13 settembre 2005
Approfondimento sull'eolico a Cerreto
Rosario Lavorgna

 

 

Cerreto Sannita (BN). Sull’eolico ancora non si trova un accordo. Scende in campo anche il sindaco Laurentino a denuncia di un possibile scempio ambientale come anche dello spostamento dell’asse di interesse dal propriamente locale da valorizzare e promuovere allo sfruttamento delle risorse energetiche naturali.

 

Di Rosario Lavorgna

 

Cerreto Sannita (BN). Continua il dibattito sull’istallazione dell’Eolico. Dopo la costituzione del comitato cittadino contrario all’impianto, la questione si estende all’intera area del Titerno con l’intervento, sull’argomento, del sindaco di San Lorenzello tramite un pubblico manifesto. Gli ha fatto eco qualche giorno dopo il collega cerretese Barbieri che, in un altro pubblico manifesta ha chiarito i motivi ed i parametri della possibile istituzione dell’impianto per lo sfruttamento dell’energia eolica. 

 

Sull’altro versante del Titerno, a San Lorenzello, il primo cittadino ha tenuto a sottolineare il non trascurabile ruolo primario di deputato della Repubblica che il sindaco cerretese dovrebbe maggiormente aver presente. Per questo motivo trainante lo scritto del sindaco Lavorgna, egli stesso è passato ad analizzare la grave crisi economica che vive il settore agricolo e vitivinicolo e zootecnico, con la ovvia volontà di far percepire il maggiore e più spesso interesse di questi comparti rispetto all’impianto delle pale eoliche. E’ ovvio che il tutto potrebbe essere letto in un’ottica da campagna elettorale inaugurata anzitempo, specie lì dove si grassetta l’apocalittico “ORA SIAMO SOLI, abbandonati ad un destino che non ci sembra favorevole”: un po come esortare a cambiare Messia.

 

Ma alla pesante lamentela per “il silenzio” calato su queste problematiche prettamente locali, si contrappone la risposta del sindaco cerretese, affidata anch’essa ad un pubblico manifesto, nella quale, però,  non solo si ignorano le riflessioni del collega Laurentino, ma appare chiara la sola volontà di smussare la polemica interna alla cittadina sannita, cercando di analizzare ‘le verità sull’eolico’ il cui studio di fattibilità e realizzazione e collegate procedure di concessione non competono unicamente all’amministrazione locale ma soprattutto a quella provinciale. Quanto si legge verso la fine dello scritto: “…la disponibilità di risorse aggiuntive da destinare agli investimenti e allo sviluppo costituiscono il primo dovere di una Amministrazione. Se alla risoluzione di tale necessità può contribuire l’utilizzo dell’energia eolica, non si capisce perché si dovrebbe rinunziare  alle entrate straordinarie derivanti da fonti non inquinanti ed ecocompatibili”, appare un ovvio ed esplicito riferimento all’indotto di una istallazione eolica con tutto ciò che vi gravita intorno anche in senso di posti di lavoro.

 

Lo scritto del sindaco Barbieri, datato 10 settembre, ha avuto l’effetto desiderato, infatti anche un noto giornalista locale che in precedenza aveva evidenziato non poche perplessità su tale iniziativa, ha di molto ammorbidito la sua posizione affidandola addirittura ad un intervento sulla stampa locale, a corollario di una pace ritrovata, di una serenità addotta e di un dibattito a venire.

 

Ma nonostante ciò, in quanti hanno capito veramente i motivi che potrebbero condurre all’istallazione dell’Eolico a Cerreto Sannita? Ed in quanti hanno capito veramente il senso dello scritto del sindaco di San Lorenzello?

 

E poi: qualcuno si sarà chiesto come è possibile che in una provincia guidata dalla sinistra ma feudo di Mastella, asservita agli input di una regione rossa in una non trascurabile percentuale, si possa minimamente supporre che un dirigente di Forza Italia, nonché sindaco, nonché deputato della Repubblica possa concretizzare in proprio un progetto eolico con annessi e connessi?

Forse, quando faranno sindaco il Padreterno, questo potrà anche accadere. Per adesso gli attuali primi cittadini, nel mezzogiorno d’Italia ed in particolare in Campania, resteranno costretti a passare sotto il giuoco della politica, dei partiti e dei loro leader, in attesa che il loro pollice vada verso su o verso giù.

 

 

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