PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Federazione di Benevento
Il presidio ospedaliero di Cerreto Sannita deve
essere rilanciato. Nonostante abbia un bacino di
utenza notevole, non è in grado di far fronte a
gravi emergenze. L’unità operativa di
rianimazione, poi, pronta da circa un anno e
collaudata nelle scorse settimane, non è ancora
entrata in funzione.
La segreteria provinciale del PRC esprime la sua
preoccupazione per lo stato del presidio
ospedaliero “Maria delle Grazie” di Cerreto
Sannita.
L’ospedale, che serve un bacino di utenza di
50.000 persone, è classificato come Pronto
Soccorso Attivo (PSA), per cui dovrebbe
garantire il trattamento di tutte le emergenze
che si presentano sul territorio. Tra queste,
anche quelle derivanti da gravi incidenti
stradali e infarti del miocardio, che vanno
trattate nel più breve tempo possibile.
Tuttavia, ancora oggi, il 118, da poco tempo
ubicato a San Salvatore Telesino, è costretto a
trasportare i casi più urgenti a Benevento, cioè
a circa 40 chilometri di distanza.
L’ospedale di Cerreto, infatti, nonostante la
sua centralità sul territorio, è privo di
un’unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC).
La cosa è tanto più grave in considerazione del
fatto che da oltre due anni esiste un primario
di cardiologia e sono in servizio altri quattro
cardiologi. In altri termini, pur in presenza
delle professionalità adeguate, mancano invece
le strutture, e niente è stato fatto per
affrontare il problema.
Ma i punti critici non si limitano a quanto
descritto, che pure sarebbe serio. Infatti da
circa un anno è pronta un’unità operativa
complessa di rianimazione, con 4 posti più uno,
collaudata alcune settimane fa e mai entrata in
funzione. In questo caso, dunque, pur essendo
pronta una struttura adeguata alle esigenze del
territorio, stranamente essa viene mantenuta
chiusa e inattiva, e rappresenta pertanto un
mancato servizio per popolazione ma anche un
costo per l’ospedale, che non può produrre le
prestazioni che pure potrebbe porre in essere.
A leggere l’atto aziendale dell’ASL Benevento 1,
approvato dalla Regione Campania, si evince che
il numero di unità operative complesse (UOC) è
pari a 68 sulle 100 complessive, equivalenti a
circa il 70% del totale. Aziende sanitarie più
grandi presentano un numero di UOC decisamente
inferiore. In termini economici, questo si
traduce in un costo in stipendi di circa
500.000,00 euro superiore a quello che si
avrebbe con una più congrua distribuzione tra
UOC e unità operative semplici (UOS).
Nonostante ciò, spesso si verifica una carenza
di personale infermieristico, di supporto e
medico, tanto che negli ultimi mesi è aumentato
il ricorso alla reperibilità. A parte l’aumento
dei costi (ci risulta che alcuni primari
effettuino anche 30 reperibilità al mese), ciò
determina notevoli disfunzioni e disagi per
l’utenza, che talvolta è assistita al pronto
soccorso da ginecologi o pediatri.
La federazione di Benevento del PRC, sulla base
delle osservazioni avanzate, propone un
confronto serrato sul futuro de presidio
ospedaliero di Cerreto Sannita. Crediamo sia
importante che l’assessore regionale alla
sanità, Montemarano, e il direttore generale
dell’ASL Benevento 1, dottor De Stefano,
illustrino alla popolazione e alle istituzioni
quale siano le prospettive di rilancio, anche in
considerazione dell’imminente apertura del nuovo
ospedale di Sant’Agata de’ Goti. Invitiamo sin
d’ora tutte le istituzioni a farsi carico della
questione, senza aspettare che la situazione
arrivi ad un punto di non ritorno.
Benevento, 29 giugno 2006
Segreteria provinciale
PARTITO DELLA
RIFONDAZIONE COMUNISTA
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