Blocco per Cerreto
Ma
l’amianto continua a minacciare la nostra
salute.
A
febbraio lanciavamo l’allarme delle fibre di
Amianto presenti nelle strutture del nostro
Ufficio Postale. Per “ fortuna” ad inizio
luglio, con una puntualità sospetta ma
“programmata”, per carità, le Poste vengono
chiuse per “lavori di risanamento” che
metteranno fine al rischio di tumori provocati
dalle fibre dell’amianto deteriorato. Ci
dispiace per i disagi che stanno subendo i
cittadini, ma meglio questo che…
Veramente ci si aspettava pure un qualche cosa
relativamente alla proposta partita dall’amico
Aldo Jacobelli, che per rendere più vivibile ed
elegante Cerreto, sull’esempio di tante
cittadine Umbre o Toscane, proponeva di spostare
l’Ufficio Postale nell’edificio di Via Cusano,
ora sede del Forum, collegandolo con gli
ambienti ubicati lungo via V. A. Massarelli, ex
Guardia Medica, ora in vendita, in modo da avere
un doppio ingresso: uno per il pubblico, uno per
i dipendenti.
Che splendida idea! Avremmo avuto, con la
collaborazione degli “amici”(per
l’Amministrazione) Ministeri competenti, una
nuova sede dell’Ufficio Postale, sicuramente più
comoda e più centrale, un piccolo parco, da
realizzare sul sito dello smantellato ufficio,
per chi vuol riposarsi e la eliminazione di una
bruttura dal nostro Centro Storico che aspira
alla Bandiera Arancione del Touring Club, grande
spot pubblicitario per chi ce l’ha.
Lastre di amianto …esposte su Costa Monsignore
Purtroppo non risulta traccia che sia stata
vagliata questa proposta, che non è poi tanto
peregrina come sempre si dice delle buone idee
partorite da menti non…amiche. Pensate che a
Seveso (Meda), in Padania, proprio dove era la
fabbrica che sviluppò Diossina, negli anni 90 è
stato costruito uno splendido campo di calcio
semplicemente smontando la struttura e asportando
20.000 mc di terreno inquinato (la Diossina
provoca anche Leucemia) e seppellito altrove
(qualcuno…molti pensano in un posto alto molto
vicino a noi).
Ma
l’inquinamento del nostro Paese non finisce qui.
Il pericolosissimo amianto che stanno finalmente
eliminando dall’Ufficio Postale ogni tanto viene
“avvistato” in qualche discarica abusiva, sotto
forma di tubi di scarico, serbatoi dell’acqua o
lastre ondulate di Eternit, proprio come quelle
che sono comparse tra i tanti rifiuti che fanno
della Costa Monsignore un autentico “Museo
all’aperto” della civiltà, una sorta di mostra
della POP ART.
Sono tante le persone che, purtroppo, non
sapendo cosa fare, non trovano di meglio che
depositare i propri rifiuti ingombranti o peggio
pericolosi lungo la strada ove restano finché
l’oblio e la natura non li seppelliscono. Viste
le difficoltà a cogliere sul fatto gli anonimi,
incivili inquinatori, per eliminare
l’inconveniente basterebbe porre una rete lungo
la Costa Monsignore.
Se
l’inquinamento visivo preoccupa chi, come me,
aveva fatto progettare su quelle chine dai
ragazzi dell’Istituto Tecnico “Marzio Carafa” un
teatro aperto, alla greca, per 2000 spettatori,
i danni per la nostra salute derivanti dalla
mancata bonifica di certe aree dovrebbe
preoccupare tutti. Mica le fibre d’amianto sanno
distinguere chi è guelfo da chi è….ghibellino.
Arch. Lorenzo Morone
Capogruppo Blocco per
Cerreto
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