11 dicembre 2005
Una proposta indecente, puntata n°...
Lorenzo Morone

 

 

UNA PROPOSTA INDECENTE- PUNTATA N° ….

 

Da oltre un anno (24.10.04-block notes n°3), quindi molto prima che iniziassero i lavori di “miglioramento” della nostra scuola (1 marzo 2005), ho cercato, a nome del Gruppo che rappresento, di suscitare un dialogo sul come si intendeva intervenire sulla nostra acciaccata scuola elementare evitando i soliti distinguo tra maggioranza e minoranza. I tentativi hanno avuto l’unico effetto di farmi passare per pazzo, terrorista e, come ho appreso da alcuni interventi della maggioranza nel consiglio Comunale aperto del 5.12, scavalcacancelli e dalle competenze tecniche tutte da dimostrare. Povero me. Mi hanno proprio “pittato”, ma non è che ciò mi preoccupi più di tanto. Chi mi conosce sa che l’unica terrorismo che riesco a partorire è esprimere e confrontare le mie idee una volta brillanti ed innovative ora, invece, capaci solo di “suscitare panico e gettare discredito in paese per fini politici”. Tranquillizzo tutti: non ho mire politiche e la mia attuale esperienza avrà presto fine, sicuramente prima che siano terminati i lavori di recupero di questa struttura o, peggio, della realizzazione della foresta di spaventapasseri  eolici. Ma torniamo alla scuola, una struttura che si sta riparando a tutti i costi, manco fosse un monumento di Cerreto Vecchia e nonostante sia stata realizzata secondo uno schema strutturale che oggi potrebbe essere additato ad esempio su “come non si dovrebbe costruire in zona sismica”. Una scuola che sarà rinforzata al modestissimo costo di EURO 1.500.000, salvo sorprese probabilissime in corso d’opera, quando si porrà mano ai solai, che ovviamente saranno sottoposti a prove di carico, uno per uno. Oltre 3.000.000.000 di lire utili per costruire a Faicchio, in soli due anni, un moderno Istituto Turistico più ampio di ciò che serve a noi. E non credo a motivi burocratici insormontabili che impedirebbero una ricostruzione in sito. Proprio non ci credo.  Ma molti sono gli interrogativi che mi pongo quotidianamente, e che porgo a Voi.

Mi sbagliavo quando sostenevo che adeguare una vecchia struttura in CA alle norme sismiche che le consentano di resistere ad un terremoto catastrofico quale potrebbe (e ci auguriamo di no) avvenire a Cerreto, sarà sicuramente possibile ma estremamente oneroso? Non siamo forse già passati da 350.000 a 1.500.000 euro?  Esageravo quando rimarcavo la pericolosità della nostra zona, sismicamente addirittura più a rischio di quella di San Giuliano? Pensate che un grande geologo, dai capelli bianchi come i miei, ha detto che due sono le zone dove non vorrebbe vivere per il grosso rischio terremoto: a Catania e lungo l’asse Benevento-Campobasso. Ricordiamoci della catastrofe del 1688, ricordiamoci di San Giuliano, e non pensiamo che le sciagure possano accadere sempre…altrove. Facciamo pure i dovuti scongiuri, ma è meglio pensarci prima. E ho forse detto sciocchezze quando sottolineavo che basta-va leggere le relazioni redatte dal tecnico progettista per capire tra le righe che la scuola sarà una nuova “FABBRICA DI SAN PIETRO”, con continuo esborso di denaro? “Una scuola  molto carente in termine di prestazioni in presenza di azioni sismiche…addirittura con un livello di sicurezza insufficiente per carichi verticali (cioè in condizioni normali), e con un progetto di adeguamento…economicamente molto oneroso “ queste non sono mie terroristiche parole, ma è quanto riportato nelle relazioni tecniche redatte dall’ottimo ingegnere che nessuno ha mai contestato (ad eccezione di quando scrive che a volte si pensa più alla bellezza che alla solidità. Una scuola non è un bunker, ma è spazio e funzionalità, e DEVE essere bella ed accogliente per stimolare la creatività dei bambini). Considerazioni che, se lette con attenzione, avrebbero dovuto spingere ad esaminare (vagliare, valutare) altre strade, magari con un consulto tra varie professionalità: non ci si affida solo ad un primario ortopedico, fosse pure il più bravo del mondo, quando si è in ospedale con le ossa rotte, il cuore in disordine, il fegato malato ed allergie varie. Spero di essere chiaro, visto che ogni tanto mi attribuiscono cose mai dette o pensate. Io quel che penso lo metto per iscritto. Per esempio, ero passibile di galera quando sostenevo per iscritto che, se pure riusciremo a mettere tutte queste pezze, perché di pezze si tratta, alla fine avremo una costosissima scuola progettata secondo criteri pedagogici assolutamente superati? Dice il D.M. 18.12.75: lo spazio dell’aula…non può costituire elemento base da ripetere in serie lungo un corridoio di disimpegno, ma dovrà...integrarsi spazialmente con gli altri ambienti…con una continuità spaziale tra unità dello stesso ciclo, anche mediante pareti mobili…. Trovate una sola di queste caratteristiche nella nostra scuola? Perché mai i figli di Cerreto si dovranno accontentare di una scuola vecchia, non idonea a soddisfare le moderne esigenze pedagogiche? Non dovrebbero godere degli stessi diritti che sembrano appannaggio esclusivo di chi parla un dialetto diverso?

