Ospedale di Cerreto, sale operatorie chiuse
Il
Sannio Quotidiano del 4-10-2006
La
decisione dell’Azienda sanitaria è stata
comunicata ieri: alla base, la mancanza delle
condizioni di sicurezza
Sale operatorie chiuse nella struttura
ospedaliera di Cerreto Sannita. Questa la
decisione assunta dall'Azienda sanitaria di
Benevento e comunicata ufficialmente appena
ieri. Tuttavia, la questione affonda le proprie
radici nelle settimane passate, soprattutto
perché i vertici dell'Azienda di via Mascellaro
hanno tenuto in considerazione diversi elementi,
come la relazione del responsabile del servizio
Prevenzione e protezione in merito alla
sicurezza delle sale operatorie, da un lato, e
la visita agli ambienti di lavoro effettuata a
metà settembre.
Proprio alla luce di questi elementi,
dall'Azienda sanitaria hanno spiegato che “allo
stato non sussistono condizioni di sicurezza per
operatori e pazienti, nonché adeguate condizioni
igienico-sanitarie” e, quindi, “si dispone
l'immediata chiusura delle sale operatorie del
presidio ospedaliero di Cerreto Sannita”, in
attesa del “ripristino delle condizioni ottimali
di sicurezza”.
Proprio quest'ultima prospettiva, ovvero
un'attesa indefinibile, ha spinto il segretario
aziendale della Cisl medici, Giovanni Leone, a
prendere posizione: “E' vero, esistono delle
carenze che riguardano in sostanza l'impianto
elettrico, e, più nello specifico, il sistema di
illuminazione utilizzato durante gli interventi.
Tuttavia, le perplessità per questa decisione
sono legate a una semplice considerazione: come
sempre, si è dovuti arrivare alla soluzione
estrema, quella di chiudere. E questo fatto, sia
chiaro, comporterà problemi seri, destinati a
ricadere su tutti i reparti, oltre che sul
Pronto soccorso”.
A
questo proposito, però, Leone propone qualche
esempio: “Penso alle strutture di Chirurgia e
Ortopedia, oppure a quella di Ginecologia. E'
chiaro che ora non si potrà far fronte alle
emergenze e, soprattutto, non sarà possibile
accettare i ricoveri che sono potenzialmente
destinati a sfociare in un'operazione.
Onestamente, ci sono grosse riserve su questa
decisione, meglio sullo stato di confusione che
ha caratterizzato queste ultime settimane, anche
tenendo presente un ultimo elemento: nella
struttura ospedaliera di Cerreto Sannita vengono
effettuati almeno settanta interventi ogni
settimana”.
«Riattivare le sale operatorie dell’ospedale»
Il
Sannio Quotidiano del 6-10-2006
Cerreto Sannita / Dopo la chiusura stabilita
dalla dirigenza dell’Asl si alza la voce del
partito di Rifondazione Vincenzo Di Lauro: «Ci
faremo promotori di iniziative per evitare che
la situazione degeneri»
“Riattivare subito le sale operatorie
dell’ospedale”: il forte appello giunge da
Vincenzo Di Lauro, presidente del circolo
cerretese ‘Giordano Bruno’ del Partito della
Rifondazione Comunista. Il presidio ospedaliero
‘Madonna delle Grazie’, ancora una volta si
trova a vivere una drammatica crisi, con la
dirigenza dell’azienda Sanitaria Locale di
Benevento – spiega Di lauro – che ha ordinato la
chiusura delle sale operatorie, per carenze
igienico-sanitarie, e per mancanza di condizioni
di sicurezza.
Una situazione, secondo il referente locale del
Prc – che era già grave per altri motivi e che
adesso, alla luce degli ultimi risvolti della
vicenda, continua a peggiorare. “Ma era
necessario arrivare a tanto?”, si chiede il
presidente del circolo bertinottiano. “Il
direttore sanitario dell’Asl di Benevento,
Tommaso Zerella, proprio in occasione del
recente convegno svoltosi nell’ambito della
‘Festa di Liberazione’ a Cerreto, aveva
rassicurato tutti – aggiunge Di Lauro – sul
futuro del presidio, anzi, aveva parlato di
rilancio dell’Ospedale.
La
struttura sanitaria di Cerreto, non può rimanere
un presidio ospedaliero dimezzato, visto il
potenziale bacino di utenza che ne usufruisce,
di oltre 50.000 persone. Non può essere ridotto
a pronto soccorso o primissima emergenza. Deve
ritornare ad essere – rimarca il rappresentante
del Prc – punto di riferimento sanitario per il
territorio. Ancor più, mi chiedo se un tale
degrado era evitabile e se le condizioni che
hanno portato ad una tale scelta da parte della
direzione dell’Asl, erano davvero giustificate o
non sottendevano altri problemi ben più gravi”.
