22 novembre 2006
S.Salvatore, verifiche caldaie: nuovo obolo?
Boris Miotto

 

 


VERIFICA EFFICIENZA CALDAIE : SERVIZIO O NUOVO OBOLO?


Dallo scorso anno, anche nella Provincia di Benevento, sono in corso le famigerate verifiche di efficienza delle caldaie, nuovo spauracchio del cittadino italiano, già abbondantemente spremuto da una selva di balzelli.

Le verifiche, disciplinate dalla legge 46/90 e successivi decreti, prevedono diversi controlli di efficienza degli impianti di riscaldamento domestico con potenza inferiore a 35 chilowatt; difatti ogni anno si avrà la verifica della manutenzione ordinaria della caldaia ed ogni due anni la verifica del rendimento di combustione. Il tutto, è detto, con l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita e della nostra salute, affinché siano ridotti gli sprechi e le emissioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera.
Il cittadino è tenuto, ogni anno, ad approntare un’autocertificazione di conformità del proprio impianto, da inviare alla Provincia di appartenenza o al proprio comune, nel caso si tratti di realtà con più di 40.000 abitanti. Detta autocertificazione non è altro che un rapporto tecnico compilato da un professionista che, naturalmente dietro pagamento, provvederà a rilasciare apposito modulo di conformità dell’impianto. Ottenuta tale dichiarazione, si provvederà ad inviarla all’Ente Provincia e ad effettuare pagamento, sempre nei confronti della Provincia di un bollettino postale di E. 7,80 (I costi riportati sono relativi alla Provincia di Benevento, visto che ogni realtà stabilisce da sé i propri corrispettivi).

Le Province, affidano ad una ditta privata la concessione di questo servizio, autorizzandola ad effettuare verifiche a campione sugli impianti regolarmente autocertificati e verifiche a tappeto sugli impianti non autocertificati.

Cosa comporta la verifica?
La verifica consiste in un’ulteriore prova effettuata da un tecnico inviato dalla ditta concessionaria del servizio, per verificare l’effettivo funzionamento degli impianti.
Nel caso di impianti regolarmente autocertificati e conformi all’atto della verifica tecnica, il cittadino non dovrà sborsare nulla, negli altri casi, l’utente è tenuto a pagare al verificatore la sua visita, commisurata in E. 84,00 (comprensivi di E. 7, 80 quale versamento alla Provincia).
Da questo momento in poi, si hanno 50 giorni per porre a norma il proprio impianto, autocertificarlo e inviare la documentazione, pagando – comunque – il costo aggiuntivo di E. 42,00.
Dal Capitolato Speciale “ Esercizio e manutenzione impianti degli termici: controlli e verifiche” della Provincia di Benevento, apprendiamo che tali somme, esclusi gli E.7,80, andranno alla ditta concessionaria, quale remunerazione diretta da parte degli utenti; quindi è nell’interesse della ditta appurare e sanzionare ogni minima irregolarità.
La ditta concessionaria in provincia di Benevento è ITAGAS AMBIENTE S.R.L. – UNIPERSONALE – VIA R. PAOLUCCI, 3 – 65 121 PESCARA

Mettersi in norma non è semplice, difatti per rispondere agli standard che ci vengono richiesti, e quindi poter dichiarare il nostro impianto a norma, dobbiamo:

