente per la squadra telesina in perfetta simbiosi con la modesta, ma grintosa, tifoseria amorosina.

Il Gs scende in campo concentrato e caricato da un pubblico pronto ad incitare i suoi ragazzi; l’arbitro inizia bene, forse intimorito dalla presenza di due commissari di campo pronti a vigilare sulle sue scelte; il Telese per tutto il primo tempo prende coraggio, sicurezza; Alfano è evidentemente emozionato e se questo non traspare nel primo tempo, nel secondo sarà decisiva quest’emozione; dopo i primi minuti di studio il Gs attacca e al 7’ trova la prima rete con Di Caprio; l’Amorosi s’irrigidisce, non trova spazi vista anche la splendida prestazione di Malgieri; l’arbitro ammonisce subito, sa che la partita è importante, ma “casualmente” ammonisce al primo fallo Di Caprio e Malgieri, i quali già erano diffidati ed in un’eventuale partita decisiva sabato 8 maggio contro il Pro Italia non sarebbero potuti scendere in campo (ma questo è solo un caso); Autiero all’inizio gioca bene, sigla al 18’ una bella rete e poi si ferma ed il Mister Napolitano non riesce a capire che è ora di sostituirlo, fino a quando non fa entrare Marocco e Follo, il quale lambisce anche una rete.

L’Amorosi prende coscienza delle sue doti ed inizia a riscaldare i guanti di Alfano, quando al 22’ Riccio riduce le distanze; a questo punto, dopo la pausa, cambia la partita: l’arbitro espelle per mancato rispetto (per la prima volta) della distanza su fallo laterale amorosino, il nostro difensore-roccia Malgieri (è sempre un caso…); un arbitro “in forma” non espellerebbe mai un giocatore per questo motivo; gli animi sugli spalti si scaldano i Commissari continuano a scrivere sulle gesta eroiche dell’arbitro venuto da Nola a rovinare la bella sfida; al 37’, quando ormai il Gs si era completamente fermato ed il Mister continuava ad applicare un modulo offensivo nonostante i consigli a chiamare “tempo” da parte dei panchinari (Follo una fra tutti …), l’Amorosi pareggia ed il Mister Telesino chiama il tempo (che genio…….).

Il caldo, il calo di concentrazione, la rabbia per un’espulsione inesistente, mandano in confusione il Gs e Alfano nonostante le sue grandi doti, perde palla in una parata e Riccio sigla il vantaggio. Cosciente dell’errore commesso buttando fuori Malgieri, l’arbitro al 43’ assegna un rigore al Gs molto dubbio (giustamente vista la presenza dei commissari non poteva fare altro); dopo il pareggio, i telesini si espongono troppo e l’Amorosi segna l’ultima rete decisiva.

Naturalmente dopo la partita, i commissari, i “villani”, erano tutti pronti a difendere il lavoro dell’arbitro.

La delusione in casa telesina è evidente non tanto per la sconfitta contro l’Amorosi, ma perché una società giovane e seria, senza nessun profitto da quest’attività, che in due anni ha creato un gruppo d’amici in primis e poi di sportivi, che ha dimostrato “sempre” alto rispetto per i regolamenti in tutti i settori, desidererebbe un po’ di correttezza e soprattutto di qualità nell’arbitraggio. Il problema, dice un vecchio saggio, è che essere bravi ed educati e soprattutto amanti dello sport non paga; ci sono sempre i “villani” pronti a sfruttarti, a farti credere in qualcosa che non esiste e poi a scappare al momento opportuno.

Giovanni Guerriera