7 ottobre 2005
Eolico, gemellaggio Cerreto-S.Giuliano
Lorenzo Morone

 

 

PARCHI EOLICI: cronaca di un “GEMELLAGGIO” CERRETO-SAN GIULIANO


San Giuliano del Sannio è un piccolo, dignitoso borgo della Valle del Tammaro, in provincia di Campobasso. 628 m s.l.m. garantiscono aria pura e prodotti genuini, ricchezze preziose per chi le sa apprezzare e che, unite a due Chiese, resti di una Villa Romana e qualche traccia di mura poligonali sannite, formano il giusto orgoglio di una popolazione che non dimentica il dna sannita ed accoglie con soddisfazione il turista che lascia le città affollate alla ricerca di pace e tranquillità. Ma da poco la serenità della vallata è stata turbata da un autentico fulmine a ciel sereno: i cittadini hanno scoperto che l’amministrazione, pur votata a larga maggioranza, vuole coronare i monti di “spaventapasseri eolici”, per coprire buchi di bilanci gestiti senza fantasia e dare a tutti un futuro “illuminato e gratuito”.

Ma i fieri molisani non ci cascano e, armati solo del pazzo amore per la loro terra, formano un comitato civico i cui colori sono variegati come quelli dell’arcobaleno che vogliono continuare ad ammirare sulla loro vallata, anche a costo di qualche EURO in più sulla bolletta. E questi sono valori che ben capisce solo chi ha scelto di non abbandonare il paese per viverci, nonostante tutto.

Ed ecco allora che il due ottobre, in un’ assemblea affollatissima dedicata al “problema eolico”, ognuno ha espresso il suo parere, incurante della vigile presenza di amministratori da poco eletti. Sono presenti gli Assessori Regionali di F.I. Michele Picciano (agricoltura) e Rosario De Matteis (Turismo), il responsabile regionale della CGIL, il rappresentante della Coltivatori Diretti, vari Sindaci. Sono presente anche io, invitato da Oreste Rutigliano, del comitato Nazionale del Paesaggio, segretario di ITALIA NOSTRA, fresco reduce dal servizio di Ambiente Italia, su RAI 3, che ha condannato senza mezzi termini, l’Eolico, “la distruzione del paesaggio altamente sovvenzionata” ( Der Spiegel).


E’ un coro di no, senza barriere politiche. Tra l’altro viene ribadito il diritto comune al paesaggio e l’assoluta inefficienza del sistema eolico di fronte alla risoluzione del problema energetico e all’inquinamenti ambientale. Meglio il solare: basta coprire gli esistenti capannoni industriali con agevolati pannelli eolici per coprire il fabbisogno industriale, propone Rutigliano. Pensate che per coprire il 2% del nostro fabbisogno energetico occorrerebbero 15.000 pali: uno ogni cento metri, dal Monte Bianco all’Etna.


Viene proposta una citazione per “temuto danno” ai proprietari dei terreni che ospiteranno i pali e all’Amministrazione: al di la del danno ambientale, i fondi finitimi a quelli che ospitano i mostri, inevitabilmente si svalutano. Un Sindaco ricorda che il bilancio ha sempre costituito un problema, ma con fantasia e capacità, anche quando le vacche erano più magre di oggi, si riusciva a far quadrare i conti senza pali eolici e senza sperpero di denaro pubblico per inutili feste che andavano ad aggiungersi alle tante già organizzate dai comitati cittadini, feste che mai avrebbero potuto e potranno sostituire il richiamo di un ambiente bello e sano.


La regione Molise, per convinzione e sulla scorta delle migliaia di firme già raccolte anche nei paesi vicini, si impegna per una moratoria, fino all’approvazione del Piano Energetico Regionale che sposerà la causa dei borghi tipo San Giuliano, per dirottare l’eolico ove la natura non è stata cosi generosa: San Giuliano è di fronte al Parco del Matese, di fronte ad una zona SIC, di fronte alla località turistica di Altilia.


A questo punto, quasi provocato, non posso che intervenire anch’io.
Saluto i presenti e mi dichiaro invidioso di tanta attiva partecipazione, mi complimento con gli assessori regionali di F.I. presenti: non vanno contro i desiderata della gente, ma in quanto amministratori vogliono guidare le comunità verso scelte giuste. Parlo di Cerreto, proponendo un gemellaggio con i cugini molisani: Cerreto di pali non ne vuole una decina, ma una cinquantina. Cerreto non è di fronte al Parco, è nel Parco. Cerreto non è di fronte ad una zona SIC, è zona SIC; Cerreto non è vicina ad una località turistica, è località turistica per eccellenza: Cerreto è BANDIERA ARANCIONE. Gli applausi di solidarietà sono graditi, ma non quanto le parole del responsabile del Comitato Nazionale del Paesaggio Oreste Rutigliano: in piena zona SIC e con quello che è scritto nel Piano energetico (PAG. 306 TOMO 2:…Nel territorio considerato (Matese) assumono particolare rilievo le attività e le iniziative legate al settore turistico, derivanti in particolare dalla adiacenza ai territori del Parco, dal potere di attrazione di Cerreto Sannita, uno dei più significativi centri regionali per la produzione della ceramica artistica …, inoltre, il territorio dei comuni di Pietraroja e di Cerreto Sannita, che parzialmente si sovrappone con l’area a potenziale eolico, hanno un vincolo di tipo paesistico…Quanto detto fa pensare ad una maggiore difficoltà di penetrazione in questo territorio del settore eolico rispetto alla zona del Fortore. ), ipotizzare la realizzazione di un PARCO EOLICO sui monti di Cerreto è pura fantascienza.


Sarà. Io spero però che parte di quegli applausi scuotano le coscienze di chi la pensa come me e non vuole delegare ad altri il futuro del nostro territorio. Il giorno in cui non ci saremo più, quando i nostri figli o nipoti apriranno le finestre, dovranno solo ringraziarci per aver saputo tutelare un bene prezioso come l’ambiente. Il miraggio degli Euro promessi? Provate a chiederlo ai fortorini: una indagine a tappeto della Finanza sta ricordando a tutti che quelle somme vanno denunciate al fisco….ma non per molto. A volte capita che le Società, dopo aver intascato i lauti contributi, falliscano. Può capitare. E’ già capitato. Chiaro?


Cerreto Sannita, 7.10.05

 

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