24 dicembre 2006
Telese, ancora esplosioni di botti durante la notte
Sandro Forlani

 

 

Stamattina, (per modo di dire,più stanotte…, erano le 2,50…) sono stato svegliato dal solito idiota che da quattro anni va seminando la notte Telesina di Bombe Carta.

 

Quando la settimana scorsa ho letto sul Sannio dell’arresto di un pregiudicato di Ponte,colto in flagrante dopo aver lanciato dalla sua auto in corsa un petardo che ha lesionato un timpano di un ragazzino,ho sperato che almeno il grave fatto di cronaca avesse posto fine  alle scorribande di questi criminali.

Tre anni fa ho subito danni lievi alla casa,due anni fa il danneggiamento di una tettoia in plexiglas appena istallata e l’anno scorso addirittura un buco nella copertura di tegole della casa (cosa che ho anche denunciato alla Stazione dei Carabinieri…).

 

Stanotte,con puntuale demenzialità,alle 2,50 ho sentito il solito tremendo botto provenire dal paese. Venti minuti dopo,un altro boato,stavolta vicinissimo ma credo non nel mio giardino..(sono le sei e trenta,non ho ancora controllato…)


Speriamo almeno che nessuno si sia fatto male,anche se,purtroppo a poco servono le denunce del singolo cittadino,si comincia a fare qualcosa quando ci scappa il ferito grave,se non peggio.. 

 

A nulla serve l’atmosfera di festa di questi giorni, i suoni, i colori, le luci, le cornamuse degli ultimi zampognari che ci hanno accompagnato in questo mese. Anche se il numero dei botti che si sentono per le strade quest’anno sono drasticamente diminuiti,e questo senz’altro anche grazie all’impegno maggiore delle forze dell’ordine,l’atmosfera surreale del Natale viene senz’altro guastata dai poveri frustrati che godono nel seminare terrore e danni nelle nostre notti che dovrebbero essere dedicate al riposo di chi lavora.

Tutto intorno a loro è gioia,felicità,frenesia (anche un po’ consumistica, ammetto…) e loro passano le notti a sperperare il sussidio di disoccupazione in polvere da sparo. Perché non vedo proprio i poveri autori di queste bravate,ritirarsi a casa alle quattro di notte per poi andare al lavoro alle sette. No, mentre noi stamattina andiamo al lavoro,loro dormono il sonno del disperato…

 

I regali: odio e amore, è bello farli e riceverli ma... non sempre, ormai forse si è un po' perso quello che era il vero e proprio significato di dono.
Ma stamane un regalo vorrei farlo: vorrei regalare a questi poveretti la possibilità di una vita serena anche per loro,di poter trovare una casa  ed un lavoro,dei bambini propri da guardare negli occhi senza la cattiveria che arma le loro mani,anche se questi potrebbero essere desideri  impossibili ed inutili,vorrei proprio che stessero meglio di come stanno ora.


La famiglia: fin da piccoli le nostre case,povere o ricche che siano, le case di Natale,sono addobbate a festa, si sente nell'aria l'odore della festa,nel profumo degli aghi di pino (quando è naturale…) nell’odore del muschio,(quando è naturale…), e la  famiglia, tutta riunita, mamma e papà, figli, fidanzate e fidanzati, ed anche se in molte famiglie ormai il numero di persone non è più quello di un tempo, come una volta, ma la famiglia è sempre unita nel Natale e si sente. Tutte le case come le nostre si popolano e si cerca,almeno per quello che è possibile, di essere felici, anche se magari in fondo in fondo nel nostro intimo una sensazione di dolce malinconia credo l'abbiamo avuta tutti prima o poi.

 

Si quella gioia un po' triste che a tratti - solo a tratti - si fa sentire e che vorrebbe uscire e stonare, ma no, non glielo si può permettere, perché a Natale tutto è armonia e deve essere armonia. Nonostante i botti idioti e le malattie famigliari e qualche nostro caro in meno,che ci ha salutati per sempre nell’anno appena trascorso.

 

Siamo tutti un po' più felici in questi giorni o almeno ci proviamo, forse perché abbiamo poco tempo per pensare alle cose meno belle,perché tendiamo a rimandare all’anno nuovo le preoccupazioni di salute,una nuova dieta dimagrante,e tanti altri buoni propositi per noi e per gli altri.
Ma purtroppo quella sensazione un po’ cattivella che da a tutto un retrogusto amarognolo c'è ed io in particolare non posso far finta di niente, la mia di sensazione è un po' più insistente, la mia famiglia, quel numero non eccessivo è diminuito e allora a tavola quei posti prima occupati ora non lo sono più e mai come a Natale se ne sente la mancanza, penso alla nonna Maddalena,alla zia Rosetta,alla zia Agnese,alla mia mamma che è ricoverata in una clinica di riabilitazione,ma si deve essere felici, perché è giusto così.

A Natale almeno un po' ce lo meritiamo e così i pensieri un po' tristi si fanno da parte,il caminetto è acceso,la tovaglia rossa è pronta,la frittura di pesce ci guarda infarinata dal frigo,i pinoli per il sugo li abbiamo raccolti, e via... inizi la festa!


Certo, come credo in moltissime altre case, i preparativi sono iniziati già da qualche giorno,qualche famigliare è già rientrato alla base,qualche altro si metterà in viaggio oggi e siamo in pensiero per le notizie di traffico intenso,ma….si, aspettavo…. ,aspettiamo e aspetto da sempre che arrivi dicembre per poter stare finalmente tra le mura di casa,insieme al resto della famiglia ed alle nuove entry, col nostro tepore familiare per  fare indigestione di "amore casalingo", che ogni tanto mi manca,cercando di stare alla larga dalla più prosaica indigestione da cenoni e pranzetti vari.


Da qualche anno sto abbandonando,per via delle anche,il mio scettro di cuoco delle feste,mentre di pari passo è cresciuta da parte di mia moglie e delle mie figlie la “pretesa” di essere protagoniste in cucina,ed io sto diventando sempre più spettatore, ma almeno cerco di restare co-regista e co-autore del menù casalingo.


Mi piace allora intavolare discussioni su ciò che è più o meno tradizionale, sulla suddivisione dei compiti in cucina per accontentare almeno in parte la mia grande passione culinaria,ed almeno a questo non posso proprio rinunciare.

 

Sono stato così esautorato dalla preparazione del  cenone di stasera,ma sono riuscito a conquistarmi il diritto di cucinare  domani,(anche se domani,Natale, saremo solo in cinque,perché le famiglie dei fidanzati e delle fidanzate dei miei figli hanno i loro diritti…..)e soprattutto lunedì,quando saremo di nuovo tutti e nove insieme,nel pranzo di Santo Stefano,in quello che è quasi sempre uno dei pochi pranzi con la mia famiglia al completo . Quelli a cui proprio non si può rinunciare, quello super tradizionale.

 

La fatica vola via per far spazio alla soddisfazione di chi cucina e di chi  mangia, quei sapori che sono così speciali forse proprio perché solo una volta l'anno ne godiamo, poi chissà perché, durante l'anno non sono la stessa cosa, sembra quasi che si profani un tempio quando si pensa a mangiare  il cotechino a marzo, o la scarola maritata in estate !

 

Il mio Natale è così,agrodolce come quello di tanti,ma irrinunciabile.

Auguro tutti voi,alla mia famiglia, agli amici del forumsalute, di vivitelese, di campaniameteo e di meteogs, un Natale come piace a voi.

Almeno,ci abbiamo provato.

 

Sandro
 

 

 

 

     

 Valle Telesina


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