11 ottobre 2006
Cerreto, chiuse le sale operatorie
da Il Sannio Quotidiano

 

 

Ospedale di Cerreto, sale operatorie chiuse

Il Sannio Quotidiano del 4-10-2006

La decisione dell’Azienda sanitaria è stata comunicata ieri: alla base, la mancanza delle condizioni di sicurezza

Sale operatorie chiuse nella struttura ospedaliera di Cerreto Sannita. Questa la decisione assunta dall'Azienda sanitaria di Benevento e comunicata ufficialmente appena ieri. Tuttavia, la questione affonda le proprie radici nelle settimane passate, soprattutto perché i vertici dell'Azienda di via Mascellaro hanno tenuto in considerazione diversi elementi, come la relazione del responsabile del servizio Prevenzione e protezione in merito alla sicurezza delle sale operatorie, da un lato, e la visita agli ambienti di lavoro effettuata a metà settembre.

Proprio alla luce di questi elementi, dall'Azienda sanitaria hanno spiegato che “allo stato non sussistono condizioni di sicurezza per operatori e pazienti, nonché adeguate condizioni igienico-sanitarie” e, quindi, “si dispone l'immediata chiusura delle sale operatorie del presidio ospedaliero di Cerreto Sannita”, in attesa del “ripristino delle condizioni ottimali di sicurezza”.

Proprio quest'ultima prospettiva, ovvero un'attesa indefinibile, ha spinto il segretario aziendale della Cisl medici, Giovanni Leone, a prendere posizione: “E' vero, esistono delle carenze che riguardano in sostanza l'impianto elettrico, e, più nello specifico, il sistema di illuminazione utilizzato durante gli interventi. Tuttavia, le perplessità per questa decisione sono legate a una semplice considerazione: come sempre, si è dovuti arrivare alla soluzione estrema, quella di chiudere. E questo fatto, sia chiaro, comporterà problemi seri, destinati a ricadere su tutti i reparti, oltre che sul Pronto soccorso”.

A questo proposito, però, Leone propone qualche esempio: “Penso alle strutture di Chirurgia e Ortopedia, oppure a quella di Ginecologia. E' chiaro che ora non si potrà far fronte alle emergenze e, soprattutto, non sarà possibile accettare i ricoveri che sono potenzialmente destinati a sfociare in un'operazione. Onestamente, ci sono grosse riserve su questa decisione, meglio sullo stato di confusione che ha caratterizzato queste ultime settimane, anche tenendo presente un ultimo elemento: nella struttura ospedaliera di Cerreto Sannita vengono effettuati almeno settanta interventi ogni settimana”.


«Riattivare le sale operatorie dell’ospedale»

Il Sannio Quotidiano del 6-10-2006

Cerreto Sannita / Dopo la chiusura stabilita dalla dirigenza dell’Asl si alza la voce del partito di Rifondazione Vincenzo Di Lauro: «Ci faremo promotori di iniziative per evitare che la situazione degeneri»

“Riattivare subito le sale operatorie dell’ospedale”: il forte appello giunge da Vincenzo Di Lauro, presidente del circolo cerretese ‘Giordano Bruno’ del Partito della Rifondazione Comunista. Il presidio ospedaliero ‘Madonna delle Grazie’, ancora una volta si trova a vivere una drammatica crisi, con la dirigenza dell’azienda Sanitaria Locale di Benevento – spiega Di lauro – che ha ordinato la chiusura delle sale operatorie, per carenze igienico-sanitarie, e per mancanza di condizioni di sicurezza.

Una situazione, secondo il referente locale del Prc – che era già grave per altri motivi e che adesso, alla luce degli ultimi risvolti della vicenda, continua a peggiorare. “Ma era necessario arrivare a tanto?”, si chiede il presidente del circolo bertinottiano. “Il direttore sanitario dell’Asl di Benevento, Tommaso Zerella, proprio in occasione del recente convegno svoltosi nell’ambito della ‘Festa di Liberazione’ a Cerreto, aveva rassicurato tutti – aggiunge Di Lauro – sul futuro del presidio, anzi, aveva parlato di rilancio dell’Ospedale.

La struttura sanitaria di Cerreto, non può rimanere un presidio ospedaliero dimezzato, visto il potenziale bacino di utenza che ne usufruisce, di oltre 50.000 persone. Non può essere ridotto a pronto soccorso o primissima emergenza. Deve ritornare ad essere – rimarca il rappresentante del Prc – punto di riferimento sanitario per il territorio. Ancor più, mi chiedo se un tale degrado era evitabile e se le condizioni che hanno portato ad una tale scelta da parte della direzione dell’Asl, erano davvero giustificate o non sottendevano altri problemi ben più gravi”. I

n particolare Di Lauro cerca di far riflettere sul fatto che adesso (“che non saranno più possibili i settanta interventi settimanali che venivano eseguiti”) quale sarà la scelta per i cittadini ? “Quale la fiducia – continua l’esponente bertinottiano – che i cittadini potranno riporre ancora nella struttura ospedaliera? Quale sarà il futuro degli operatori del settore?”. In conclusione si evidenzia lo sforzo del partito: “Rifondazione Comunista si farà promotrice di iniziative, sia a livello istituzionale, sia sul territorio, perché la situazione non degeneri e per fare in modo – conclude Di Lauro – che le sale operatorie, dopo rapidi e sicuri adeguamenti, possano essere riaperte”.


