18 novembre 2006
Telese, spurghi, cloache e affini
Fulvio Del Deo

 

 

Breve prologo
 
Andiamo indietro di qualche lustro... «Riconosco la tua grande capacità di radiografare all'istante l'animo di chi ti sta attorno, apprezzo il tuo sesto senso, il tuo intuito... -diceva la grandissima Aliza- ma a questo si dovrebbe accompagnare anche la capacità di tacere, di mantenere il segreto. Hai ragione a dire che tacere è contro-natura; riconosco quanto sia stata importante la narrazione come filo prezioso che ha tenuto unito il nostro popolo attraverso i millenni. Lo so, mentre gli altri producevano solo graffiti sulle pareti delle caverne, noi già eravamo un bel pezzo più avanti del bereshit, del principio, del nostro Libro... Ma tutto ciò non toglie che per essere un mossadnik sia indispensabile sapersi privare del racconto. Be', male che vada, potrai fare lo scrittore...»
 
La grande Aliza non aveva considerato che, a quel punto, avrei dovuto almeno imparare a scrivere come si deve: non serve a granché saper radiografare l'animo umano, quando non sai che cosa fartene delle "lastre". Può al massimo servirti nel quotidiano, a difenderti dalle persone false. Le persone false mi saltano ali occhi all'istante, le individuo perfino dall'odore, quell'odore di alito pesante di chi è stitico. Perché la stitichezza (come ampiamente dimostrato dagli studi di psicosomatica) è anche avarizia, avarizia soprattutto di sentimenti. E l'avarizia di sentimenti genera falsità.
 

 
Veniamo al dunque. Come annunciato dalla mia locandina animata, mercoledì 15 novembre alle ore 19:00 noi d'oltre-ferrovia eravamo dal Sindaco. Stavolta il comitato d'accoglienza era più numeroso del solito, oltre al Vice Caporaso, c'erano ulteriori rinforzi. Viene da chiedersi perché mai non ci lascino mai stare da soli col sig. Capasso? Hanno forse paura che qualcuno inferocito lo possa mordere? Non credo, siamo tutte persone civili ed estremamente pazienti. Piuttosto, sembra che qualcuno tema che il Sindaco, lasciato da solo in nostra compagnia, possa troppo sbottonarsi e confidarsi con noi, o addirittura chiederci aiutooooo!
 
Non so perché, ma fin dalla sua prima apparizione sulla scena politica telesina, ho avuto l'impressione che non gli piacesse granché fare il Sindaco, soprattutto che non fosse in programma nella sua vita. Chissà, probabilmente ha sperato fino all'ultimo di non essere eletto per non ricevere quell'investitura che -sappiamo benissimo!-s'annunciava come un'orribile patata bollente. Magari lui stesso ha votato per Liverini? Chissà.
 
Fantasiose digressioni a parte, la sera del 15 ci è stato presentato un grosso faldone contenente tutti i documenti riguardanti la gara d'appalto che si terrà il 23 del mese corrente, per l'assegnazione dei lavori di costruzione del collettore fognario che dovrà portare i nostri liquami fino al mitico depuratore invisibile. Bello, un bel faldone con tanto di nastrini e scartoffie che solo un tecnico illuminato dal buon Dıo può decifrare.
 
Il grosso contenitore è stato aperto, qualche pagina è stata sfogliata, qualche delucidazione c'è stata molto gentilmente fornita, appunto da un tecnico. Dopo di che, Gennaro Sebastianelli ha fatto osservare che tutto ciò ci rallegrava, perché è bello accorgersi che pian piano oltre l'orizzonte si intravede un lieve chiarore e, chissà, forse... un giorno perfino noi avremo le fogne, però (qui c'è un "però") la nostra richiesta all'Amministrazione Comunale era di venirci incontro nell'immediato con un piccolo contributo per lo spurgo, che per noi ormai è diventato una spesa insostenibile, che continua a farsi di giorno in giorno più cara.
 
