3 maggio 2005
Telese, storia di una esperienza indimenticabile
Francesco Giaquinto

 

 

Amici di ViviTelese, voglio raccontarvi una storia bella.

Alcune settimane fa, nel periodo di Pasqua, mia sorella torna a casa da Siena insieme a due ragazzi. A prima vista ho capito che non erano Italiani: uno biondissimo, con gli occhi di ghiaccio e l'altro alto, molto alto. Il primo è Sergej (russo, che già conoscevo; ricordate la foto "Francesco e Sergej a... Pompei"?) e l'altro Alem (bosniaco).

 

Rondine

 

Sono stati a Telese a casa mia, alcuni giorni, e tra i sapori della nostra terra (in pratica a tavola) e in giro tra i nostri paesi, mi hanno raccontato un pò della loro vita in Italia. Sergej e Alem vivono a Rondine a pochi chilometri da Arezzo. Rondine è un tipico borgo medioevale toscano, abbandonato da tutti i suoi abitanti alla fine degli anni settanta.

 

Alla metà degli anni novanta questo borgo, con finanziamenti di varie associazioni culturali, umanitarie, Caritas e finanziamenti di alcune banche, viene ristrutturato per ospitare il progetto "Rondine, città della pace".

Questo progetto ha il nobile obiettivo di far convivere, fraternizzare, studiare, ragazzi i cui popoli sono, o sono stati, in conflitto tra loro. Per fare alcuni esempi ragazzi russi e ceceni che convivono, come pure, israeliani e palestinesi, due ragazzi della sierra leone di etnie diverse, ecc.,allo scopo di cancellare in  loro ogni pregiudizio su colui che sarebbe "il nemico", e di portare, una volta laureati e tornati ai loro Paesi di origine un messaggio di pace.

 

A Rondine

 

Sergej e Alem sono stati troppo poco tempo a Telese per spiegarmi a fondo cosa è la "Cittadella della Pace" e così ho deciso, dopo il loro invito, di andarci di persona tre giorni fa. Appena giunto a Rondine, veniamo accolti (io, la mia ragazza e mia sorella) da una moltitudine di ragazzi, russi, georgiani, bosniaci, israeliani, palestinesi, chi più ne ha più ne metta, che come prima cosa ci fanno vedere una pianta di ulivo donata a loro da Papa Giovanni Paolo II e già cominciano le prime emozioni.

 

Sergej (russo) e Ilias (ceceno)

 

Sergej e Alem si adoperano subito per farci visitare il piccolo borgo, devo dire restaurato a puntino, c'è persino una chiesetta. Il tutto completamente immerso nella natura e lambito dal fiume Arno:un paesaggio meraviglioso.

Addirittura loro stessi hanno collaborato con muratori ed elettricisti per mettere a posto il paese. Le meraviglie che ho notato non riguardano solo la natura ma anche o soprattutto i ragazzi che abitano quel borgo.

 

Coscha e Lascha (Georgia)

 

Innanzitutto sono tutti studenti universitari, che sostengono gli esami in italiano (capisco il loro sforzo) che occupano il loro tempo a studiare ma non solo. La cittadella ospita di continuo tra le più svariate iniziative, artistiche, umanitarie,di scambi interculturali. Il paesino è stato trasformato in pratica in laboratorio di studi e di conferenze per la pace e sono i ragazzi che, insieme a vari enti, organizzano conferenze o sono a loro volta ospiti di conferenze in tutta la Toscana e non solo. Ognuno di loro porta con se esperienze di vita tragiche ma tutti hanno una tenacia e una voglia di fare, di dialogare, di apprendere quanto più possibile da questa esperienza italiana.

 

Israeliano e Palestinese insieme

 

Visitato il tutto rimango poi stupito da quello che avevano preparato per noi a pranzo.Si erano svegliati tutti molto presto per allestire una tavolata con ogni ben di dio: era solo l'antipasto. Poi, pappardelle al sugo di cinghiale, carne di cinghiale in umido (squisito) e per finire un dolce georgiano: vado ad assaggiare il dolce georgiano e vi assicuro, vi giuro.... era come il nostro "casatiello napoletano " praticamente identico. L'ho fatto presente a loro e si sono fatti risate a crepapelle e uno di loro mi ha detto: "Vedi!? Se siamo quello che mangiamo, siamo tutti uguali!.... In pratica sono stati molto ospitali, ci hanno portati in giro per Arezzo dove abbiamo ammirato gli affreschi di Piero della Francesca: ne sapevano più loro che noi italiani.

Ci hanno portati nella piazza di Arezzo e in altri posti dove dove è stato girato il film di Benigni "La vita è bella".

 

 

Si vedeva che erano orgogliosi di averci ospitato e quando ci siamo salutati ancora emozioni. Tutti ci hanno salutato non con una semplice stretta di mano ma abbracciandoci uno a uno. Questa esperienza mi ha toccato molto e voglio approfittare della finestra di ViviTelese per salutare tutti. Grazie. Un abbraccio ai ragazzi di Rondine, Francesco, Gabriella e Alvina. 

 

 

PS. Potete visitare il sito www.rondine.info

 

 

 

 

     

 Valle Telesina


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