Rifondazione: «Ospedale, un malato entrato in coma»

Il Sannio Quotidiano dell'8-10-2006

Cerreto Sannita / La segreteria provinciale sollecita gli interventi

Ospedale di Cerreto Sannita, la segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista invita a “mobilitarsi subito”. E’ un forte appello quello che giunge dai bertinottiani per il presidio ospedaliero ‘Madonna delle Grazie’ che “nell’arco di una settimana – scrivono – si è dimezzato. Con una scelta urgente, la direzione dell’Asl di Benevento ha chiuso le sale operatorie, per carenze igienico – sanitarie e per mancanza di condizioni di sicurezza”. Una scelta – viene sottolineato – giustificata dalla contingenza ma che “solleva dubbi e perplessità”. Infatti, il Prc si chiede “come è possibile che una struttura ospedaliera possa arrivare a tanto e possa essere messa in ginocchio, senza apporre rimedio prima?”.

Un fatto negativo di estrema importanza, quello della chiusura delle sale operatorie, che porta i militanti del Prc a dichiarare: “Il malato, a questo punto, è entrato in coma”. Infatti, viene sottolineato che “con le sale operatorie chiuse e senza un termine che possa far sperare in una riapertura, la struttura sanitaria, è destinata a morire”. Una situazione da affrontare, come già detto, con urgenza. “Rifondazione Comunista, non può tacere, non può rimanere inerme - si legge nel documento – dinanzi ad una decisione che mette in crisi un sistema sanitario territoriale che invece dovrebbe funzionare bene, vista anche la quantità di potenziali utenti che ne potrebbero usufruire. Rifondazione Comunista, esprime preoccupazione per la scelta della direzione dell’Asl , e sin da ora si impegna per mobilitarsi, affinché le sale operatorie possano essere riaperte dopo eventuali lavori di messa in sicurezza.

La sanità pubblica, necessariamente deve essere rilanciata, per i cittadini, per gli operatori del settore che pur son tanti all’interno dell’ospedale, per migliorare la qualità dei servizi, per tutelare la salute di tutti”.


Chiusura sale operatorie dell’ospedale, i sindaci scrivono a De Stefano

Il Sannio Quotidiano del 10-10-2006

Valle Telesina / Nota al direttore generale dell’Asl Bn1

Con una lettera indirizzata al direttore dell’Azienda Sanitaria Locale Bn1, Bruno De Stefano, i sindaci del comprensorio telesino intervengono in merito alla chiusura delle sale operatorie del nosocomio ‘Maria delle Grazie’ di Cerreto Sannita. Sulla questione, ricordiamo, nei giorni scorsi si sono già registrati diversi interventi. Ora, come detto, giunge la presa di posizione dei primi cittadini del comprensorio.

“La notizia appresa dai giornali – si legge nella lettera aperta rivolta al direttori generare dell’Asl – della chiusura delle sale operatorie dell’ospedale di Cerreto Sannita, desta preoccupazione ed allarme fra la gente dei nostri Comuni, ed in noi stessi. Auspichiamo – scrivono i primi cittadini – una loro pronta riapertura ed anche una piena funzionalità di tutto l’Ospedale, punto di riferimento dell’intera zona da noi amministrata. Il nostro auspicio è inoltre che in futuro non si arrivi più ad improvvise drastiche decisioni, come questa adottata per il presidio di Cerreto. Per risolvere eventuali ulteriori problemi nella gestione della sanità, si possono seguire le normali procedure per evitare che si giunga poi a prendere decisioni che penalizzino l’utenza”.

In particolare i sindaci tengono a sottolineare che , secondo la loro opinione, “prima di arrivare alla chiusura delle sale operatorie, si poteva ovviare al problema eventualmente presente, senza creare disagio ai degenti nella struttura. Per tutti noi, indipendentemente dal colore politico che ci caratterizza, il diritto alla salute è un impegno primario per la politica e per i tecnici che le gestiscono. Sicuri che questa motivazione guida anche gli attuali politici e tecnici della nostra regione, facciamo preghiera – si legge in conclusione della lettera aperta – di fare in modo di non creare alla nostra popolazione ulteriori disagi e di risolvere rapidamente quelli creati”.

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it