Al che, il Sindaco s'è arrabbiato e ci ha detto che noi non possiamo pretendere che tutta la Comunità, tutti i cittadini che pagano le tasse, debbano farsi carico di una spesa che riguarda solo noi!
 
Ecco, io quella sera mi ero ripromesso di starmene zitto, buono buono in un angolino con la mia emicrania... ma davanti a una perla simile non ce l'ho fatta a tacere. Ha ragione Aliza, io non riesco a fare a meno di parlare. Così ho parlato.
 
E ho fatto presente al nostro Sindaco che il suo ragionamento poteva reggersi in piedi solo nel caso le nostre abitazioni fossero state abusive. Siccome le nostre case hanno tutte le carte in regola, quella che risulta non in regola è solo l'Amministrazione Comunale che per decenni non ha fatto nulla per ovviare a questa sua grave mancanza. Il Sindaco ha schivato il colpo, i suoi assistenti gli sono venuti in aiuto come richiamati dal comando borbonico "facimmo ammuina" e l'argomento si è perso nei meandri di una pietosa confusione di parole.
 
Signor Sindaco, adesso mi rivolgo a Lei nel silenzio della pagina scritta: estendendo il Suo ragionamento ad altri servizi, dobbiamo dedurre che, secondo il Suo autorevole parere, anche la mensa scolastica non dovrebbe essere pagata (in parte) da tutti i cittadini, ma solo da quelli che ne usufruiscono. E' giusto per Lei? E l'illuminazione stradale? Ci sono strade che ne sono sprovviste, che facciamo? E lo scuolabus? E tante e tante altre cose?
 
Non mi dica che non si accorge di quanto sia privo di senso il Suo ragionamento, signor Sindaco! O per caso ci ha presi tutti per idioti?
 
Mentre la discussione s'infiammava, è entrato in scena un tizio mai visto dalle nostre parti d'oltre-ferrovia, uno che sembrava interessato all'argomento, in quanto -a detta sua- assegnatario di un appartamento di una cooperativa che nemmeno lui sapeva ben dire in che via si trovasse, e faceva confusione fra via Coppi e via Ferrari.
 
Uhm, il mio sesto senso mi dice subito di diffidare, soprattutto perché il tizio si rivolge di preferenza a me, col chiaro intento di farmi uscire quanto più possibile fuori dalla stanza. Insomma, lo inquadro subito come quello che si chiama "troian" in un computer, ossia un worm che, una volta entrato nel sistema, cerca di espugnarlo dall'interno come fece Ulisse a Troia.
 
Visto e considerato che conosce il mio nome, gli chiedo il suo. Lui me lo dice un po' controvoglia e io non capisco bene, afferro solo Carmine. Il cognome, se non ricordo male, è qualcosa che suona come Canelli o Corelli, come quello del film Il Mandolino del Capitano...
 
Il mandolino non l'ha portato... suppongo non sappia nemmeno cantare... è più basso di Berlusconi ma nessuno glielo dice... ha più capelli del cavaliere ma moltissimi soldi in meno... profilo leggermente camuso, occhiali rettangolari con doppia stanghetta rosa, sopracciglia leggermente a V. Lo lascio fare e penso: "Se mi vedesse Aliza sarebbe fiera di me"... molto meno se sapesse che adesso sto scrivendo tutto.
 
A me di stare ancora là dentro "non me ne teneva", così mi lascio tranquillamente abbindolare dalle sue chiacchiere. Cerco di dire anch'io qualche banalità, ma lui non ascolta e non mi dà tregua.
 
Ritorno dentro per ascoltare una signora che da tanto tempo voleva venire a parlare a quattr'occhi col Sindaco, ma finora gli impegni di lavoro gliel'avevano sempre impedito. Inizia una riflessione lucida e pacata e chiede al nostro Primo Cittadino di seguirla nel ragionamento, provando a mettersi almeno una volta dalla nostra parte. Il signor Capasso subito la incalza, l'interrompe, invita piuttosto lei a mettersi nei suoi panni, insomma cerca di farla impappinare e di farle perdere il filo del discorso. La scena mi disgusta, così mi frappongo fra i due, in difesa della signora. Lei m'invita a farmi da parte «Non ti preoccupare, Fulvio, so difendermi da sola». Infatti ne dà piena dimostrazione.
 
