Viterbo, 22
settembre 2009
Caro Riccardo, sono Mimmo Di Pietro,
ho ricevuto i tuoi saluti, graditissimi, ti
ringrazio e ricambio affettuosamente.
Desidero ringraziare, prima di tutto, i gestori
di ViviTelese perchè con la creazione di questo
sito hanno dato a noi tutti la possibilità di
incontrarci.
Leggendo
le tue svariate e bellissime “opere” il
mio pensiero è subito andato lontano quando,
ragazzi lì a Telese, trascorrevamo le giornate
divertendoci molto ma in maniera semplice. Mi
ricordo alcuni giochi che eravamo soliti fare,
come giocare a “mazza e piuze” (correggimi nel
dialetto) sul piazzale della chiesa (quanti
vetri rotti e che fughe!!!!); andare a giocare a
ping-pong in parrocchia (quante partite con
Pasquale Ricci); andare la sera d’estate alle
Terme ad ascoltare i complessini e “cercare” di
ballare, oppure per vedere qualche
manifestazione importante si scavalcava il muro
di cinta (verso il campo sportivo) e si
entrava!!!!; andare al lago a fare il bagno con
le camere d’aria (quelle dei camion) che mi dava
il meccanico “Giovanni Zotti”, mi pare si
chiamasse così, (quello vicino a Liverini);
quante ancora se ne combinavano sul treno quando
si andava a scuola a Benevento con il treno
delle 06.20/06.30 (mi pare), sempre di corsa per
andare a prenderlo; o durante il periodo
natalizio quando andavamo a sparare le “botte
a muro” sul muro della villa della
“Contessina”; quanti ricordi e che
spensieratezza in quelle nostre giornate.
Certo che ne sono passati di anni, è vero sono
quasi 40, ma sembra ieri, tanto sono vivi i
ricordi nella mia mente per la bellezza di quei
momenti vissuti con tanti amici.
Mio fratello Antonio mi ha parlato del sito
“vivitelese” , molto bello e interessante,
e dei tuoi racconti ivi contenuti, non ti
conoscevo sotto questa veste di poeta, narratore
e cantastorie, bravo, bravo veramente, e
leggendo i tuoi scritti ho rivissuto i momenti
più belli della spensierata gioventù, ho visto
tante foto di amici che avevo perso di vista.
Ho
letto ancora tanti altri racconti, aneddoti e
vignette ideate e scritte da persone che non
ricordavo più (come Aldo Maturo) e altri. Sono
contento veramente.
Come non ricordarsi, poi, di tutti quei
personaggi un pò particolari che hai così bene
ricordato e descritto, che hanno caratterizzato
quel periodo e che certamente sono rimasti
impressi nella mente di noi tutti, come:
-
“
o’ surdulillo ”;
-
“
Antimino “ (sempre così timido);
-
“
Pasquale Muzzone - il banditore - (con
quella piccola trombettina di ottone un pò
ricurva e la sua bicicletta, quando si
fermava proprio davanti casa mia);
-
“
don Pasquale Vegliante “ - (che ricordo ancora
benissimo);
-
“
don Mario Goglia “ - quando, a me ed altri 4
(di cui non ricordo più i nomi) ci portò a
fare una gita a Montecassino con la sua Fiat
1100;
-
“
Biase Monteforte “ (o barbiere);
-
“
il campo di bocce di Scialone “ - (di fronte
casa mia) a quanti “padrone e sotto” ho
assistito;
-
“
zi Carmeniello e Luigi (i due barbieri) “ (è
vero dei “mantici”, quante volte ci sono
andato anch’io, e anch’io a metà suonata, davo
una caricata, e me ne scappavo….!!!!!! –
però lui ci regalava sempre quelle caramelline
alla liquirizia incartate (mi pare costassero 1
lira l’una), che ancora oggi si trovano. Bello.
Ho
chiesto ad Antonio la tua e-mail ma ancora non
la conosceva, ti invio la mia, fatti sentire.
Ci auguriamo, quanto prima, di
fare una grande “rimpatriata” per poter tutti
insieme rievocare i bei tempi trascorsi e
trascorrere ancora tanti momenti felicemente
insieme.
Ciao a te, ciao a tutti, Mimmo
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