Elezioni politiche a San Salvatore Telesino
di Giuseppe Creta, esponente UDEUR di San
Salvatore Telesino.
Il n° 5, di maggio 2006, del periodico locale
“MINERVA”, nato da un’idea del movimento
politico “Un nuovo giorno per San Salvatore” e
diretto dal dott. Emilio Bove, noto medico
paesano ed esponente di spicco del partito
politico “LA MARGHERITA”, analizza in prima
pagina il voto delle recenti elezioni politiche
a San Salvatore Telesino.
Il Direttore, nella sua analisi, afferma che in
Provincia e nella nostra valle ha giocato
soprattutto un fattore a vantaggio della Casa
delle Libertà: il fattore “M”, dove “M” sta per
Mastella. Mastella, nonostante la presenza
di molti suoi colonnelli in lista e la
mobilitazione di tanti consiglieri comunali e
Sindaci (non citati nell’articolo) non ha
ottenuto un consenso soddisfacente, anzi è
arretrato pericolosamente rispetto a precedenti
consultazioni elettorali, come accaduto anche
nel nostro paese. Questa quindi, a suo dire, è
stata una delle maggiori cause della disfatta
del centrosinistra nel Sannio e, di conseguenza,
anche a S. Salvatore Telesino. Cercando, come al
solito, di mescolare le carte, il Direttore,
esponente de “La Margherita”, ha dimenticato di
analizzare i voti del suo partito, in lizza
insieme ai DS alla Camera e da solo al Senato.
Andando a confrontare i dati delle elezioni
Europee del 2004, essendo queste le elezioni
più recenti con caratteristiche politiche
similari alle governative di quest’anno, alle
quali ha partecipato come candidato nel nostro
collegio il neo Ministro alla Giustizia
Clemente Mastella, con tutti i pregi e
difetti connotati dai suoi avversari, con i
dati locali delle politiche di aprile 2006,
riscontriamo che questi, rappresentato due anni
fa a San Salvatore dagli stessi uomini di oggi,
ebbe alle Europee 257 voti personali,
mentre alle politiche di oggi ne ha preso 305.
Mastella, dunque, è cresciuto in termini di
consenso a San Salvatore, non ha perso! A S.
Salvatore l’UDEUR, fino a prova contraria, è
ancora il primo partito del centrosinistra!
Nel Sannio, nella vallata e in Italia, questo
piccolo partito ha subìto cali dove e come hanno
subìto cali gli altri partiti della coalizione
come “La Margherita”, i DS, e via via tutti gli
altri. Non ci sono dati precisi del partito
“La Margherita”, perché alle elezioni Europee
2004 non era presente con il proprio simbolo, ma
aggregato (come oggi) alla lista “Uniti
nell’Ulivo per l’Europa” (566 voti di lista nel
2004 – oggi l’Ulivo ha preso 529 voti di lista).
Possiamo solo costatare che al senato ha preso
259 voti (compreso gli ulivisti?) e che questa è
la sua forza a San Salvatore. Forse questi
risultati hanno fatto sì che il redattore
responsabile di Minerva si soffermasse, non
analizzando appieno e bene i dati di raffronto,
solo sui voti di Mastella, preferendo ignorare
che tutti i partiti del centrosinistra nella
nostra zona non abbiano raggiunto i risultati
sperati, anche se nel periodo elettorale,
oltre Mastella, sono scesi in campo tanti
altri attori del calibro del Presidente della
Provincia on.le Carmine Nardone, del Presidente
dell’Assemblea ATO on.le Mario Pepe, dell’on.le
Costantino Boffa (segretario particolare del
Presidente della Regione on. Bassolino) e
di tanti altri. Anche questi noti politici e
tutti quelli impegnati nel centrosinistra non
hanno saputo tradurre le loro azioni
amministrative e politiche nei consensi
elettorali sperati? Credo proprio che non sia
così! A volte si ha l’impressione che sempre più
spesso nei ragionamenti e nei commenti di taluni
si finisce col confondere e mescolare la
politica nazionale con quella locale e
viceversa. Troppo spesso, infatti, pur di
cercare in ogni modo e ad ogni costo di far
pendere la bilancia a proprio favore ci si
dimentica che la politica paesana è una cosa
mentre la politica nazionale ne è un’altra; ci
si dimentica a volte quello detto in precedenza,
perchè spesso viene detto il contrario qualche
tempo dopo; si parla di fatti e di azioni di
altri, spesso con critiche, senza mai parlare
delle proprie idee in merito, dei propri
programmi, delle proprie proposte in alternanza
all’operato degli altri, senza mai parlare o dar
conto del proprio operato.
Un’ultima osservazione: nella notazione posta a
seguito dell’articolo “sotto il fuoco “amico””
di Raffaele Pucino, pubblicato sempre sul n. 5
di Minerva si legge tra l’altro: “ ….gli
articoli e le argomentazioni espresse nelle sue
pagine……hanno paradossalmente, un’ambizione
ancora più nobile: quella di stimolare il
confronto, facilitare il dialogo, promuovere una
riflessione sulle problematiche nazionali e,
perché no, sulla situazione locale……”. Fino
ad oggi paradossalmente su Minerva, a mio
avviso, non è stato proprio così, bensì il
contrario. Fa piacere leggere, però, che
“l’utilità di Minerva, nel pubblicare articoli
come quello del dott. Pucino, sia la conferma
che ci si può confrontare con intelligenza e
lealtà anche partendo da posizioni diverse”.
Ebbene sono sempre stato, sono e sarò sempre
d’accordo sul confronto intelligente e leale,
anche se da esso emergessero problemi e
soluzioni contrapposte ed alternative, non posso
però essere proprio d’accordo quando il
confronto politico viene trasportato dalle aule
istituzionali alle aule giudiziarie, come
avviene a San Salvatore Telesino. Sembra proprio
che la citazione “Ogni nostra cognizione
principia dai sentimenti” (Leonardo da Vinci),
riportato in prima pagina dal periodico Minerva
n. 5/2006, sia qui molto appropriata.
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