Telesia, ricchezza coperta - 07-11-03 - da Il Sannio Quotidiano

 

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Telesia, una ricchezza tenuta «coperta»

Pubblicato il 07-11-2003

 

Mentre a Paestum è in pieno svolgimento la VI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico...

 

di Pasquale Carlo

 

Se ne parla da decenni eppure tutto resta «coperto». In diverse occasioni è stata evidenziata la particolare ricchezza archeologica dell’area dell’antica ‘Telesia’. Di tanto in tanto, poi, affiorano alla luce reperti e materiali che fanno «toccare con mano» la grande possibilità che si potrebbe innescare da un simile patrimonio.

 

Ma succede sempre che dopo il grande clamore che segue ad affioramenti di valore tutto ritorna nel silenzio. L’ultima volta, ricordiamo, è successo qualche anno addietro. Nel corso di un’estate torrida mentre un agricoltore stava provvedendo ad una semplice aratura in profondità vennero alla luce alcuni interessanti reperti.

 

La sovrintendenza si mise al lavoro ed ecco che apparvero una serie considerevoli di sepolture: si trattava di una vera e propria necropoli. Ora, a distanza di poco più di tre anni, tutto è nuovamente «coperto».

 

Nel corso degli anni non sono mancate dichiarazioni di impegni in merito, soprattutto da parte dei politici. Ma non si è mai attivato un percorso concreto capace di innescare validi interventi in un’area di interesse archeologico che si caratterizza per essere particolarmente ricca ed estesa. Uno stimolo a lavorare per questo arriva proprio in questi giorni dalla terra salernitana.

 

 A Paestum è in pieno svolgimento (è iniziata ieri e durerà fino a domenica 9 novembre) la sesta edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Un evento che nasce con l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda ed offerta turistica. Proprio la nostra regione rappresenta un punto di forza di questa rassegna, con un’offerta archeologica particolarmente ricca: Pompei, Ercolano, la stessa Paestum... solo per citare le aree di maggiore importanza. E dire che la nostra ‘Telesia’ non dovrebbe lavorare molto per inserirsi in un ‘tour archeologico’ di interesse mondiale.

 

A rafforzare il discorso arrivano i numeri. Il turismo di questo particolare settore, infatti, in quest’ultimo periodo ha fatto registrare incrementi straordinari. I dati sono recentissimi ed arrivano direttamente dalla Regione Campania (e precisamente dall’assessorato ai Beni Culturali): i siti archeologici e monumentali sono stati visitati nello scorso mese di ottobre da quasi ottomila visitatori (le presenze turistiche esatte sono state 7.747). Un dato che, se confrontato con le presenze dell’anno precedente (quando si registrano 5.206 presenze), presenta un incremento pari al 70%.