24 maggio 2006

San Salvatore Telesino, elezioni politiche

Giuseppe Creta

 

 

Elezioni politiche a San Salvatore Telesino

di Giuseppe Creta, esponente UDEUR di San Salvatore Telesino.

 

Il n° 5, di maggio 2006, del periodico locale “MINERVA”, nato da un’idea del movimento politico “Un nuovo giorno per San Salvatore” e diretto dal dott. Emilio Bove, noto medico paesano ed esponente di spicco del partito politico “LA MARGHERITA”, analizza in prima pagina il voto delle recenti elezioni politiche a San Salvatore Telesino.

Il Direttore, nella sua analisi, afferma che in Provincia e nella nostra valle ha giocato soprattutto un fattore a vantaggio della Casa delle Libertà: il fattore “M”, dove “M” sta per Mastella. Mastella, nonostante la presenza di molti suoi colonnelli in lista e la mobilitazione di tanti consiglieri comunali e Sindaci (non citati nell’articolo) non ha ottenuto un consenso soddisfacente, anzi è arretrato pericolosamente rispetto a precedenti consultazioni elettorali, come accaduto anche nel nostro paese. Questa quindi, a suo dire, è stata una delle maggiori cause della disfatta del centrosinistra nel Sannio e, di conseguenza, anche a S. Salvatore Telesino. Cercando, come al solito, di mescolare le carte, il Direttore, esponente de “La  Margherita”, ha dimenticato di analizzare i voti del suo partito, in lizza insieme ai DS alla Camera e da solo al Senato. Andando a confrontare i dati delle elezioni Europee del 2004, essendo queste le elezioni più recenti con caratteristiche politiche similari alle governative di quest’anno, alle quali ha partecipato come candidato nel nostro collegio il neo Ministro alla Giustizia Clemente Mastella, con tutti i pregi e difetti connotati dai suoi avversari, con i dati locali delle politiche di aprile 2006, riscontriamo che questi, rappresentato due anni fa a San Salvatore dagli stessi uomini di oggi, ebbe alle Europee 257 voti personali, mentre alle politiche di oggi ne ha preso 305. Mastella, dunque, è cresciuto in termini di consenso a San Salvatore, non ha perso! A S. Salvatore l’UDEUR, fino a prova contraria, è ancora il primo partito del centrosinistra! Nel Sannio, nella vallata e in Italia, questo piccolo partito ha subìto cali dove e come hanno subìto cali gli altri partiti della coalizione come “La Margherita”,  i DS, e via via tutti gli altri. Non ci sono dati precisi del   partito “La Margherita”, perché alle elezioni Europee 2004 non era presente con il proprio simbolo, ma aggregato (come oggi) alla lista “Uniti nell’Ulivo per l’Europa” (566 voti di lista nel 2004 – oggi l’Ulivo ha preso 529 voti di lista).  Possiamo solo costatare che al senato ha preso 259 voti (compreso gli ulivisti?) e che questa è la sua forza a San Salvatore. Forse questi risultati hanno fatto sì che il redattore responsabile di Minerva si soffermasse, non analizzando appieno e bene i dati di raffronto, solo sui voti di Mastella, preferendo ignorare che tutti i partiti del centrosinistra nella nostra zona non abbiano raggiunto i risultati sperati, anche se nel periodo elettorale, oltre Mastella, sono scesi in campo tanti altri attori del calibro del Presidente della Provincia on.le Carmine Nardone, del Presidente dell’Assemblea ATO on.le Mario Pepe, dell’on.le Costantino Boffa (segretario particolare del Presidente della Regione on. Bassolino) e di tanti altri. Anche questi noti politici e tutti quelli impegnati nel centrosinistra non hanno saputo tradurre le loro azioni amministrative e politiche nei consensi elettorali sperati? Credo proprio che non sia così! A volte si ha l’impressione che sempre più spesso nei ragionamenti e nei commenti di taluni si finisce col confondere e mescolare la politica nazionale con quella locale e viceversa. Troppo spesso, infatti, pur di cercare in ogni modo e ad ogni costo di far pendere la bilancia a proprio favore ci si dimentica che la politica paesana è una cosa mentre la politica nazionale ne è un’altra; ci si dimentica a volte quello detto in precedenza, perchè spesso viene detto il contrario qualche tempo dopo; si parla di fatti e di azioni di altri, spesso con critiche, senza mai parlare delle proprie idee in merito, dei propri programmi, delle proprie proposte in alternanza all’operato degli altri, senza mai parlare o dar conto del proprio operato.

Un’ultima osservazione: nella notazione posta a seguito dell’articolo “sotto il fuoco “amico”” di Raffaele Pucino, pubblicato sempre sul n. 5 di Minerva si legge tra l’altro: “ ….gli articoli e le argomentazioni espresse nelle sue pagine……hanno paradossalmente, un’ambizione ancora più nobile: quella di stimolare il confronto, facilitare il dialogo, promuovere una riflessione sulle problematiche nazionali e, perché no, sulla situazione locale……”. Fino ad oggi paradossalmente su Minerva, a mio avviso,  non è stato proprio così, bensì il contrario. Fa piacere leggere, però, che “l’utilità di Minerva, nel pubblicare articoli come quello del dott. Pucino, sia la conferma che ci si può confrontare con intelligenza e lealtà anche partendo da posizioni diverse”. Ebbene sono sempre stato, sono e sarò sempre d’accordo sul confronto intelligente e leale, anche se da esso emergessero problemi e soluzioni contrapposte ed alternative, non posso però essere proprio d’accordo quando il confronto politico viene trasportato dalle aule istituzionali alle aule giudiziarie, come avviene a San Salvatore Telesino. Sembra proprio che la citazione “Ogni nostra cognizione principia dai sentimenti” (Leonardo da Vinci), riportato in prima pagina dal periodico Minerva n. 5/2006, sia qui molto appropriata.

 

 

 

     

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