30 giugno 2006
Cerreto, l'ospedale deve essere rilanciato
Gianluca Aceto

 

 

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Federazione di Benevento

 


Il presidio ospedaliero di Cerreto Sannita deve essere rilanciato. Nonostante abbia un bacino di utenza notevole, non è in grado di far fronte a gravi emergenze. L’unità operativa di rianimazione, poi, pronta da circa un anno e collaudata nelle scorse settimane, non è ancora entrata in funzione.

La segreteria provinciale del PRC esprime la sua preoccupazione per lo stato del presidio ospedaliero “Maria delle Grazie” di Cerreto Sannita.
L’ospedale, che serve un bacino di utenza di 50.000 persone, è classificato come Pronto Soccorso Attivo (PSA), per cui dovrebbe garantire il trattamento di tutte le emergenze che si presentano sul territorio. Tra queste, anche quelle derivanti da gravi incidenti stradali e infarti del miocardio, che vanno trattate nel più breve tempo possibile. Tuttavia, ancora oggi, il 118, da poco tempo ubicato a San Salvatore Telesino, è costretto a trasportare i casi più urgenti a Benevento, cioè a circa 40 chilometri di distanza.

L’ospedale di Cerreto, infatti, nonostante la sua centralità sul territorio, è privo di un’unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC). La cosa è tanto più grave in considerazione del fatto che da oltre due anni esiste un primario di cardiologia e sono in servizio altri quattro cardiologi. In altri termini, pur in presenza delle professionalità adeguate, mancano invece le strutture, e niente è stato fatto per affrontare il problema.

Ma i punti critici non si limitano a quanto descritto, che pure sarebbe serio. Infatti da circa un anno è pronta un’unità operativa complessa di rianimazione, con 4 posti più uno, collaudata alcune settimane fa e mai entrata in funzione. In questo caso, dunque, pur essendo pronta una struttura adeguata alle esigenze del territorio, stranamente essa viene mantenuta chiusa e inattiva, e rappresenta pertanto un mancato servizio per popolazione ma anche un costo per l’ospedale, che non può produrre le prestazioni che pure potrebbe porre in essere.

A leggere l’atto aziendale dell’ASL Benevento 1, approvato dalla Regione Campania, si evince che il numero di unità operative complesse (UOC) è pari a 68 sulle 100 complessive, equivalenti a circa il 70% del totale. Aziende sanitarie più grandi presentano un numero di UOC decisamente inferiore. In termini economici, questo si traduce in un costo in stipendi di circa 500.000,00 euro superiore a quello che si avrebbe con una più congrua distribuzione tra UOC e unità operative semplici (UOS).

Nonostante ciò, spesso si verifica una carenza di personale infermieristico, di supporto e medico, tanto che negli ultimi mesi è aumentato il ricorso alla reperibilità. A parte l’aumento dei costi (ci risulta che alcuni primari effettuino anche 30 reperibilità al mese), ciò determina notevoli disfunzioni e disagi per l’utenza, che talvolta è assistita al pronto soccorso da ginecologi o pediatri.

La federazione di Benevento del PRC, sulla base delle osservazioni avanzate, propone un confronto serrato sul futuro de presidio ospedaliero di Cerreto Sannita. Crediamo sia importante che l’assessore regionale alla sanità, Montemarano, e il direttore generale dell’ASL Benevento 1, dottor De Stefano, illustrino alla popolazione e alle istituzioni quale siano le prospettive di rilancio, anche in considerazione dell’imminente apertura del nuovo ospedale di Sant’Agata de’ Goti. Invitiamo sin d’ora tutte le istituzioni a farsi carico della questione, senza aspettare che la situazione arrivi ad un punto di non ritorno.

Benevento, 29 giugno 2006
 


Segreteria provinciale

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
 

 

 

     

 Valle Telesina


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