Sono emersi
diversi spunti di riflessione e molte
contraddizioni nel corso del dibattito
sull’eolico organizzato domenica scorsa da
Rifondazione Comunista. E proprio da quest’ultima
aspettiamo spiegazioni circa la nostra assenza
dal tavolo degli interventi.
Il capogruppo di
maggioranza Massarelli, a nome dell’intero
gruppo consiliare, ha affermato che
l’amministrazione non ha preso alcuna decisione
in merito all’installazione dei pali eolici su
Monte Coppe. Se questo corrispondesse a verità,
allora dovrebbe illuminarci su due questioni:
-
per quale
motivo sono stati posti degli anemometri
sulle creste di Monte Coppe, Parata Ungaro e
Passo Vecchio? Perchè la cittadinanza è
stata tenuta un anno all’oscuro di tutto
questo e ne è venuta a conoscenza soltanto
ora e solamente tramite i nostri interventi
di informazione? E, già che ci siamo, per
curiosità, l’amministrazione può dirci
quanti anemometri ha installato?
-
per quale
oscura ragione è stata inserita nelle
entrate del bilancio di previsione 2005 la
considerevole somma di 360.000 euro
derivanti dallo sfruttamento dell’energia
eolica?
Il rappresentante della
maggioranza ha garantito che, qualora venissero
installati i pali, questi non sarebbero visibili
dal centro urbano di Cerreto. Poiché, se
installati sulla cresta di Monte Coppe, i
“mostri” eolici saranno non visibili ma
visibilissimi, dove
pensano di collocarli?
A quanto pare
l’amministrazione non riconosce il Comitato,
anzi non perde occasione per denigrarci e
screditarci. Contemporaneamente dice anche che
darà ascolto al parere dei cittadini di Cerreto.
Noi non siamo forse cittadini cerretesi? La
nostra opinione non è ritenuta valida solo
perché non allineata con l’eolico-pensiero
dell’amministrazione? Il Comitato è fatto da
cittadini cerretesi che hanno a cuore la
questione, quindi dovranno darci ascolto.
Abbiamo messo in evidenza la disinformazione che
si sta creando ad hoc sull’eolico e i rischi che
Cerreto corre. Per questo siamo stati
ferocemente criticati ma continueremo ugualmente
nella nostra opera. Chi ha proposto l’eolico si
è più preoccupato di demonizzare questo Comitato
che di dare spiegazioni convincenti, di
difendere la futura scelta dei moderni mulini a
vento con delle prove concrete, di smentire
tutti i pericoli da noi evidenziati qualora
venissero installate le pale eoliche. Ma noi
continuiamo a porre le stesse domande che ad
oggi non hanno avuto risposta:
1) l’altezza
delle torri d’acciaio potrà arrivare fino a
100/130 metri, mentre le pale potranno essere
lunghe fino ad 80 metri. Poiché la sola
costruzione di queste torri presuppone la
devastazione della natura e del territorio, è
ragionevole affermare che l’attuale paesaggio de
“La Parata” verrà deturpato e sostituito
da strade, tracciati e scavi profondi fino a 30
metri?
2)
l’amministrazione può smentire il fatto che la
costruzione dei pali eolici manderà in
rovina i pastori, sopprimerà
i pascoli degli animali, bloccherà
la crescita della flora, farà scomparire
i virni ed inquinerà le acque?
Insomma, può smentire che si avranno ricadute
negative che coinvolgerebbero l’intera comunità
animale e vegetale, sia a causa degli effetti
indotti sulla vegetazione, e quindi sulla
disponibilità delle risorse alimentari, sia a
causa della mortalità diretta dei rapaci che
svolgono il ruolo di controllo ecologico?
3) le torri
eoliche hanno una durata media di 20 anni. E’
vero che, alla fine di questo periodo, queste
torri dovranno essere sostituite con altre nuove
e le spese per lo smaltimento di quelle vecchie
andranno totalmente a carico dei cittadini?
Ribadiamo un
concetto. Dalla costruzione dei pali eolici, non
avremo nessun tipo di vantaggio. Niente di
niente. Né ci saranno posti di lavoro per i
comuni cittadini. Prima di decidere il
da farsi l’amministrazione comunale ha
assicurato che si confronterà con i cittadini.
Perfetto, benissimo, lo facciano alla svelta. A
meno che quelle del capogruppo non sono state
solo delle parole al vento. Le nostre
sicuramente non lo sono e porteremo avanti la
battaglia fino alla fine per impedire la
devastazione del nostro territorio e per evitare
che venga compiuto un simile scempio, per
evitare “l’assassinio” della nostra Cerreto.
IL COMITATO
CITTADINO “DON CHISCIOTTE”
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