Ed ho torto se ricordo che i privati cittadini che hanno fatto ricorso alla legge 219, per ottenere un contributo max di 130.000.000 di lire, erano costretti a dimostrare la convenienza economica a riparare (non a chiacchiere, ma con due diversi progetti!) altrimenti dovevano demolire e ricostruire la propria casa, anche con accollo di spesa. Lo stesso, non so perché, non si può fare con la scuola, con i denari pubblici e con un investimento plurimiliardario. Ci costerà di più? Esiste il rapporto costi/benefici e penso che chiunque, tra una vecchia macchina fuori produzione ma riparata da un meccanico, e lo stesso modello nuovo, sceglierebbe la seconda, anche spendendo di più.

In fondo l’auspicio era/è che l’Amministrazione si convinca della bontà dell’idea e approfittando della “disgrazia” e, magari, del “Patto di quartiere” che sarà realizzato in zona, spenda diversamente i soldi realizzando una struttura moderna, accogliente, architettonicamente stimolante. E l’ipotesi di eliminare o rendere passante visivamente e materialmente la parte di struttura prospettante su Piazza Mazzacane, possibilissimo, è solo per consentire a Via Nicotera di ridiventare il cuore pulsante di Cerreto ridandole quel magnifico sfondo che sono i Monti matesini. Prenderemmo due piccioni con una fava e sarebbero cosi ripagati adeguatamente i grossi, grossi sacrifici che stanno compiendo genitori, alunni e maestri. Sacrifici enormi, di cui solo ora mi sono reso colpevolmente conto, vedendo in che situazione allucinante, da terzo mondo,  sono alcune classi.  Alla fine ci sarebbe stata la raccolta dei meriti che sarebbero stati solo loro, come è nelle cose e come è successo per altri…prodotti. Non è il merito che mi interessa, ma cercare di far fare bene le cose convinto come sono che “C’è una cosa peggiore di non fare le cose: è farle male. E non penso proprio che sia terroristico ipotizzare e consigliare soluzioni non banali, all’altezza della fama e della cultura di Cerreto che tutti sbandieriamo con una splendida bandiera colore arancione.

Queste idee le ho sbandierate per iscritto mesi prima che iniziassero i lavori, chiamandole frutto di una “Proposta indecente”. E l’indecenza della proposta stava e sta non tanto nel fatto che veniva da un Consigliere di minoranza, quanto dall’assurda idea che qualcuno la potesse discutere e perfino accettare. Ora, invece, l’unica indecenza è non aver voluto accettare una commissione “tripartisan” (maggioranza, minoranza e genitori), per VALUTARE lo stato dei lavori e vagliare ipotesi alternative. Che brutto quel voto unanime espresso con undici mani alzate, scattate all’unisono, manco fossero di legno. Eppure appena un attimo prima era stata accettata l’altra Commissione, quella che doveva risolvere, come ha risolto, i problemi logistici legati all’oggi. Che strano concetto di collaborazione e trasparenza.

Vorrei concludere, infine, con una considerazione a voce alta diretta prima a me stesso e poi all’ottimo ingegnere strutturista di cui ho sicuramente stima, visto ciò che ha saputo dare a mio figlio Nicola, di cui è stato relatore di laurea.

Siamo proprio sicuri che ciò che con tanta passione e competenza ipotizziamo e verifichiamo al computer risponda poi alla realtà? Siamo proprio sicuri di ciò che ci sta punto per punto in una struttura realizzata non solo prima della classificazione sismica di Cerreto, ma addirittura prima che fosse promulgata la più completa legge sul C.A., la n. 1086 del 5 novembre 1971? Io qualche dubbio l’ho colto anche nella Sua relazione. E Lei sa meglio di me che una cosa sono le strutture nuove, praticamente senza incognite comportamentali, una cosa le vecchie. A me è capitato di vedere, in strutture fondali in CA realizzate negli anni 70, quindi più recenti rispetto a quelle della scuola, o in solai che venivano utilizzati negli anni 60, tondini in acciaio completamente trasformati in ruggine e armature di cui ipotizzavo la continuità semplicemente accostate. Io qualche dubbio lo avrei, a meno che non spendiamo un patrimonio per adeguare tutto, ma proprio tutto, punto per punto. Tecnicamente nulla è impossibile, ma l’impresa vale la spesa? E non è forse vero che la vita di una struttura in C.A. dura 50 anni? Lo ha detto il Sindaco leggendo, con qualche imbarazzo, mi è sembrato, la chiara e, per certi versi, inaspettata relazione tecnica del Progettista. A proposito. Quanti anni compie tra poco la nostra scuola?

 

N.B. Il mio intervento ricalca quanto espresso nel Consiglio Comunale “finalmente aperto” ed è stato scritto perché resti a disposizione di chiunque, nella migliore delle ipotesi anche di chi, un giorno, rileggendolo, potrà dire: bè, sarà stato pure in minoranza, cioè nella parte sbagliata, ma un poco aveva ragione.

 

O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza.(Che Guevara)

 

Arch. Lorenzo Morone

Capogruppo Blocco Cerretese

 

 

 Statistiche sito,contatore visite, counter web invisibile

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it