Poi interviene un'altra signora che, con bollette condominiali e conti alla mano, cerca di rendere partecipe il Sindaco della nostra grave situazione: «Cerchi di capire, con queste spese, io non posso più pensare nemmeno lontanamente d'avere un figlio...» E qui la frase è interrotta bruscamente del nostro Primo Cittadino: «Adesso non mettiamo in mezzo i bambini!»
 
COOOME??? NON METTIAMO IN MEZZO I BAMBINI???
 
Caro Sindaco, qui non stiamo usando i nostri figli come scudo umano, qui le stiamo spiegando che chi di figli già ne ha si trova -come si dice a Napoli- co' 'e pacche int'all'acqua; chi invece di figli non ne ha ancora, non può permettersi più il lusso di sognare di averne. E Lei dice NON METTIAMO IN MEZZO I BAMBINI???
 
Forse non sa, o non vuol sapere, quanto costa far crescere un bambino. Non sa le montagne di pannolini che ci vogliono... e si pagano in moneta contante! Non sa quanto constano i vestiti che non puoi mai mettere l'anno successivo e, anche quanto te li passano di seconda o terza mano amici e parenti (come succede a me) c'è sempre qualcos'altro da comprare! E le scarpe? E lo studio, i libri? e tutto il resto? 
 
E LEI NON VUOLE METTERE IN MEZZO I BAMBINI???
MI FA UNA RABBIA...
 
Purtroppo per Lei ma per grande fortuna per noi, i figli (chi ce l'ha e chi ancora non ce l'ha) sono sempre in cima a tutti i nostri pensieri.
 

 
Mi viene in mente quando mio figlio aveva 2 anni e mezzo, e lo accompagnavo alla ludoteca presso il Comune di San Salvatore Telesino. Quante volte ci è capitato d'incontrare nel cortile il professor Pacelli. Sempre gentile, sempre una parola affettuosa per tutti. Entravamo in ascensore dai garage insieme a lui e parlavamo guardandoci piacevolmente negli occhi. Io stesso, diffidente per principio verso i politici di qualunque colore, dovevo arrendermi all'evidenza di quello sguardo limpido, sincero. Il mio sesto senso mi diceva "Ok, è kasher". Poi chiacchierava dolcemente con mio figlio e, giunti al piano, ci salutava accennando a togliersi il cappello.
 
Un vero signore. Uno che trattava come il Primo dei Suoi Cittadini ognuno dei suoi cittadini. Se avessimo avuto a che fare con lui, non credo che ci avrebbe urlato contro come ha fatto Lei, signor Capasso. 
 
La sera del 15 novembre ci è stato vomitato addosso tutto il disamore che l'Amministrazione Comunale nutre per noi. Noi meritiamo qualcosa di meglio, possiamo dirlo con orgoglio. E non lo diciamo solo noi quattro gatti d'oltre-ferrovia. Lo dicono i fatti. Basta guardare lo sfacelo che c'è attorno per rendersi conto, il degrado e il malcontento diffuso.
 
Da queste pagine vi è stato chiesto -più volte e da più voci- di vergognarvi, cari Amministratori Comunali. Non l'avete mai fatto. Ora sappiamo che la vergogna non rientra nella rosa dei vostri sentimenti, perciò vi chiediamo a piena voce di farci un grande regalo: fate un passo indietro, tornate al vostro onesto lavoro che sicuramente vi riserverà maggiori soddisfazioni. Dismettete i panni scomodi dell'Amministratore Pubblico, tornate alla serenità della vita privata e lasciate che questo buio ventennio, giunto ormai all'apice del degrado, conosca la parola fine.
 
(Ma non per vedere di nuovo alla ribalta, nel suo nuovo look, Pino D'Occhio. Per carità, Dıo ce ne scampi!)
 
Fulvio Del Deo

 

 

 

     

 Valle Telesina


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