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18 marzo 2006
Mi si è allungata la 159
Bruno Allevi

 

 

Ecco la 159, che anche se Wagon rimane molto Sport

 

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’Alfa lancia sul mercato italiano la unica sua vettura famigliare: la 159 Sportwagon, che va occupare il posto della 156 SW. L’ultima creazione Alfa Romeo viene equipaggiata con 3 benzina (1900 JTS da 160 cv, 2200 JTS da 185 cv e 3200 da 260 cv) e 3 Turbodiesel Common Rail (1900 JTD da 120 e 150 cv, 2400 JTD da 200 cv), nei classici allestimenti Alfa Progression, Distintive, Exclusive. Esternamente la nuova Sportwagon a ben poco a spartitre con la vecchia: infatti rispetto alla vecchia in cui l’anima Wagon era abbastanza sacrificata, in questa, l’anima Wagon è molto più pronunciata, grazie alla coda più lunga della precedente, dove campeggiano i gruppi ottici identici a quelli della 159 berlina. Immutato è invece l’accattivante e sportiveggiante anteriore identico a quello della 159.

 

 

Internamente possiamo riscontrare le differenze maggiori con la progenitrice: infatti come detto prima si nota una maggiore superficie di carico posteriore e un maggior spazio interno per persone e bagagli. Per quanto riguarda plancia e strumentazione sono le stesse che possiamo trovare sulla berlina. Particolarità che possiamo trovare qui è una sorta di “cambio automatico nel cambio manuale”, ovvero c’è un dispositivo che nelle partenze in salita trattiene l’auto ferma per qualche secondo, permettendo alla frizione di non sforzarsi troppo, trattenuta che è un classico delle auto con il cambio automatico. Ed eccoci alle impressioni di guida al volante dell’auto del biscione: il veicolo in prova era l’Alfa 159 Sportwagon 1900 JTD 150 CV Distintive.

 

 

L’auto sebbene sia una SW, ha tutti i canoni per essere considerata una sportiva molto pepata e che fa sentire poco, anzi per nulla il carattere di auto da carico, propria delle Station. Sportività che è stata saggiamente mescolata con un tocco di confort e pizzico di brio e potenza del 1900 JTD, che hanno permesso di far plasmare agli ingegneri di Arese, un auto, che sicuramente darà e non poco filo da torcere a auto della stessa categoria e che la fanno da padrone in un mercato, quello italiano in cui si crede poco ai prodotti nazionali.

 

  

 

Le prove di Bruno Allevi
Per intervenire: invia@vivitelese.it