AGOSTINO DI LELLA
Pioggia di segnalazioni e di proteste da parte di numerosi automobilisti
che intervengono nel dibattito aperto sugli autovelox. Come si
ricorderà, il consigliere provinciale Francesco Gagliardi, pur ritenendo
«giusto e sacrosanto l’uso dell’autovelox nelle mani della polizia»,
aveva evidenziato la necessità di un controllo sulle tante
apparecchiature impiegate dai comuni, che, «in qualche caso, potrebbero
anche servire a sanare bilanci in rosso».
Del problema, Gagliardi si è impegnato ad investire l’ente Provincia.
Anche il presidente della Pro loco cerretese, Renzo Morone, intervenendo
nel dibattito, aveva segnalato il rischio che un uso troppo severo delle
apparecchiature avrebbe spinto verso altri lidi i tanti turisti
giornalmente diretti verso le suggestive cittadine del Sannio. Insomma,
nessuna impunità per chi trasforma le strade in piste da corsa, ma non
eccedere nel sanzionare i peccati veniali e, soprattutto, non affidarsi
ai privati, che guadagnano sulla quantità e non sulla qualità delle
infrazioni rilevate.
Sulla complessa vicenda, anche tanti semplici automobilisti hanno voluto
far sentire la loro voce. Numerose segnalazioni riguardano la strada
provinciale Cerreto-Telese che, all’altezza del semaforo di Castelvenere,
presenta, in entrambi i sensi di marcia un limite di 20 chilometri
orari. Senz’altro quell’incrocio è pericoloso, ma come si fa a procedere
su un rettilineo a quella velocità? E poi, a seguire, quel limite cresce
ad appena 40 chilometri orari, fino all’incrocio con la
Benevento-Caianello.
«Inoltre, proprio relativamente a
questa arteria - dice un noto medico, utente non occasionale di quella
strada - ho raccolto proteste da Roma alla Puglia: infatti, chi da Bari
va a Roma percorre due autostrade con limiti di velocità dai 130 ai 150
orari; poi, nel tratto intermedio del viaggio, sulla Benevento-Caianello,
un tempo strada a scorrimento veloce, si ritrova l’assurdo limite di 60
orari». Ed ancora: sulla Fondo Valle Isclero, in territorio di Melizzano,
per lavori in corsi furono imposti severi limiti; oggi, terminati i
lavori, riaperta la strada su due corsie, i limiti sono rimasti, con
l’autovelox in agguato. Il coro delle proteste si chiude con la domanda
più gettonata: se la polizia dispone ed impiega macchinette in
postazioni fisse o su auto in movimento e telecamere che riprendono a
lunga gittata, a che servono gli autovelox dei Comuni?