26 settembre 2005
Bandiera Arancione grande conquista da meritare
Lorenzo Morone

 

 

La Bandiera Arancione? Una grande conquista da meritare. Giorno dopo giorno.

 

 “Gentile Arch. Morone, desideriamo ringraziarla per la segnalazione…Come già comunicato, nei prossimi giorni il comune riceverà tutto il materiale necessario per promuovere la Bandiera Arancione a comunità locale e turisti. Ringraziamo nuovamente per la collaborazione…”

 I ringraziamenti, graditi, perché negarlo, di Elisa Cilento, responsabile di Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano, mi obbligano ad un paio di riflessioni.

La prima è che la Bandiera  può essere considerata un punto di arrivo solo da chi, nel passato, ha lavorato per un progetto di qualità dedicato a Cerreto. Come ex Presidente della Pro Loco, pur nella consapevolezza dell’oscuro lavoro portato avanti da tanti, non posso non ricordare e ringraziare gli altri Presidenti, da Don Nicola  a Davide Jacobelli, da T. Giannetti ad A. Guerra. Ma ringrazio soprattutto  i due assessori alla Cultura con i quali ho collaborato, trovando unità di intenti: il Dr. Lucio Rubano e il Prof. Franco Gismondi.  Diversi i metodi, ma unico l’obiettivo: finalizzare tutto ad un turismo di qualità totale, dall’arte all’artigianato, dai Musei alla gastronomia,  con un flusso turistico da diluire nell’arco dell’anno: meglio 1000 persone in un anno che 5000 in un giorno. Un ringraziamento doveroso va alla famiglia Mazzacane: tutti sappiamo che storico regalo ha fatto a Cerreto, superando anche lo sconcerto di un inconcepibile silenzio-rifiuto del Commissario Prefettizio che ha recentemente “guidato” Cerreto. Grazie a Repubblica e  al Corriere della Sera, le grandi testate che  hanno avuto un ruolo decisivo nel lancio dell’immagine di Cerreto e grazie, infine,  a chi, nel 1688, ha voluto Cerreto: il Conte Marzio Carafa la cui famiglia  sta a Cerreto come la famiglia dei Medici a Firenze. Con la differenza che a Firenze i Medici sono ricordati ed osannati, a Cerreto dei Carafa si è ricordato solo l’Istituto Tecnico. E un merito particolare ai ceramisti: erano veramente poche le botteghe qualche anno fa, e qualcuna chiudeva. Ma è bastata la Biennale, qualche cartello stradale ed un tam tam continuo, anche sui manifesti del comune: CERRETO SANNITA - CITTA’ DELLA CERAMICA, per invertire la tendenza.

La seconda considerazione è che la Bandiera Arancione, sponsorizzata in Campania dall’assessorato regionale al Turismo, deve essere un punto di partenza per chi oggi è chiamato a guidare e decidere. Sarebbe autolesionistico sottovalutare l’enorme impatto che ha la Bandiera sul movimento turistico di qualità, che preferisce prodotti DOC, menù particolari nei ristoranti e comodi alberghi, piuttosto che sagre e roulotte. Pensate che in Campania solo due città l’hanno ottenuta: Cerreto e Sant’Agata: che splendida accoppiata per il Sannio. Spero che non si ripeta l’errore commesso qualche anno addietro quando fu  riperimetrato il Parco del Matese: piuttosto che perorare la causa dell’inclusione di tutto il territorio comunale nel Parco, i soliti personaggi onniscienti ma incapaci di vedere ad un palmo dal proprio naso si agitarono e lavorarono per la esclusione di Cerreto dal Parco, paventando lo spettro dei “vincoli” e l’impossibilità di esercitare la caccia. Così oggi tutti i benefici economici, e che benefici!, riguardanti  il potenziamento dell’artigianato e del settore turistico, potranno essere richiesti solo da chi svolge la propria attività  all’interno dei Parco. (por Campania misura 4.14). Altrettanto dicasi per la scellerata politica di alterazione dei fabbricati rurali. I POR Campania (misura 4.12) finanziano solo  il recupero di quelli che abbiano conservato i caratteri originari (volte, pietre, solai in legno, scale esterne etc). Grazie ai “soliti noti”, quindi, gran parte del settore turistico ed artigianale di Cerreto non potrà accedere a detti benefici. E i volatili avranno altri motivi per scappare dai nostri monti: dopo gli strani sondaggi dell’Agip, i tentativi di captare tutte le acque, la realizzazione di laghetti colabrodo, ci penseranno i grossi e purtroppo non muti spaventapasseri dei pali eolici ad allontanarli. Altro che caccia! Poi vedrete chi dice il vero. E meno male che almeno il centro storico fu  incluso nel Parco che avrà, a breve, una monumentale PORTA di ingresso in località Pastorello.

Siamo proprio tutti sicuri di aver sempre bene orientato la gente e che la tutela e valorizzazione del territorio non sia una grande ricchezza? Nessun dubbio tormenta chi ha sempre chiuso gli occhi sulle alterazioni architettonico-ambientali compiute, quasi sempre in buona fede, da chi aveva solo bisogno di essere guidato non avendo gli strumenti per apprezzare certi valori?  Non dovremmo fare autocritica ed imitare chi, come il Sindaco forzista di Pontelandolfo, Rocco Flavio Palladino, ha il coraggio di andare controcorrente in una zona che sembra aver dimenticato i valori del territorio? Riporto solo alcuni passi di una lettera i cui contenuti dovremmo tutti fare nostri: “… Egr. architetto, prendo atto del Suo ammirevole interesse a tutela del territorio, rassicurandola che il sottoscritto, indipendentemente dal discorso del colore politico, si adopererà con l'Amministrazione che rappresenta contro ogni tentativo di "attacco" allo stupendo patrimonio naturale delle nostre montagne.

                Come ho fatto in altre occasioni ribadisco che la tutela e la valorizzazione del paesaggio naturale delle nostre terre può rappresentare il veicolo di sviluppo e crescita economica delle nostre popolazioni….”

Penso che non occorra altro perché chi vuol intendere intenda e, ricordiamolo bene: la natura, il paesaggio, non hanno confini. Quelli che sono tracciati sulle cartine geografiche non sono un vincolo,  non vengono percepiti dai nostri occhi! "Blowin’ in the wind",  una risposta c'è, cantava il sognatore Bob Dylan, e a portarla sarà sufficiente un soffio di vento. Speriamo sia il soffio giusto, non quello tempestoso che muove le pale eoliche, redditizie per pochi, non certo per la popolazione.

Arch. Lorenzo Morone - Capogruppo Blocco per Cerreto 

 

 

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