PARCHI EOLICI: cronaca di un “GEMELLAGGIO”
CERRETO-SAN GIULIANO
San Giuliano del Sannio è un piccolo, dignitoso
borgo della Valle del Tammaro, in provincia di
Campobasso. 628 m s.l.m. garantiscono aria pura
e prodotti genuini, ricchezze preziose per chi
le sa apprezzare e che, unite a due Chiese,
resti di una Villa Romana e qualche traccia di
mura poligonali sannite, formano il giusto
orgoglio di una popolazione che non dimentica il
dna sannita ed accoglie con soddisfazione il
turista che lascia le città affollate alla
ricerca di pace e tranquillità. Ma da poco la
serenità della vallata è stata turbata da un
autentico fulmine a ciel sereno: i cittadini
hanno scoperto che l’amministrazione, pur votata
a larga maggioranza, vuole coronare i monti di
“spaventapasseri eolici”, per coprire buchi di
bilanci gestiti senza fantasia e dare a tutti un
futuro “illuminato e gratuito”.
Ma
i fieri molisani non ci cascano e, armati solo
del pazzo amore per la loro terra, formano un
comitato civico i cui colori sono variegati come
quelli dell’arcobaleno che vogliono continuare
ad ammirare sulla loro vallata, anche a costo di
qualche EURO in più sulla bolletta. E questi
sono valori che ben capisce solo chi ha scelto
di non abbandonare il paese per viverci,
nonostante tutto.
Ed
ecco allora che il due ottobre, in un’ assemblea
affollatissima dedicata al “problema eolico”,
ognuno ha espresso il suo parere, incurante
della vigile presenza di amministratori da poco
eletti. Sono presenti gli Assessori Regionali di
F.I. Michele Picciano (agricoltura) e Rosario De
Matteis (Turismo), il responsabile regionale
della CGIL, il rappresentante della Coltivatori
Diretti, vari Sindaci. Sono presente anche io,
invitato da Oreste Rutigliano, del comitato
Nazionale del Paesaggio, segretario di ITALIA
NOSTRA, fresco reduce dal servizio di Ambiente
Italia, su RAI 3, che ha condannato senza mezzi
termini, l’Eolico, “la distruzione del paesaggio
altamente sovvenzionata” ( Der Spiegel).
E’ un coro di no, senza barriere politiche. Tra
l’altro viene ribadito il diritto comune al
paesaggio e l’assoluta inefficienza del sistema
eolico di fronte alla risoluzione del problema
energetico e all’inquinamenti ambientale. Meglio
il solare: basta coprire gli esistenti capannoni
industriali con agevolati pannelli eolici per
coprire il fabbisogno industriale, propone
Rutigliano. Pensate che per coprire il 2% del
nostro fabbisogno energetico occorrerebbero
15.000 pali: uno ogni cento metri, dal Monte
Bianco all’Etna.
Viene proposta una citazione per “temuto danno”
ai proprietari dei terreni che ospiteranno i
pali e all’Amministrazione: al di la del danno
ambientale, i fondi finitimi a quelli che
ospitano i mostri, inevitabilmente si svalutano.
Un Sindaco ricorda che il bilancio ha sempre
costituito un problema, ma con fantasia e
capacità, anche quando le vacche erano più magre
di oggi, si riusciva a far quadrare i conti
senza pali eolici e senza sperpero di denaro
pubblico per inutili feste che andavano ad
aggiungersi alle tante già organizzate dai
comitati cittadini, feste che mai avrebbero
potuto e potranno sostituire il richiamo di un
ambiente bello e sano.
La regione Molise, per convinzione e sulla
scorta delle migliaia di firme già raccolte
anche nei paesi vicini, si impegna per una
moratoria, fino all’approvazione del Piano
Energetico Regionale che sposerà la causa dei
borghi tipo San Giuliano, per dirottare l’eolico
ove la natura non è stata cosi generosa: San
Giuliano è di fronte al Parco del Matese, di
fronte ad una zona SIC, di fronte alla località
turistica di Altilia.
A questo punto, quasi provocato, non posso che
intervenire anch’io.
Saluto i presenti e mi dichiaro invidioso di
tanta attiva partecipazione, mi complimento con
gli assessori regionali di F.I. presenti: non
vanno contro i desiderata della gente, ma in
quanto amministratori vogliono guidare le
comunità verso scelte giuste. Parlo di Cerreto,
proponendo un gemellaggio con i cugini molisani:
Cerreto di pali non ne vuole una decina, ma una
cinquantina. Cerreto non è di fronte al Parco, è
nel Parco. Cerreto non è di fronte ad una zona
SIC, è zona SIC; Cerreto non è vicina ad una
località turistica, è località turistica per
eccellenza: Cerreto è BANDIERA ARANCIONE. Gli
applausi di solidarietà sono graditi, ma non
quanto le parole del responsabile del Comitato
Nazionale del Paesaggio Oreste Rutigliano: in
piena zona SIC e con quello che è scritto nel
Piano energetico (PAG. 306 TOMO 2:…Nel
territorio considerato (Matese) assumono
particolare rilievo le attività e le iniziative
legate al settore turistico, derivanti in
particolare dalla adiacenza ai territori del
Parco, dal potere di attrazione di Cerreto
Sannita, uno dei più significativi centri
regionali per la produzione della ceramica
artistica …, inoltre, il territorio dei comuni
di Pietraroja e di Cerreto Sannita, che
parzialmente si sovrappone con l’area a
potenziale eolico, hanno un vincolo di tipo
paesistico…Quanto detto fa pensare ad una
maggiore difficoltà di penetrazione in questo
territorio del settore eolico rispetto alla zona
del Fortore. ), ipotizzare la realizzazione di
un PARCO EOLICO sui monti di Cerreto è pura
fantascienza.
Sarà. Io spero però che parte di quegli applausi
scuotano le coscienze di chi la pensa come me e
non vuole delegare ad altri il futuro del nostro
territorio. Il giorno in cui non ci saremo più,
quando i nostri figli o nipoti apriranno le
finestre, dovranno solo ringraziarci per aver
saputo tutelare un bene prezioso come
l’ambiente. Il miraggio degli Euro promessi?
Provate a chiederlo ai fortorini: una indagine a
tappeto della Finanza sta ricordando a tutti che
quelle somme vanno denunciate al fisco….ma non
per molto. A volte capita che le Società, dopo
aver intascato i lauti contributi, falliscano.
Può capitare. E’ già capitato. Chiaro?
Cerreto Sannita, 7.10.05 |