SOS DI RIFONDAZIONE «Filiera termale, lavori
scadenti»
Il
Mattino
VITTORIO VALLONE
Un
coro di proteste si alza a Telese. Nell’occhio
del ciclone i lavori effettuati nell’ambito
della filiera termale e che riguardano in modo
particolare il viale Minieri la cui nuova
pavimentazione ha dato già cenni di cedimento
con ulteriori disagi per la circolazione
stradale.
«Abbiamo denunciato già qualche mese fa le
nostre perplessità sulla conduzione dei lavori e
sulla qualità dei materiali impiegati» dichiara
Alfonso Grillo segretario del Circolo Vera
Lombardi di Rifondazione, aggiungendo: «Abbiamo
condiviso, riguardo il rifacimento di viale
Minieri, uno di progetti ricompresi nel Pit
termale, la filosofia di una nuova piazza e
l’idea di una nuova sistemazione, ma abbiamo
anche evidenziato, noi politici e non tecnici, i
nostri forti dubbi sui materiali e
sull’esecuzione dei lavori.
Un
problema annunciato ma che ha visto
l’amministrazione telesina sorda a qualsiasi
consiglio e qualsiasi confronto, anche
pubblico,richiesto attraverso la raccolta di
firme di tantissimi cittadini. Oggi, a distanza
di mesi dalle nostre denunce, vediamo operai, al
termine anche di lievi precipitazioni
atmosferiche, intenti a riparare buche e
dissesti della pavimentazione stradale.
Ci
chiediamo - continua Grillo - quante risorse
economiche in più serviranno per sistemare i
lavori di viale Minieri non ancora terminati e
non ancora consegnati e soprattutto come faranno
a collaudare un’opera che presenta già degli
evidenti danni».
Rifondazione punta alza il dito anche contro i
lavori di Corso Trieste: «Non sappiamo perché i
lavori non sono ancora stati terminati e perché
la scelta progettuale effettuata ci propone oggi
una strada stretta, pericolosa per gli
automobilisti che trovano difficoltà nel fare
manovra, e con scarsi parcheggi».
Lavori pubblici: cantieri ancora aperti, già
fioccano le polemiche
Sannio Quotidiano
Telese Terme / La nota del gruppo di opposizione
‘Insieme per Telese’
Lavori ancora in corso ma fioccano già le
polemiche. Questa volta a levarsi è la voce del
gruppo consiliare di opposizione ‘Insieme per
Telese’. “Mentre gli operai sono ancora al
lavoro – scrivono i consiglieri nella nota –,
assistiamo al disfacimento progressivo di parti
significative del «nuovo» viale Minieri.
Purtroppo – aggiungono – siamo stati facili
profeti, quando, pur appoggiando i progetti che
sono destinati a cambiare il volto di Telese,
abbiamo fatto notare la scarsa qualità dei
materiali scelti. Nutrivamo molti dubbi che le
betonelle «stile porfido» e i listelli di pietra
bianca potessero reggere il peso delle
automobili; ma non potevamo certo immaginare che
il dissolvimento iniziasse così presto e fosse
tanto evidente. È bastata un po’ di pioggia.
Purtroppo è sufficiente dare un’occhiata,
neanche troppo approfondita, per rendersi conto
che la messa in opera è stata affrettata e poco
curata. Del resto, il cantiere di viale Minieri
fu aperto con molti mesi di ritardo rispetto al
previsto, condizionando la stagione estiva.
Analoghi problemi stanno verificandosi per il
periodo natalizio. Il tanto sbandierato «piano
comunicazione» si è rivelato l’ennesimo
proclama, dietro al quale – rimarcano con forza
i componenti di ‘Insieme per Telese’ – si
nascondeva il vuoto di idee e la mancanza di
rispetto per i cittadini di Telese e della
Valle. Qualcuno ricorderà che il sindaco scelse
di non rispondere alle domande che per tempo gli
avevano posto 500 concittadini, che non avevano
avuto paura di apporre la propria firma in calce
ad una petizione popolare. Con il passare dei
mesi i dubbi sono diventati certezze”.
L’attenzione del gruppo di opposizione si sposta
anche verso le altre zone del tessuto urbano per
analizzare gli altri lavori in corso. Ed anche
in questo caso il giudizio non è positivo. “Le
cose non vanno certo meglio – spiegano infatti –
negli altri cantieri, che, se le cose
funzionassero bene, dovrebbero già essere
chiusi. Non si sa il motivo, ma è chiaro che i
lavori sono andati a rilento. Anche in questi
casi, poi, si stanno già manifestando i problemi
che avevamo anticipato semplicemente guardando i
progetti e leggendo le relazioni: ad esempio non
sono state previste aree di sosta laterali,
mentre delle due rotonde ancora non v’è traccia.
Analogamente, i lavori nella parte terminale di
corso Trieste, anch’essi interrotti da tempo,
hanno lasciato un notevole peggioramento delle
condizioni complessive: è più pericoloso
parcheggiare; è più pericoloso disimpegnarsi
dall’incrocio con via Isonzo; è più pericoloso
percorrere ed attraversare il corso, sia in auto
che a piedi; nella stessa via Isonzo è
impossibile incrociare un’auto che viene dalla
parte opposta senza che una delle due non sia
costretta a fermarsi”. Secondo i rappresentanti
del gruppo “si sprecano” gli esempi di cattiva
programmazione ed esecuzione dei lavori
pubblici. Ed ecco che appare “evidente” il
degrado urbanistico complessivo. “Basti pensare
– spiegano – allo stato pietoso in cui versano
le strade del comune, o a piazza Salvo
D’Acquisto e via Garibaldi, ridotte ad un
cantiere da ormai quattro anni, senza che
nessuno si prenda la briga di dare spiegazioni
né risolvere i problemi. Si pensi ancora al
pericolo costante rappresentato dalla viabilità
all’ingresso di Telese, nei pressi del cimitero.
Da quanto tempo sono iniziati quei lavori?
Perché non sono stati ultimati? Perché
l’assessore ai lavori pubblici e il sindaco non
si preoccupano di far apporre l’indispensabile
segnaletica? Hanno mai notato che di notte non
si vede nulla?”. Dopo le diverse analisi giunge
la conclusione: “Ci vuole una capacità
particolare: sprecare i soldi pubblici per
peggiorare le condizioni di vita dei cittadini
non è da tutti. Questa è la continuità
amministrativa di cui hanno sempre parlato:
D’Occhio e Capasso, del resto, sono molto
impegnati sulla questione dell’ex molino
«Capasso & Romano». In questo caso, però, forse
la mobilitazione sociale riuscirà ad impedire
l’ennesimo «capolavoro»”.
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