E'
tutta colpa di Google Earth! Ti fa vedere tutte
le montagne d'Italia e del mondo su internet.
Non si tratta di semplici foto; Google Earth ti
fa sorvolare come fossi in elicottero qualsiasi
zona del mondo. Le "nostre" montagne sannite
sono bellissime: sono in tanti quelli che amano
frequentare boschi e vette per motivi disparati,
dalla semplice motivazione ludica alla più
profonda ricerca dell'essere.
La
insolita motivazione di quattro amici, è stata
quella di verificare se effettivamente Google
Earth avesse ragione: su internet posizionandosi
sulla cima di Monte Monaco (la montagna di
Faicchio), si vede Capri, il Vesuvio, la punta
della costiera, Napoli e Ischia. In effetti già
in molti a Faicchio, sanno che si vede Capri ma
i quattro vogliono verificare di persona.
Ecco cosa appare navigando con Google Earth.
Sasà, Aldo, Giovanni e...Massimo, pronti
per la partenza da Faicchio alle 9:30
sulla nuova Panda 4x4 di Sasà. Dopo 20 minuti
circa siamo a Civitella Licinio. Da qui, su
strada molto difficile per le auto normali,
saliamo fino ai 977 metri de "Il Campo". Sullo
sfondo del campo, nella foto, c'è la vetta che
ci interessa: il Monte Monaco di Gioia a 1332
metri.
Parcheggiamo la 4x4 al campo e ci prepariamo ad
affrontare il dislivello di 300 metri a piedi.
Sasà, lui sa, che ci vorrà più di un'ora perché
la scalata è particolarmente impegnativa.
Massimo comincia a scattare qualche foto; è
impressionante la sua attrezzatura; avrebbe
bisogno di un assistente come i giocatori di
golf con tanto di carrello al seguito.
E'
da sottolineare che sia la minima definizione
che la piccola dimensione delle foto è voluta
per poterne pubblicare tante su internet. La
qualità delle originali è qualcosa di
spettacolare. Un esempio qui sotto, per rendere
l'idea, anche se questa è stata ridotta di
molto, rispetto alla qualità iniziale. Da
sinistra: Sasà, Massimo, Aldo e Giovanni.
Gli scenari che ci appaiono sono già
spettacolari, ma la vista annebbiata per la
fatica li rende ancora più belli. C'è un accenno
di cedimento per la fame che incombe. Io chiedo
ai compagni se posso "dare un morso" al
panino...NO! è la risposta unanime. Il pranzo è
programmato sulla vetta, come premio alla
meritata impresa. OK! tolgo le mani dal panino e
lo rimetto nello zaino.
Raggiungiamo la vetta e cominciamo a godere del
panorama che ci offrono la valle di Cusano e
Pietraroja.
Ancora annebbiata è invece la vista su S.Potito
e Piedimonte Matese.
Decisamente offuscato dalla nebbia è il panorama
verso Gaeta-Formia.
Niente da fare invece per il lato Caserta-Napoli
a causa di una nuvola che staziona proprio
davanti a noi è che non accenna a dissolversi.
Decidiamo di consumare il pranzo in attesa che
il nuvolone scompaia.
Inganniamo il tempo ergendo un palo di circa 8
metri che già era stato fissato con una bandiera
e dei tiranti e che ora giaceva a terra. Non
avendo attrezzature e non essendo preparati
all'evento, ci arrangiamo con l'unico materiale
che abbonda: la pietra; scegliamo un posto per
preparare la base e via! al lavoro!
All'improvviso un accenno di schiarita del
nuvolone ma è provvisorio; c'è solo il tempo di
catturare qualche immagine di Faicchio.
Decidiamo di attendere fino alle 14:30; fino a
quell'ora... niente e poi niente. Decidiamo di
scendere verso la macchina per tentare più
avanti verso S.Lorenzello su un'altra cima.
Uno sguardo indietro per verificare se il palo
di 8 metri si vedesse da lontano: con un pò di
attenzione visiva, lo abbiamo scovato.
Probabilmente si vedrà anche da Faicchio ma non
lo sappiamo ancora perché il nuvolone che ci ha
impedito di vedere Capri non ha accennato a
scomparire nemmeno nelle successive 24 ore.
Sulla strada del ritorno incontriamo un
aborigeno fornito di Vespa 50 originale.
Nell'ultimo tentativo di "vedere il mare" ci
spostiamo sulla vetta che domina Cerreto e
S.Lorenzello ma neanche qui nulla di fatto. Sarà
per la prossima volta!
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