I
lavori della filiera termale sono ancora in
corso, ma alcuni giudizi si rendono necessari.
Mentre gli operai sono ancora al lavoro,
assistiamo al disfacimento progressivo di
parti significative del "nuovo" viale Minieri.
Purtroppo siamo stati facili profeti, quando,
pur appoggiando i progetti che sono destinati a
cambiare il volto di Telese, abbiamo fatto
notare la scarsa qualità dei materiali scelti.
Nutrivamo molti dubbi che le betonelle "stile
porfido" e i listelli di pietra bianca potessero
reggere il peso delle automobili; ma non
potevamo certo immaginare che il dissolvimento
iniziasse così presto e fosse tanto evidente. È
bastata un po' di pioggia.
Purtroppo è sufficiente dare un'occhiata,
neanche troppo approfondita, per rendersi conto
che la messa in opera è stata affrettata
e poco curata. Del resto, il cantiere di viale
Minieri fu aperto con molti mesi di ritardo
rispetto al previsto, condizionando la stagione
estiva. Analoghi problemi stanno verificandosi
per il periodo natalizio.
Il tanto sbandierato "piano comunicazione" si è
rivelato l'ennesimo proclama, dietro al quale si
nascondeva il vuoto di idee e la mancanza di
rispetto per i cittadini di Telese e della
Valle.
Qualcuno ricorderà che il sindaco scelse di
non rispondere alle domande che per tempo
gli avevano posto 500 concittadini, che non
avevano avuto paura di apporre la propria firma
in calce ad una petizione popolare. Con il
passare dei mesi i dubbi sono diventati
certezze.
Le cose non vanno certo meglio negli altri
cantieri, che, se le cose funzionassero bene,
dovrebbero già essere chiusi. Non si sa il
motivo, ma è chiaro che i lavori sono andati a
rilento. Anche in questi casi, poi, si stanno
già manifestando i problemi che avevamo
anticipato semplicemente guardando i progetti e
leggendo le relazioni: ad esempio non sono state
previste aree di sosta laterali, mentre delle
due rotonde ancora non v'è traccia.
Analogamente, i lavori nella parte terminale di
corso Trieste, anch'essi interrotti da tempo,
hanno lasciato un notevole peggioramento
delle condizioni complessive: è più pericoloso
parcheggiare; è più pericoloso disimpegnarsi
dall'incrocio con via Isonzo; è più pericoloso
percorrere ed attraversare il corso, sia in auto
che a piedi; nella stessa via Isonzo è
impossibile incrociare un'auto che viene dalla
parte opposta senza che una delle due non sia
costretta a fermarsi.
Gli esempi di cattiva programmazione ed
esecuzione dei lavori pubblici si sprecano, ed
evidente risulta il degrado urbanistico
complessivo. Basti pensare allo stato
pietoso in cui versano le strade del comune, o a
piazza Salvo D'Acquisto e via Garibaldi, ridotte
ad un cantiere da ormai quattro anni, senza che
nessuno si prenda la briga di dare spiegazioni
né risolvere i problemi.
Si pensi ancora al pericolo costante
rappresentato dalla viabilità all'ingresso di
Telese, nei pressi del cimitero. Da quanto tempo
sono iniziati quei lavori? Perché non sono stati
ultimati? Perché l'assessore ai lavori pubblici
e il sindaco non si preoccupano di far
apporre l'indispensabile segnaletica? Hanno mai
notato che di notte non si vede nulla?
Ci vuole una capacità particolare: sprecare i
soldi pubblici per peggiorare le
condizioni di vita dei cittadini non è da
tutti. Questa è la continuità amministrativa di
cui hanno sempre parlato: D'Occhio e Capasso,
del resto, sono molto impegnati sulla questione
dell'ex molino "Capasso & Romano". In questo
caso, però, forse la mobilitazione sociale
riuscirà ad impedire l'ennesimo "capolavoro".
Telese Terme, 13 dicembre 2006
Gruppo comunale INSIEME PER TELESE
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