Lavori a Cerreto Sannita
1°
concetto.
Sabato 26 agosto, nel corso di una vivace,
veritiera e corretta assemblea organizzata dagli
amici di Rifondazione sul futuro della scuola,
sono venute fuori delle verità “assolute” che è
giusto rimarcare:
- A-
Avevo sempre sostenuto, in tempi non sospetti e
a nome degli amici che mi hanno voluto
capogruppo, che la scelta di riparare la Scuola
Elementare era infelice, perché “sarà una
costosissima fabbrica di S.Pietro per un esito
non proprio brillante: meglio demolirla e
ricostruirla con moderni criteri sismicamente e
architettonicamente validi”.
Risultato: la Scuola Elementare sarà
completata, se tutto filerà liscio, tra due
anni, con un costo di oltre 1.500.000 di Euro:
quintuplicati quindi il costo ed i tempi
iniziali: l’anno scorso si disse che ero in mala
fede quando parlavo di lavori fatti solo al 20%,
perché già si era all’80 %…(RICORDATE?).
-B-
si è passati da un progetto di miglioramento
(medicare una ferita), ad uno di adeguamento
(intervento chirurgico in anestesia totale) per
“problemi burocratici di finanziamento ”. Con un
po’ di fantasia in più, per esempio, si potevano
“dividere” i lavori in lotti finiti, prevedendo
la demolizione della parte centrale e fare un
nuovo, unico progetto generale, per poi
procedere per parti “finite”: prima la parte
sud, poi quella a nord e poi quella centrale, da
rifare in modo che consentisse ai cerretesi,
durante le ore di chiusura della scuola,
l’accesso ed il godimento dello spazio
retrostante. Avremmo perso un po’ di tempo per
la progettazione? Noi tecnici siamo
profumatamente pagati per questo, sia in fase di
progettazione che in fase, importantissima, di
direzione! Io dico che avremmo avuto una scuola
“come nuova” e resa agibile man mano che si
andava avanti, come si è fatto con la scuola
Materna: prima un lato poi l’altro.
La scelta è ancora possibile, i lavori fatti
fin’ora sono compatibili con questa scelta!
Giustificheremmo così 3.000.000.000
(basteranno?) di onorate lire spese non più per
riparare una barca che fa acqua da tante parti,
ma per fare una scuola nuova (vabbene:
realizzata , ristrutturata, adeguata per parti
funzionali) e dare una panoramicissima
Piazza-verde ai cittadini. Senza spendere una
lira in più.
-2° concetto
Gli
atti vandalici presso la scuola materna hanno
una matrice chiaramente “giovanile” e vanno
ricercati in quel modo di fare
avventuroso-avventato che hanno i ragazzi,
spesso ispirati da una commerciale TV non sempre
educativa. Perché scomodare piste politiche?
quello che non capisco è il tenore di certi
proclami a caccia di mandanti e la scelta di
certe foto: perché far vedere solo le due,
uniche scritte inneggianti all’Anarchia?!?
quando c’era un mare di scritte tipo SMS, quelli
che si leggono sui telefonini e sulle panchine
(ahi,ahi). Tutto andrebbe risolto con sonori
scapaccioni e con un economicamente modesto
impianto di allarme: sarebbe un bene anche per
la civile e pacifica convivenza della nostra
società, senza ripristinare “cacce all’untore”
di manzoniana memoria!. Il Medio Evo è passato!
3°
concetto.
La prima, fondamentale regola del marketing è:
“se hai una cosa che gli altri non hanno,
su quella devi puntare”. Se da sempre la
Pro Loco (Don Nicola, Davide Jacobelli,
Giannetti, il sottoscritto), e molti assessori
alla cultura hanno puntato sulla Ceramica, è
perché si tratta di qualcosa che ha solo qualche
città, un fiore all’occhiello, una attività
trainante capace, insieme con il patrimonio
architettonico ed enogastronomico, di
convogliare a Cerreto un discreto numero di
turisti disposti a spendere nelle botteghe,
negli alberghi e nei ristoranti (ricordate il
progetto del Maggio Gastronomico?). E i frutti
del lavoro “sinergico”, alla lunga, si stavano
vedendo, con l’aumento delle botteghe e delle
vendite. Ora mi chiedo perché, a Telese, dopo
aver accolto una mostra ceramica
dell’Associazione Giustiniani, fanno un
campanile con pannelli in ceramica e decorano le
panchine del pedonalizzato Viale Minieri ( che
splendida idea!) con ceramica di
Cerreto-S.Lorenzello, mentre a Cerreto ci
dimentichiamo della Biennale, acquistiamo le
formelle in ceramica per la cupola di S.Rocco a
Vietri ( ma non è un lavoro di Restauro?) e
facciamo scomparire, dalla pavimentazione di
Piazza S.Martino, le 200 piastrelle che
avrebbero narrato la storia delle città dell’A.I.C.C.,
riservando la parte Sud alle Città Campane:
Napoli, Vietri, Ariano, S.Lorenzello e Cerreto.
Siamo proprio convinti di essere sempre dalla
parte della ragione?
E
se poi un giorno, così come è accaduto per altre
cose, anche le nostre botteghe preferissero
emigrare a Telese?
Concetto
Finale
Indossare su un vestito bleu una camicia celeste
e una cravatta di Marinella a pois non è la
stessa cosa che indossare, sullo stesso vestito,
camicia a pois e cravatta celeste. A qualcuno
potrebbe anche piacere, ma è un modo di vestire
completamente diverso.
Orbene il progetto “DEFINITIVO” della Nostra
Piazza prevedeva una “…pavimentazione
realizzata esclusivamente con materiali locali:
pietra, cotto e ceramica, con un disegno
visibile esclusivamente per la diversa
vibrazione della luce sui materiali. E
precisamente: basoli scalpellati e bocciardati
per il tappeto generale a riquadri, fasce
levigate per il discreto disegno geometrico con
inserti ceramici incorniciati da cotto
all’intersezione…” Allo stato le fasce
bocciardate di tutti i riquadri sono state
sostituite da quelle levigate e le pietre di
intersezione sono rimaste, invece, bocciardate
(…e per il mio modo di vedere è inconcepibile!).
Le fasce levigate, costituenti il disegno
geometrico, sono state sostituite da basaltino
(che non è sicuramente materiale locale e sarà
visibile solo quando piove!) e sono stati
eliminati gli inserti ceramici incorniciati dal
cotto.
Sono rimasti al posto previsto solo i basoli
scalpellati: fosse anche più bello,
NON E’ ASSOLUTAMENTE LO STESSO VESTITO!
Il “diritto d’autore” tutela tutte le
opere
dell'ingegno di carattere creativo, anche quelle
che appartengono all'architettura, pur se
realizzate da tecnici locali.
Lo dice il Codice Civile.
Arch. Lorenzo Morone- Capogruppo Blocco per
Cerreto
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