Cerreto
Sannita (BN). Sull’eolico ancora non si
trova un accordo. Scende in campo anche il
sindaco Laurentino a denuncia di un
possibile scempio ambientale come anche
dello spostamento dell’asse di interesse dal
propriamente locale da valorizzare e
promuovere allo sfruttamento delle risorse
energetiche naturali.
Di
Rosario Lavorgna
Cerreto
Sannita (BN). Continua il dibattito
sull’istallazione dell’Eolico. Dopo la
costituzione del comitato cittadino
contrario all’impianto, la questione si
estende all’intera area del Titerno con
l’intervento, sull’argomento, del sindaco di
San Lorenzello tramite un pubblico
manifesto. Gli ha fatto eco qualche giorno
dopo il collega cerretese Barbieri che, in
un altro pubblico manifesta ha chiarito i
motivi ed i parametri della possibile
istituzione dell’impianto per lo
sfruttamento dell’energia eolica.
Sull’altro versante del Titerno, a San
Lorenzello, il primo cittadino ha tenuto a
sottolineare il non trascurabile ruolo
primario di deputato della Repubblica che il
sindaco cerretese dovrebbe maggiormente aver
presente. Per questo motivo trainante lo
scritto del sindaco Lavorgna, egli stesso è
passato ad analizzare la grave crisi
economica che vive il settore agricolo e
vitivinicolo e zootecnico, con la ovvia
volontà di far percepire il maggiore e più
spesso interesse di questi comparti rispetto
all’impianto delle pale eoliche. E’ ovvio
che il tutto potrebbe essere letto in
un’ottica da campagna elettorale inaugurata
anzitempo, specie lì dove si grassetta
l’apocalittico “ORA SIAMO SOLI, abbandonati
ad un destino che non ci sembra favorevole”:
un po come esortare a cambiare Messia.
Ma alla
pesante lamentela per “il silenzio” calato
su queste problematiche prettamente locali,
si contrappone la risposta del sindaco
cerretese, affidata anch’essa ad un pubblico
manifesto, nella quale, però, non solo si
ignorano le riflessioni del collega
Laurentino, ma appare chiara la sola volontà
di smussare la polemica interna alla
cittadina sannita, cercando di analizzare
‘le verità sull’eolico’ il cui studio di
fattibilità e realizzazione e collegate
procedure di concessione non competono
unicamente all’amministrazione locale ma
soprattutto a quella provinciale. Quanto si
legge verso la fine dello scritto: “…la
disponibilità di risorse aggiuntive da
destinare agli investimenti e allo sviluppo
costituiscono il primo dovere di una
Amministrazione. Se alla risoluzione di tale
necessità può contribuire l’utilizzo
dell’energia eolica, non si capisce perché
si dovrebbe rinunziare alle entrate
straordinarie derivanti da fonti non
inquinanti ed ecocompatibili”, appare un
ovvio ed esplicito riferimento all’indotto
di una istallazione eolica con tutto ciò che
vi gravita intorno anche in senso di posti
di lavoro.
Lo
scritto del sindaco Barbieri, datato 10
settembre, ha avuto l’effetto desiderato,
infatti anche un noto giornalista locale che
in precedenza aveva evidenziato non poche
perplessità su tale iniziativa, ha di molto
ammorbidito la sua posizione affidandola
addirittura ad un intervento sulla stampa
locale, a corollario di una pace ritrovata,
di una serenità addotta e di un dibattito a
venire.
Ma
nonostante ciò, in quanti hanno capito
veramente i motivi che potrebbero condurre
all’istallazione dell’Eolico a Cerreto
Sannita? Ed in quanti hanno capito veramente
il senso dello scritto del sindaco di San
Lorenzello?
E poi:
qualcuno si sarà chiesto come è possibile
che in una provincia guidata dalla sinistra
ma feudo di Mastella, asservita agli input
di una regione rossa in una non trascurabile
percentuale, si possa minimamente supporre
che un dirigente di Forza Italia, nonché
sindaco, nonché deputato della Repubblica
possa concretizzare in proprio un progetto
eolico con annessi e connessi?
Forse,
quando faranno sindaco il Padreterno, questo
potrà anche accadere. Per adesso gli attuali
primi cittadini, nel mezzogiorno d’Italia ed
in particolare in Campania, resteranno
costretti a passare sotto il giuoco della
politica, dei partiti e dei loro leader, in
attesa che il loro pollice vada verso su o
verso giù.