5 maggio 2006
Telese, alle prese col kit Telese Pulita 
Fulvio Del Deo

 

 

Il signor Fessacchioni legge sul depliant informativo contenuto nel kit Telese Pulita:

 

"Un sacco di buoni motivi per farla"

 

«Ma che cosa?», si chiede.

 

"Il modello di raccolta differenziata che abbiamo adottato è quello del porta a porta".

 

«Porta a porta? però da me non hanno mai bussato!»

 

Sua suocera, drogata di televisione, si fa avanti con un'inquietante interrogativo:

«Vuo' vede' che c'entra qualcosa Bruno Vespa?»

 

Poi su ViviTelese spunta il solito Giuseppe Grimaldi, quello che si lamenta sempre di tutto, perfino delle discariche abusive, delle strisce blu in divieto di sosta, nonché di altre quisquilie:

 

"Il 25 aprile la raccolta dei sacchi multimateriale non è avvenuta e la nostra cittadina, in un giorno di festa, si è presentata con questo look davvero “invidiabile” alla vista dei cittadini e dei visitatori!"

 

Munnezza dappertutto, per dirla in breve.

 

"Sbadataggine, dimenticanza o … colpa dei cittadini?"

 

«Ma perché, il 25 aprile che festa è?», si chiede perplesso il signor Fessacchioni.

 

Asino com'è, è convinto di non avere tutti i torti: lui ricorda a memoria i giorni non lavorativi dell'anno, dal primo all'ultimo, 25 aprile compreso; ma finora non s'era mai chiesto a cosa corrispondessero tutte quelle date. Certo, il 25 dicembre sa che è Natale, il 26 Santo Stefano, patrono di Telese... Però già con la Pasqua non riesce troppo a raccapezzarsi, perché vaga in su e in giù per il calendario... ma poco importa, tanto è sempre di domenica.

 

Comunque, a Telese non è stato l'unico a dimenticare che il 25 aprile era festa... Mica può considerarsi scemo solo lui? Mal comune mezzo gaudio.

 

«Ma che festa era? Al tiggì hanno detto solo cose brutte, gente che si arrabbiava con un vecchietto sulla sedia a rotelle, altri che bruciavano delle bandiere...»

 

Eh sì, non è sembrata per niente una festa. Che tristezza! Una cosa così importante come la riconquista della Libertà è stata insozzata da sacchetti sparsi e da vergognose escandescenze di estremi sinistronzi.

 

«Uhm... -continua il signor Fessacchioni, leggendo il depliant del kit Telese Pulita- le scarpe fetenti si trasformano in pagliaccetti... e io addevento Brad Pitt! Una buatta di pummarole farrà 'u bullone... una butteglia vacante se trasforma in pallone gonfiato... Ah, mo' aggio capito tutto!»

 

Poi legge una cosa straordinaria e corre in cucina per avvertire sua moglie.

 

«Hai capito che hanno fatto!? i codici a barre pe' la munnezza! 'U vidi chisto? 'u si' da mette' 'ncoppa i sacchetti gialli e quanta cchiù munnezza differenziata fai, tanto meno pagamo 'e tasse!»

 

«Buono! -interviene pronta la suocera- allora jettammo tutto lloco ddinto!»

 

«E no, non va bene così: nel sacchetto giallo ce se po' mette solo plastica, lattine, carta e cartone...»

 

«E allora ce metto a te che si' 'nu guappo 'e cartone...», fa con un sussurro il nonno che si risveglia per un solo istante dal suo abituale torpore.

 

«Che ideaa!! -fa il ragazzino di ritorno dalla scuola- scannerizziamoci il codice a barre e stampiamone moltissimi altri uguali e poi li andiamo ad attaccare su tutti i sacchetti gialli di Telese, così devono farci uno sconto sulle tasse talmente super, che alla fine devono darci loro i soldi a noi!»

 

«Ma di quanto si risparmia a mettere 'sto codice a barre?», interviene la moglie.

 

«Uhm... mo' vedo...»

 

Il signor Fessacchioni legge di nuovo da cima a fondo tutto il depliant allegato al kit Telese Pulita, ma non trova nulla di preciso al riguardo, solo parole molto vaghe. Che delusione...

 

«I metto a lloro dint'a munnezza!», conclude la suocera.

 

 

Fulvio Del Deo

 

 

 

     

 Valle Telesina


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