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5 febbraio 2006
Il safari nel Gange
Bruno Allevi

 

 

Provato il fuoristrada Indiano

 

GROTTAMMARE – Lancio sul mercato Italiano del fuoristrada forse più economico del listino: la Safari. Questo fuoristrada è disponibile solo a gasolio con motori 2000 a iniezione indiretta da 87 cv (motore Peugeot) o un 3000 common rail da 116 cv, di prossima uscita. Esternamente il veicolo risulta essere imponente, molto solido e robusto, doti che ben si adattano a un fuoristrada con la F maiuscola, con tanto di ridotte inseribili elettronicamente. A breve sarà aggiornata la mascherina e fari, restyling che coinciderà con l’uscita del 3000 TDI.

 

 

Internamente il veicolo indiano è diverso da come ci si potrebbe aspettare: assolutamente no al mix di stile ellenico-giapponese (spartano e essenziale): sedili morbidi, ben curati, ergonomia dei comandi, molto spazio ben organizzato, ottima consolle centrale e anche intuitiva la manopola d’inserimento delle ridotte situata accanto al freno a mano. Ed eccoci al resoconto del Safari, non compiuto fra gazzelle e leoni, ma fra le colline e il mare che circondano e bagna Grottammare (ovvero il resoconto del Test Drive). L’auto in prova era la Tata Safari 2000 TDI a iniezione indiretta. L’auto è un ottimo veicolo, con una qualità prezzo concorrenziale a molte auto della stessa categoria di prezzi di gran lunga superiori. Altre doti del veicolo oltre alla concorrenzialità del prezzo sono la maneggevolezza, la robustezza del corpo vettura, e l’immane spinta del motore che si sente moltissimo a ridotte inserite.

 

 

Tutte questi pregi uniti all’unico difetto, ormai superato con il nuovo 3000 common rail, dell’iniezione indiretta, fanno della Safari un auto che può andare dovunque ed essere usata con disinvoltura sia nello sterrato più aspro e impegnativo, che nella più comoda e agevole autostrada dando confort e ottimo piacere di guida.

 

  

 

Le prove di Bruno Allevi
Per intervenire: invia@vivitelese.it