23 luglio 2006
Telese, clamore alla provincia per l'ex mulino
da Il Mattino - segnalazione di Pasquale Biondi

 

 

Ds e Udeur sconfessano presidente e assessore

GIANNI DE BLASIO

Clamoroso alla Provincia: Ds e Udeur sconfessano Nardone e Grimaldi, presidente e assessore alla Pubblica istruzione appartenenti, il primo, alla Quercia, il secondo al Campanile. L’ennesima querelle insorta alla Rocca è stata innescata dalla proposta di acquisto di un immobile da destinare a sede di istituti scolastici a Telese, liceo scientifico e classico.

L’attuale sede è stata dichiarata inidonea, vi sono problemi di sicurezza, non potendosi rispettare la legge 626. C’è bisogno, pertanto, di recuperare 20 aule, obiettivo concretizzabile con l’acquisto dell’ex mulino Capasso e Romano, come hanno spiegato sia il presidente Nardone che l’assessore Grimaldi, visto che si diventerebbe proprietari di una superficie coperta di 2000 metri quadrati ed altri 3000 sarebbero riservati ai parcheggi. La minoranza è convinta dalle relazioni tenute dal presidente e dall’assessore, ma non la maggioranza o, quantomeno, non tutta.

Sono proprio i Ds a sollevare dubbi e perplessità, in primis il partito del presidente. Forse intuendo la buriana, un paio di consiglieri hanno già lasciato l’aula (Bosco e Bozzi), la parola a Francesco Gagliardi. «L’immobile di cui si propone l’acquisto - afferma il consigliere della Quercia - affaccia su una strada nazionale, molto trafficata e con marciapiedi strettissimi. Di fronte, poi, c’è il commissariato di polizia, in casi di emergenza qualche pericolo le volanti delle forze dell’ordine potrebbero procurarlo.

Ma non è tutto. A mio avviso, l’area destinata a parcheggi è insufficiente ed, inoltre, nella parte inferiore c’è il torrente Grassano ad essere fonte di ulteriori insidie, per non parlare dell’adiacente centrale elettrica e relativo rischio di elettrosmog, oltre a dover considerare i vincoli apposti dalla Soprintwendenza alla vicina Torre longobarda».

Insomma, tutte queste motivazioni potrebbero giustificare un breve rinvio di quattro giorni, proposta sponsorizzata pure dalle sezioni telesine di Ds e Rifondazione. Ma Nardone e Grimaldi non sono d’accordo, gatantiscono che è tutto a posto, essendo state effettuate tutte le verifiche necessarie. Gagliardi formalizza la proposta di rinvio, il capogruppo uduerrino Borrelli si associa, destando non poca meraviglia poiché è la prima volta che non è in sintonia con Nardone.

Si vota: 13 si dichiarano contro il rinvio, appena 8 quelli a favore (6 dell’Udeur); si spaccano gli stessi gruppi della Quercia e del Campanile in quanto Nicola Damiano vota contro lo slittamento e pure Donato Agostinelli. A questo punto, diessini ed udeurrini se la squagliano, ma il numero legale c’è ancora, in aula vi sono 13 consiglieri, tutti favorevoli all’acquisto. Il centrosinistra è sull’orlo del baratro: se Nardone accetta che l’argomento passi con il voto più che determinante delle minoranze, si aprirebbe una questione politica difficile da sanare. Sono gli uomini della Margherita a trarre d’impaccio la coalizione, qualche consigliere diellino sgaiattola fuori facendo venir meno il numero legale: il centrosinistra, almeno apparentemente, è salvo. Se la cava con un’altra figuraccia.

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it