La sorpresa ha, come tanti, una doppia faccia.
Una positiva, dovuta ad una qualche cosa che
non ti aspettavi e che è capitata… per caso: una
visita, un regalo, un paese dove ognuno sa fare
il proprio lavoro e rispetta quello degli altri,
un Consiglio Comunale dove si discute da
“avversari”, non da “nemici”, un’isola pedonale
anche a Cerreto ( prima o poi succederà: mica
possiamo trasferirci tutti a Telese, cittadini,
bambini e commercianti avendo Cerreto nel
cuore!). L’aspetto negativo può essere trovarsi
ad una festa ove SI BATTEZZA TUO FIGLIO E
NESSUNO TI HA DETTO NIENTE, o “un’assemblea
pubblica” trasformata in un comizio “pro
domo suo”, o trovare su monte Coppe, una
volta superata la gimcana del Ponte dei sospiri,
una foresta di spaventapasseri eolici dove c’era
(c’è, c’è) un Villaggio Sannitico, o vederti
levare, ex abrupto, un incarico che gia avevi
“con tanto di certificato” e che stavi onorando
con la collaborazione di validi colleghi.
Cose che capitano. In silenzio, senza clamore,
come non si dovrebbe nella provincia di Mons.
Benincasa, il Vescovo che ha tentato di
insegnarci le buone maniere!
La
sorpresa, per me gradita e miracolosa, è stata
il regalo una foto di Piazza S.Martino risalente
agli anni ‘20, foto che non avevo mai visto e
che conferma alcune scelte che erano venute
dalle mie “ricerche” (scusate il parolone!),
considerazioni che mi piace proporre, a bassa
voce ( almeno per ora):
-
La Piazza, con la sua originaria, dolce
pendenza, è un unicum pensato per esaltare la
bellezza di S.Martino e della sua scenografica
scalinata;
- La Piazza è estremamente più bella senza muri
ed alberi, (Non separare il quadro: la piazza,
dalla cornice: i palazzi);
- La piazza, da sempre bianca per la presenza
della nostra pietra, senza intrusione di
materiale “extracomunitario”, meriterebbe di
“conquistare” tutto lo spazio, come da decenni
avviene in quell’Italia ove la cultura non è un
abito da indossare per l’occasione e come da
poco stanno ottimamente facendo a Benevento e a
Telese;
-
I lampioni illuminano in modo discreto ed hanno
un design particolare, mai visto altrove: le
lanterne sono sostenute da una sorta di trespolo
formato da tre s allungate in ferro battuto ed
appoggiate su una base esagonale in pietra.
La foto conferma le scelte di un progetto non
nato per caso e suggerisce una modifica
assolutamente imprevista ed imprevedibile in
fase di progetto, quindi legale
(ma questa, solo ed esclusivamente questa
modifica!): studiare un lampione nuovo
che richiami il vecchio per avere un pezzo
unico, come è unica Cerreto, unico il suo museo
delle ceramiche, unica la sua cultura, come
unica sarebbe una piazza caratterizzata dagli
stemmi in ceramica delle 32 città Italiane della
Ceramica. Tutti valori “unici” che ci hanno
fatto meritare la Bandiera Arancione. Riuscite
ad immaginare una Piazza che va dalla Chiesa di
S.Martino all’ex Teatro del Genio (non pensate
però al canale che proprio “da lì a lì “
Qualcuno voleva fare!), dai palazzi del Corso a
quelli di Via Sannio, senza soluzione di
continuità? Una piazza libera, almeno di sera,
dal traffico ed occupata da gazebo e tavolini
dei Bar che, agevolati nel pagamento del suolo,
offrirebbero in cambio spettacoli vari, e piena
di genitori che possono tranquillamente lasciare
i loro figli, finalmente liberi dai problemi di
inquinamento e di sicurezza dovuti al traffico
(non al piano inclinato, siamo seri!) etc. etc.
Non ci vuole molto: basta un po’ di fantasia e
quel coraggio che deve avere chi è votato perché
GUIDI, e Cerreto potrebbe provare a richiamare,
almeno di sera, chi, non più giovanissimo, vuole
evitare il caos giovanile e l’afa dei paesi di
pianura. Dipende dal progetto che abbiamo in
testa per Cerreto, un paese unico, anche nel
conservare testardamente scelte ormai datate!.
Meglio un turismo limitato e continuo piuttosto
che un bagno di folla e poi il vuoto. Ma questo
lo dico come capogruppo di minoranza perché,
come tecnico, ho “competenze tutte da
dimostrare” e poi… scavalco i cancelli
dell’eterna “Fabbrica di San
Pietro”!.
Arch. Lorenzo Morone |