I
n
particolare Di Lauro cerca di far riflettere sul
fatto che adesso (“che non saranno più possibili
i settanta interventi settimanali che venivano
eseguiti”) quale sarà la scelta per i cittadini
? “Quale la fiducia – continua l’esponente
bertinottiano – che i cittadini potranno riporre
ancora nella struttura ospedaliera? Quale sarà
il futuro degli operatori del settore?”. In
conclusione si evidenzia lo sforzo del partito:
“Rifondazione Comunista si farà promotrice di
iniziative, sia a livello istituzionale, sia sul
territorio, perché la situazione non degeneri e
per fare in modo – conclude Di Lauro – che le
sale operatorie, dopo rapidi e sicuri
adeguamenti, possano essere riaperte”.
Rifondazione: «Ospedale, un malato entrato in
coma»
Il
Sannio Quotidiano dell'8-10-2006
Cerreto Sannita / La segreteria provinciale
sollecita gli interventi
Ospedale di Cerreto Sannita, la segreteria
provinciale del Partito della Rifondazione
Comunista invita a “mobilitarsi subito”. E’ un
forte appello quello che giunge dai
bertinottiani per il presidio ospedaliero
‘Madonna delle Grazie’ che “nell’arco di una
settimana – scrivono – si è dimezzato. Con una
scelta urgente, la direzione dell’Asl di
Benevento ha chiuso le sale operatorie, per
carenze igienico – sanitarie e per mancanza di
condizioni di sicurezza”. Una scelta – viene
sottolineato – giustificata dalla contingenza ma
che “solleva dubbi e perplessità”. Infatti, il
Prc si chiede “come è possibile che una
struttura ospedaliera possa arrivare a tanto e
possa essere messa in ginocchio, senza apporre
rimedio prima?”.
Un
fatto negativo di estrema importanza, quello
della chiusura delle sale operatorie, che porta
i militanti del Prc a dichiarare: “Il malato, a
questo punto, è entrato in coma”. Infatti, viene
sottolineato che “con le sale operatorie chiuse
e senza un termine che possa far sperare in una
riapertura, la struttura sanitaria, è destinata
a morire”. Una situazione da affrontare, come
già detto, con urgenza. “Rifondazione Comunista,
non può tacere, non può rimanere inerme - si
legge nel documento – dinanzi ad una decisione
che mette in crisi un sistema sanitario
territoriale che invece dovrebbe funzionare
bene, vista anche la quantità di potenziali
utenti che ne potrebbero usufruire. Rifondazione
Comunista, esprime preoccupazione per la scelta
della direzione dell’Asl , e sin da ora si
impegna per mobilitarsi, affinché le sale
operatorie possano essere riaperte dopo
eventuali lavori di messa in sicurezza.
La
sanità pubblica, necessariamente deve essere
rilanciata, per i cittadini, per gli operatori
del settore che pur son tanti all’interno
dell’ospedale, per migliorare la qualità dei
servizi, per tutelare la salute di tutti”.
Chiusura sale operatorie dell’ospedale, i
sindaci scrivono a De Stefano
Il
Sannio Quotidiano del 10-10-2006
Valle Telesina / Nota al direttore generale
dell’Asl Bn1
Con una lettera indirizzata al direttore
dell’Azienda Sanitaria Locale Bn1, Bruno De
Stefano, i sindaci del comprensorio telesino
intervengono in merito alla chiusura delle sale
operatorie del nosocomio ‘Maria delle Grazie’ di
Cerreto Sannita. Sulla questione, ricordiamo,
nei giorni scorsi si sono già registrati diversi
interventi. Ora, come detto, giunge la presa di
posizione dei primi cittadini del comprensorio.
“La notizia appresa dai giornali – si legge
nella lettera aperta rivolta al direttori
generare dell’Asl – della chiusura delle sale
operatorie dell’ospedale di Cerreto Sannita,
desta preoccupazione ed allarme fra la gente dei
nostri Comuni, ed in noi stessi. Auspichiamo –
scrivono i primi cittadini – una loro pronta
riapertura ed anche una piena funzionalità di
tutto l’Ospedale, punto di riferimento
dell’intera zona da noi amministrata. Il nostro
auspicio è inoltre che in futuro non si arrivi
più ad improvvise drastiche decisioni, come
questa adottata per il presidio di Cerreto. Per
risolvere eventuali ulteriori problemi nella
gestione della sanità, si possono seguire le
normali procedure per evitare che si giunga poi
a prendere decisioni che penalizzino l’utenza”.
In
particolare i sindaci tengono a sottolineare che
, secondo la loro opinione, “prima di arrivare
alla chiusura delle sale operatorie, si poteva
ovviare al problema eventualmente presente,
senza creare disagio ai degenti nella struttura.
Per tutti noi, indipendentemente dal colore
politico che ci caratterizza, il diritto alla
salute è un impegno primario per la politica e
per i tecnici che le gestiscono. Sicuri che
questa motivazione guida anche gli attuali
politici e tecnici della nostra regione,
facciamo preghiera – si legge in conclusione
della lettera aperta – di fare in modo di non
creare alla nostra popolazione ulteriori disagi
e di risolvere rapidamente quelli creati”.
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