Al Sindaco di
Telese Terme;
per conoscenza: al Vice-sindaco,
al Presidente del Consiglio Comunale,
ai mezzi d’informazione locali e nazionali
In seguito alla "Lettera
Aperta" del 13 febbraio 2006 sottoscritta
da 120 suoi concittadini d'oltre-ferrovia, siamo
stati da Lei convocati in data 24
febbraio 2006, quali rappresentanti
della suddetta comunità.
In
quell'occasione, Lei ci
ha dato la Sua parola che
in tempi brevissimi,
la nostra zona (tutt'oggi sprovvista di
rete fognaria) si sarebbe finalmente
lasciata alle spalle l'annoso problema
dello smaltimento reflui. A tale scopo,
il depuratore sito in zona San Biagio
sarebbe stato dotato di un'apposita
vasca che l'avrebbe reso
idoneo al trattamento dei
liquami provenienti dalle autobotti.
Accogliendo calorosamente la nostra
richiesta di abbattere i costi di spurgo
(attualmente di circa 150
Euro al mese per ogni abitazione),
ci ha assicurato che li avrebbe portati
allo stesso livello delle tariffe di
"smaltimento reflui" applicate agli
utenti della rete fognaria, mediante concessione
del servizio di spurgo dell'intera zona
a un'unica ditta appaltata dal Comune
(cosa che avviene già da tempo in altri
Comuni italiani).
Alla nostra domanda di un termine
preciso entro cui sarebbero
state soddisfatte le nostre legittime
richieste, Lei ha voluto fissare la data
del 24 giugno 2006.
In
seguito (il 20 marzo 2006), in un
incontro informale con il Vice-sindaco
Giovanni Caporaso, si è appreso che
la GESESA, rigettando il Suo progetto,
proponeva una soluzione ancor
più vantaggiosa e rapida: la
costruzione in soli 3 mesi di un
mini-depuratore al quale
allacciare le abitazioni della nostra
zona già raggiunte dalle tubature (poste
in opera nell'estate del 2005 e ancora
non collegate ad
alcunché), senza comunque precludere la
possibilità di sversamento dalle
autobotti, ad uso dei cittadini
residenti nei tratti di via Scafa e di
via Ripa delle Vigne non ancora
raggiunti dalle suddette condutture.
Il Vice-sindaco ha assicurato
che questa soluzione avrebbe
richiesto tempi ancor più brevi e che
pertanto rimaneva invariata la scadenza
del 24 giugno 2006, quale termine ultimo.
Inoltre, ha promesso che in
tempi brevissimi sarebbe
stata nuovamente ricevuta in Comune una
nostra delegazione alla quale Lei
avrebbe illustrato nei dettagli il
progetto della GESESA.
Ciò
è avvenuto circa due mesi più tardi, per
l'esattezza giovedì 18 maggio 2006, a
soli 37 giorni dal
24 giugno.
Quell'incontro, che ha visto la
partecipazione entusiasta di numerosi
cittadini d'oltre-ferrovia, si
annunciava come occasione per
dimostrarLe la nostra gratitudine,
porgendoLe l'invito ufficiale a una
Grande Festa da noi
organizzata per la suddetta data.
Purtroppo, quello che si presentava come
un appuntamento gioioso, si è rivelato
per noi come l'ennesima doccia fredda,
con l'ennesimo rinvio della soluzione
del problema. Infatti Lei, non solo ha
rifiutato altezzosamente il nostro
invito ma, abiurando l'idea del
mini-depuratore prefabbricato, ha di
nuovo stravolto del tutto le nostre
aspettative, tirando fuori dal cappello
magico un'altra novità: nella
nostra zona, laddove prima ondeggiava al
vento un bel pioppeto, sarebbe sorto nei
soliti "tempi brevissimi" un vero e
proprio depuratore per 3000 utenze.
Essendo noi tutti al corrente che la
realizzazione di un nuovo depuratore è
già in programma da diversi anni, e non
essendo così tonti da credere per
l'ennesima volta ai Suoi abusati "tempi
brevissimi", L'abbiamo invitata a non
perdere di vista le ben più
modeste richieste contenute nella
nostra lettera del 13 febbraio 2006,
nella quale non si pretendeva un
allaccio fognario dall'oggi al domani,
bensì si sollecitava
l'intervento immediato
dell'Amministrazione Comunale a sostegno
di noi cittadini
d'oltre-ferrovia letteralmente
dissanguati dalle tariffe imposte dalle
ditte di spurgo, e si chiedeva
all'Amministrazione Comunale di venire
incontro al nostro disagio, facendosi
carico -almeno in parte- di quella spesa
ingente cui siamo costretti non per
colpa nostra, ma a causa delle
innumerevoli inadempienze delle
Amministrazioni precedenti.
La
mancanza della rete fognaria nella
nostra zona grava sul bilancio familiare
con una spesa elevatissima
ormai non da tutti sostenibile,
laddove qualcuno per
disperazione non abbia la malaugurata
idea di sversare i liquami
nell'ambiente, in violazione dell'art.
