Home    

Archivio

Chi siamo

 
   
 
   

 

 

19 febbraio 2006
Signore e signori, a voi la Cayenne
Bruno Allevi

 

 

L’INDISCUSSA REGINA DEL MONDO DELLE SUV

CASTORANO – Nessuno si sarebbe aspettato ciò che invece è successo: la Porsche, mitica casa tedesca costruttrice di supersportive evergreen, è entrata nel mondo dei Suv, con un prodotto altrettanto mitico e inossidabile: la Cayenne. L’imponente veicolo tedesco è proposto con 2 propulsori benzina da cilindrata e potenze impressionanti (3200 da 250 cv, e 4200 da 340 e 450 cv), negli allestimenti Cayenne, Cayenne S e Cayenne Turbo. Esternamente della macchina made in Stoccarda, cosa si può dire: dopo essere rimasti un primo momento sbigottiti e a bocca aperta per l’imponenza e la sportività dell’auto si denotano forme comuni alle altre Porsche (soprattutto nell’anteriore e nel posteriore) ma in misura XXL (stesso anteriore della 911 e della Boxster, modelli precedenti).

Internamente l’auto teutonica è una Porsche con tutte le lettere maiuscole: impressionante e maniacale il mix fra confort, sportività e cura dei dettagli interni. Completa la strumentazione di bordo e da astronave la consolle centrale dove s’impone il mega schermo del PCM (Porsche Comunication Management) che contiene: telefono, navigatore, computer di bordo, autoradio e tante altre funzioni tecnologicamente avanzate. Particolarità poi che la Cayenne presenta nell’abitacolo è il clima separato: un climatizzatore per i posti anteriori e uno autonomo per i posti posteriori. Ora le impressioni impressionanti: il test-drive.

La Cayenne in prova era la S 4200 da 340 cv. L’auto è un bestione impressionante per mole, robustezza e velocità, una vera supersportiva travestita da Suv. Ha un accelerazione bruciante, un motore potentissimo, molto silenzioso, nonostante l’elevata cilindrata che rende ogni viaggio con la Cayenne piacevolissimo e molto confortevole non solo se si va ad andature basse ma anche se si spinge e parecchio sull’acceleratore. Unico consiglio che si può dare: non usate la Cayenne su percorsi fuoristradistici, è peccato mortale!

 

  

 

Le prove di Bruno Allevi
Per intervenire: invia@vivitelese.it