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23 gennaio 2006
La tigra ruggente che affila gli artigli
Bruno Allevi

 

 

Provata la spider tedesca

 

 

ASCOLI PICENO – La Opel riporta in vita un nome che ha significato sportività a buon costo a meta degli anni ’90: Tigra. La nuova sportiva Opel non ha nulla a che spartire con la vecchia sportiva della casa tedesca: infatti la vecchia era una piccola e simpatica coupè 4 posti (i posti posteriori molto sacrificati), la nuova è invece una coupè cabriolet 2 posti secchi. La nuova spider è poi disponibile sul mercato italiano con due benzina (1400 da 90 cv e 1800 da 125 cv) e il diesel common rail Fiat 1300 da 69 cv, negli allestimenti Enjoy e Sport. Esternamente, come gia accennato prima, della vecchia Tigra è rimasto solo il nome e il carattere sportivo. Infatti ora l’auto si presenta come una coupè cabrio dalla linea filante e caratteristica: bello l’anteriore con la mascherina cromata e anche la coda posteriore dove trova alloggio la capote elettrica.

 

 

Entrando dentro poi si può ben denotare il carattere sportivo e prettamente spideristico dell’auto: allestimento sportivo, sedili performanti, inserti e pedaliera in alluminio, e poi, rete porta bagagli, due posti secchi e hard top dalla linea molto aerodinamica e sinuosa.

 

 

Ed eccoci al resoconto delle impressioni di guida. L’auto provata era la Opel Tigra 1400 Sport. L’auto, rispecchia nel nome il carattere sportivo e corsaiolo delle progenitrice. Solo che queste doti, supportate dal propulsore 1400 da 90 cv, e sottolineate dal carattere sportivo degli interni e delle finiture, sono abbinate non a una coupè, ma a una spider dal tetto rigido ed elettrico, che può essere usata sempre anche quando la stagione di riferimento non si chiama estate e anche quando il tempo non è sul bello stabile.

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Le prove di Bruno Allevi
Per intervenire: invia@vivitelese.it