10 settembre 2006
Cerreto, solo tre concetti
Lorenzo Morone

 

 

Lavori a Cerreto Sannita

1° concetto.

Sabato 26 agosto, nel corso di una vivace, veritiera e corretta assemblea organizzata dagli amici di Rifondazione sul futuro della scuola, sono venute fuori delle verità “assolute” che è giusto rimarcare:

- A-  Avevo sempre sostenuto, in tempi non sospetti e a nome degli amici che mi hanno voluto capogruppo, che la scelta di riparare la Scuola Elementare era infelice, perché “sarà una costosissima fabbrica di S.Pietro per un esito non proprio brillante: meglio demolirla e ricostruirla con moderni criteri sismicamente e architettonicamente validi”.

Risultato: la Scuola Elementare sarà completata, se tutto filerà liscio, tra due anni, con un costo di oltre 1.500.000 di Euro: quintuplicati quindi il costo ed i tempi iniziali: l’anno scorso si disse che ero in mala fede quando parlavo di lavori fatti solo al 20%, perché già si era all’80 %…(RICORDATE?).

-B- si è passati da un progetto di miglioramento (medicare una ferita), ad uno di adeguamento (intervento chirurgico in anestesia totale) per “problemi burocratici di finanziamento ”. Con un po’ di fantasia in più, per esempio, si potevano “dividere” i lavori in lotti finiti, prevedendo la demolizione della parte centrale e fare un nuovo, unico progetto generale, per poi procedere per parti “finite”: prima la parte sud, poi quella a nord e poi quella centrale, da rifare in modo che consentisse ai cerretesi, durante le ore di chiusura della scuola, l’accesso ed il godimento dello spazio retrostante. Avremmo perso un po’ di tempo per la progettazione? Noi tecnici siamo profumatamente pagati per questo, sia in fase di progettazione che in fase, importantissima, di direzione! Io dico che avremmo avuto una scuola “come nuova” e resa agibile man mano che si andava avanti, come si è fatto con la scuola Materna: prima un lato poi l’altro.

 La scelta è ancora possibile, i lavori fatti fin’ora sono compatibili con questa scelta! Giustificheremmo così 3.000.000.000 (basteranno?) di onorate lire spese non più per riparare una barca che fa acqua da tante parti, ma per fare una scuola nuova (vabbene: realizzata , ristrutturata, adeguata per parti funzionali) e dare una panoramicissima Piazza-verde ai cittadini. Senza spendere una lira in più.

-2° concetto

 Gli atti vandalici presso la scuola materna hanno una matrice chiaramente “giovanile” e vanno ricercati in quel modo di fare avventuroso-avventato che hanno i ragazzi, spesso ispirati da una commerciale TV non sempre educativa. Perché scomodare piste politiche? quello che non capisco è il tenore di certi proclami a caccia di mandanti e la scelta di certe foto: perché far vedere solo le due, uniche scritte inneggianti all’Anarchia?!?  quando c’era un mare di scritte tipo SMS, quelli che si leggono sui telefonini e sulle panchine (ahi,ahi). Tutto andrebbe risolto con sonori scapaccioni e con un economicamente modesto impianto di allarme: sarebbe un bene anche per la civile e pacifica convivenza della nostra società, senza ripristinare “cacce all’untore” di manzoniana memoria!. Il Medio Evo è passato!

3° concetto.

 La prima, fondamentale regola del marketing è: “se hai una cosa che gli altri non hanno, su quella devi puntare”. Se da sempre la Pro Loco (Don Nicola, Davide Jacobelli, Giannetti, il sottoscritto), e molti assessori alla cultura hanno puntato sulla Ceramica, è perché si tratta di qualcosa che ha solo qualche città, un fiore all’occhiello, una attività trainante capace, insieme con il patrimonio architettonico ed enogastronomico, di convogliare a Cerreto un discreto numero di turisti disposti a spendere nelle botteghe, negli alberghi e nei ristoranti (ricordate il progetto del Maggio Gastronomico?). E i frutti del lavoro “sinergico”, alla lunga, si stavano vedendo, con l’aumento delle botteghe e delle vendite. Ora mi chiedo perché, a Telese, dopo aver accolto una mostra ceramica dell’Associazione Giustiniani,  fanno un campanile con pannelli in ceramica e decorano le panchine del pedonalizzato Viale Minieri ( che splendida idea!) con ceramica di Cerreto-S.Lorenzello, mentre a Cerreto ci dimentichiamo della Biennale, acquistiamo le formelle in ceramica per la cupola di S.Rocco a Vietri ( ma non è un lavoro di Restauro?) e facciamo scomparire, dalla pavimentazione di Piazza S.Martino, le 200 piastrelle che avrebbero narrato la storia delle città dell’A.I.C.C.,  riservando la parte  Sud alle Città Campane: Napoli, Vietri, Ariano, S.Lorenzello e Cerreto. Siamo proprio convinti di essere sempre dalla parte della ragione?

 E se poi un giorno, così come è accaduto per altre cose, anche le nostre botteghe preferissero emigrare a Telese?

Concetto Finale

Indossare su un vestito bleu una camicia celeste e una cravatta di Marinella a pois non è la stessa cosa che indossare, sullo stesso vestito, camicia a pois e cravatta  celeste. A qualcuno potrebbe anche piacere, ma è un modo di vestire completamente diverso.

Orbene il progetto “DEFINITIVO” della Nostra Piazza prevedeva una “…pavimentazione realizzata esclusivamente con materiali locali: pietra, cotto e ceramica, con un disegno visibile esclusivamente per la diversa vibrazione della luce sui materiali. E precisamente: basoli scalpellati e bocciardati per il tappeto generale a riquadri, fasce levigate per il discreto disegno geometrico con inserti ceramici incorniciati da cotto all’intersezione…” Allo stato le fasce bocciardate di tutti i riquadri sono state sostituite da quelle levigate e le pietre di intersezione sono rimaste, invece, bocciardate (…e per il mio modo di vedere è inconcepibile!). Le fasce levigate, costituenti il disegno geometrico, sono state sostituite da basaltino (che non è sicuramente materiale locale e sarà visibile solo quando piove!) e sono stati eliminati gli inserti ceramici incorniciati dal cotto. Sono rimasti al posto previsto solo i basoli scalpellati: fosse anche più bello, NON E’ ASSOLUTAMENTE LO STESSO VESTITO!

Il “diritto d’autore” tutela tutte le  opere dell'ingegno di carattere creativo, anche quelle che appartengono all'architettura, pur se realizzate da tecnici locali.

Lo dice il Codice Civile.

Arch. Lorenzo Morone- Capogruppo Blocco per Cerreto

 

 

 

     

 Valle Telesina


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