20 luglio 2005
L’amianto continua a minacciare la salute
Lorenzo Morone

 

 

Blocco per Cerreto

 

Ma l’amianto continua a minacciare la nostra salute.

 

A febbraio lanciavamo l’allarme delle fibre di Amianto presenti nelle strutture del nostro Ufficio Postale. Per “ fortuna” ad inizio luglio, con una puntualità sospetta ma “programmata”, per carità, le Poste vengono chiuse per “lavori di risanamento” che metteranno fine al rischio di tumori provocati dalle fibre dell’amianto deteriorato. Ci dispiace per i disagi che stanno subendo i cittadini, ma meglio questo che…

 

Veramente ci si aspettava pure un qualche cosa relativamente alla proposta partita dall’amico Aldo Jacobelli, che per rendere più vivibile ed elegante Cerreto, sull’esempio di tante cittadine Umbre o Toscane, proponeva di spostare l’Ufficio Postale nell’edificio di Via Cusano, ora sede del Forum, collegandolo con gli ambienti ubicati lungo via V. A. Massarelli, ex Guardia Medica, ora in vendita, in modo da avere un doppio ingresso: uno per il pubblico, uno per i dipendenti.

 

Che splendida idea! Avremmo avuto, con la collaborazione degli “amici”(per l’Amministrazione) Ministeri competenti, una nuova sede dell’Ufficio Postale, sicuramente più comoda e più centrale, un piccolo parco, da realizzare sul sito dello smantellato ufficio, per chi vuol riposarsi e la eliminazione di una bruttura dal nostro Centro Storico che aspira alla Bandiera Arancione del Touring Club, grande spot pubblicitario per chi ce l’ha.

 

Lastre di amianto …esposte su Costa Monsignore

 

Purtroppo non risulta traccia che sia stata vagliata questa proposta, che non è poi tanto peregrina come sempre si dice delle buone idee partorite da menti non…amiche. Pensate che a Seveso (Meda), in Padania, proprio dove era la fabbrica che sviluppò Diossina, negli anni 90 è stato costruito uno splendido campo di calcio semplicemente smontando la struttura e asportando 20.000 mc di terreno inquinato (la Diossina provoca anche Leucemia) e seppellito altrove (qualcuno…molti pensano in un posto alto molto vicino a noi).

 

Ma l’inquinamento del nostro Paese non finisce qui. Il pericolosissimo amianto che stanno finalmente eliminando dall’Ufficio Postale ogni tanto viene “avvistato” in qualche discarica abusiva, sotto forma di tubi di scarico, serbatoi dell’acqua o lastre ondulate di Eternit, proprio come quelle che sono comparse tra i tanti rifiuti che fanno della Costa Monsignore un autentico “Museo all’aperto” della civiltà, una sorta di mostra della POP ART.

 

Sono tante le persone che, purtroppo, non sapendo cosa fare, non trovano di meglio che depositare i propri rifiuti ingombranti o peggio pericolosi lungo la strada ove restano finché l’oblio e la natura non li seppelliscono. Viste le difficoltà a cogliere sul fatto gli anonimi, incivili inquinatori, per eliminare l’inconveniente basterebbe porre una rete lungo la Costa Monsignore.

 

Se l’inquinamento visivo preoccupa chi, come me, aveva fatto progettare su quelle chine dai ragazzi dell’Istituto Tecnico “Marzio Carafa” un teatro aperto, alla greca, per 2000 spettatori, i danni per la nostra salute derivanti dalla mancata bonifica di certe aree dovrebbe preoccupare tutti. Mica le fibre d’amianto sanno distinguere chi è guelfo da chi è….ghibellino.

 

 

Arch. Lorenzo Morone

Capogruppo Blocco per Cerreto

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 Valle Telesina


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