674 C. P.
La
nostra domanda era molto semplice e può
essere riassunta in poche righe:
"Il Comune vuole contribuire almeno in
parte alla spesa di spurgo, finché le
nostre abitazioni non saranno allacciate
alla rete fognaria?"
Non
è chiedere la luna, in quanto rientra
nei doveri prioritari
di ogni Amministrazione Comunale la
fornitura di servizi essenziali
sull'intero suo territorio. Laddove
questi ultimi ancora non dovessero
giungere, l'Amministrazione ha il
dovere d'intervenire tempestivamente
almeno per alleviare il disagio.
Rispondere "NO" avrebbe
significato rigettare una richiesta più
che legittima condivisa dall'intera
popolazione d'oltre-ferrovia, nonché
dalla quasi totalità dei
Telesini. Pertanto Lei
ha ritenuto più vantaggioso capovolgere
la questione con una manovra demagogica: liquidando
sbrigativamente con tono risentito le
nostre argomentazioni come "polemiche
inutili", ha affermato
solennemente che non si
sarebbe mai sognato di mettere in
secondo piano il desiderio di 120
cittadini. Infine, duettando
teatralmente col Suo vice e abusando
del timore reverenziale
che la Sua carica incute sulla gente
semplice, ha convinto i più ingenui e
sprovveduti fra i presenti che il nuovo
depuratore sarebbe realmente entrato in
funzione entro il mese di
settembre di quest'anno.
Bene, caro Sindaco, settembre volge al
termine, ma nella zona in cui dovrebbe
sorgere il depuratore da Lei decantato
l'erba è alta e
non v'è alcun segno tangibile che faccia
presagire la realizzazione "in tempi
brevissimi" di una qualsivoglia opera di
pubblica utilità.
Da
ciò si deduce che Lei, in perfetta
sintonia col suo vice e senza
curarsi di coprire di ridicolo
l'Istituzione Pubblica che rappresenta,
si è preso gioco di quegli stessi
cittadini che Le hanno affidato il
mandato, illusi di vedere in
Lei non solo un valido amministratore,
ma soprattutto un interlocutore attento.
Non
possiamo che rattristarci per l'epilogo
di questa vicenda, da cui Lei sarebbe
potuto uscire con dignità anche se
avesse rigettato le nostre richieste, a
patto che avesse motivato il Suo
rifiuto con argomentazioni
ragionevoli. Ciò non è
avvenuto. Evidentemente, non è
semplice trovare argomentazioni
ragionevoli da contrapporre alle
miti pretese di una piccola comunità
che, pur pagando le tasse come tutti gli
altri, riceve ben poco in cambio.
E,
mentre i danni ambientali arrecati dalla
cementificazione selvaggia nella nostra
zona sprovvista di fognature si fanno
irreversibili, un destino beffardo ci fa
assistere impotenti e inorriditi allo
sperpero di danaro pubblico in
opere, tutte di discutibile qualità e
utilità, poste in cantiere in altre zone
del Comune.
Un
altro autunno è alle porte. Un autunno
che si annuncia problematico un po'
ovunque per il lievitare dei prezzi,
ma che sarà ancor più triste per Telese
poiché, con lo
sfascio urbanistico che la Sua
Amministrazione ha messo in atto tanto
al centro quanto in periferia, è sfumata
un'estate: la presenza turistica
è stata di gran lunga inferiore rispetto
agli anni scorsi,
con conseguente danno
all'economia.
Nessuno di noi si aspetta che le casse
mezze vuote dei Telesini possano
impietosire le ditte di spurgo, le quali
continueranno a praticare le loro solite
tariffe in costante ascesa.
Sappia, caro Sindaco, che nel nostro
quartiere si contano sulle dita di una
mano le famiglie benestanti; il resto
della popolazione vive in villette o
condomini e tiene sempre sotto controllo
le spese per poter arrivare a fine
mese. Lei ha abbagliato con false
promesse questi onesti cittadini, i
quali candidamente si erano
illusi di poter contare sulle scadenze
da Lei fissate per poter programmare le
proprie scelte.
Nessuno ha il diritto di alimentare le
altrui speranze con promesse che sa di
non poter mantenere; e
Lei non fa eccezione. Pertanto,
sentendoci prevaricati dal Suo agire
e offesi dal Suo modo di concepire il
rapporto col cittadino, La invitiamo
a riflettere sui numeri striminziti che
l'hanno portata a sedere sulla poltrona
di Primo Cittadino e, quando avrà
riacquistato il senso dalle giuste proporzioni, Le
chiediamo, di rendere chiaro e pubblico
una volta per tutte, scritto nero su
bianco, un calendario di scadenze
che l'Amministrazione Comunale s'impegni
a rispettare per la soluzione del
problema "espurghi".
Disillusi e amareggiati, Le porgiamo i
nostri saluti.
(seguono firme)