- Essere in possesso della dichiarazione di conformità dell’impianto ( Cosa che per alcuni, abitando nelle case I.A.C.P. di San Salvatore Telesino, sembra essere una chimera)
- Adeguare le canne fumarie
- Disporre di apparecchiature di termoregolazione (Cronotermostato)
- Accertarsi che il tecnico contattato per l’autocertificazione ci rilasci idoneo libretto d’impianto, altrimenti, in corso di verifica, verrà dichiarato non conforme al D.M. 17.08.03
Ai costi in alcuni casi molto alti si aggiunge la scarsa informazione delle famiglie. Le amministrazioni locali raramente hanno attivato idonee campagne informative o coinvolto le associazioni dei consumatori e il risultato è stato una fissazione del tutto arbitraria dei costi. Le società delegate ai controlli rappresentano un ulteriore problema per gli utenti: il personale è spesso privo delle opportune qualifiche e spesso consiglia di rivolgersi per la messa a norma degli impianti a ditte collegate direttamente o indirettamente alla società controllante.
E’ soprattutto ad una scarsissima informazione che bisogna riferirsi, visto che, in provincia di Benevento, tale normativa è stata sommariamente pubblicizzata con l’affissione di manifesti e non, come avrebbe richiesto la complessità del caso, con comunicazioni personali ed appositi sportelli approntati nelle Case Comunali.
Altro motivo di facile scontento da parte del cittadino è scoprire, che la verifica effettuata da un tecnico chiamato in via privata costi quasi la metà di quella effetuata dai tecnici Itagas, concessionari di un servizio pubblico; difatti il privato mediamente prenderà per il servizio E.50,00, mentre il tecnico Itagas E.84,00 (entrambi i costi comprendono il versamento di E. 7,80 alla Provincia).
Collegandosi al web, è possibile vedere come movimenti di protesta nascano un po’ dappertutto. Particolarmente interessante è visionare la delibera 235 del 15 giugno 2006 della Giunta Comunale di Montesarchio , in cui viene formulata richiesta di chiarimenti sull’argomento, da inoltrare al Presidente dell’Amministrazione Provinciale, On. Carmine Nardone.
Noi, come membri di Rifondazione Comunista e come cittadini, ci siamo rivolti al CODACONS di Benevento, interessando della questione l’Avv. Maurizio Zeoli, il quale, avendo seguito tutta la vicenda esprime, a nome del CODACONS “ il più assoluto disappunto per la pressoché totale assenza d’interesse mostrata dalla Provincia di Benevento, dall’Assessorato e dagli uffici competenti, sulle reiterate richieste d’incontro per la soluzione dei più gravi problemi legati ai controlli Itagas. I cittadini – continua Zeoli – in particolare hanno più volte lamentato scarsa chiarezza nei messaggi e negli avvisi pubblici riguardanti i controlli Itagas, sia veri e propri comportamenti discutibili da parte degli incaricati della ditta stessa; ciò ha comportato e comporta notevoli ed ingiustificati aggravi – vere e proprie tasse occulte – a carico dei cittadini.
E’ PREOCCUPANTE- conclude l’avvocato - L’INDIFFERENZA MOSTRATA DALL’ENTE PROVINCIA RISPETTO A BEN TRE RICHIESTE D’INCONTRO SUL TEMA AVANZATE DAL CODACONS E RIMASTE SENZA ALCUN RISCONTRO”.

Pertanto, dati i fatti sopra elencati, e dato il disagio conseguente in cui vengono a trovarsi i cittadini, chiediamo al Presidente della Provincia e all’Assessorato competente, di riconoscere la complessità della situazione e le mancanze avute in termini di pubblicità della nuova normativa e di provvedere, quanto meno, ad effettuare una sanatoria per l’anno in corso e il precedente, nonché ad effettuare una campagna d’informazione e sensibilizzazione sull’argomento, anche in vista dell’introduzione di nuove norme a riguardo, come il D.L. 192 del 2005 che recepisce la direttiva 2002/91/CE.
Come abitanti di San Salvatore Telesino, ci sentiamo in dovere di sensibilizzare il nostro primo cittadino, Giuseppe Creta, anche in qualità di consigliere provinciale, insieme agli altri appartenti al Consiglio Provinciale presenti in zona, affinché si facciano portavoce delle problematiche evidenziate. In particolare, chiediamo al Sindaco di valutare l’opportunità di promuovere e votare una delibera di Giunta Comunale analoga a quella del Comune di Montesarchio.
Come Partito della Rifondazione Comunista, ci riserviamo di rappresentare il problema, su scala nazionale, all’attenzione del Parlamento, onde proporre adeguate modifiche ad una normativa quanto meno troppo elastica e, troppo spesso, affetta da insanabili lacune.
Invitiamo tutti gli interessati a contattarci all’ indirizzo di posta elettronica bomiotto@tiscali.it Oppure al numero 0824 - 948473

Boris Miotto
Rappresentante Rifondazione Comunista
San Salvatore Telesino
 

 

 

     

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