comunicato stampa
ASPETTANDO MAURO PAGANI
Il musicista milanese amico e
collaboratore di De André è
atteso con curiosità ed
interesse nella Valle Telesina
non solo dalla generazione che
ha vissuto con intensità e
partecipazione le sue prove
passate con la mitica PFM e con
il "poeta" genovese ma anche da
chi è curioso di ascoltare note
e parole della sua ricerca
presente.
Interessante sarà ascoltare
quanto verrà illustrato da
importanti e preparati ospiti
che parteciperanno all'incontro
col musicista milanese cercando
di far chiarezza sulla ricerca
musicale di Pagani che ha da
tempo dimostrato come il suo
spazio non è nella sfera del
consumismo musicale ma
nell'ambito di quelle note e di
quei ritmi che traggono origine
dalla tradizione popolare che
lui non violenta ma che tente
sapientemente di fondere con le
diversificate culture di un'area
geografica etnograficamente ed
antropologicamente multiforme.
Ricordiamo a tal proposito
l'intervento di Maurizio
Agamennone uno dei massimi
esperti iteliani di
Etnomusicologia, disciplina da
lui insegnata prima presso le
università di "Ca Foscari" a
Venezia e di Lecce e attualmente
presso l'università degli studi
di Firenze, da anni impegnato
nell'indagine sulle musiche di
tradizione orale, nelle
procedure e modelli di analisi
in etno-musicologia e
nell'indagine storica in
etnomusicologia.
Altro significativo contributo
sarà portato dall'ex giornalista
della RAI di Napoli, Luciano
Scateni, sempre molto attento ai
nuovi fermenti culturali e
musicali dl nostro Sud, dove da
secoli si intrecciano note e
ritmi moltiformi provenienti da
quel crogiolo di culture che è
il bacino del Mediterraneo.
Ed infine una presenza speciale:
Tonino Conte, professore di
filosofia presso il Liceo
Scientifico di Telese Terme, che
ha da sempre sostenuto e
valorizzato i nostri eventi, con
l'impegno diretto e la sua
straordinaria passione per la
musica dei grandi cantautori
italiani e non.
Un'occasione, quindi, da non
perdere quella del 23 gennaio
prossimo, sarà sicuramente una
serata che ci permetterà di
entrare in contatto con tanti
aspetti della nostra tradizione
musicale che, forse, erano da
noi poco conosciuti.