24 settembre 2006
Telese, Nardone temporeggia sull’ex mulino
da il Quaderno n° 430 del 23-09-2006

 

 

La Provincia di Benevento incontrerà a breve le istituzioni locali


 

Ds e Udeur osteggiano il progetto di delocalizzare lo Scientifico,ma la crisi amministrativa sembra scongiurata, il sindaco Capasso plaude alla decisione del presidente. Contrari i genitori e gli alunni
 

La crisi alla Provincia di Benevento per il momento è rinviata. La maggioranza alla Rocca dei Rettori rischiava di affogare in Consiglio, sulla discussione del progetto di delocalizzazione del Liceo Scientifico di Telese Terme nell’ex mulino “Capasso e Romano”, ma il presidente, Carmine Nardone, ha chiesto una pausa di riflessione sull’argomento per ricompattare la sua coalizione ma anche per presentare agli allievi, ai docenti e ai genitori il progetto di ristrutturazione elaborato dal suo Ufficio tecnico.

 

Alla mediazione operata da Nardone, si è giunti nella seduta di Consiglio Provinciale, dello scorso 13 settembre. Nardone, all’inizio dei lavori, ha chiesto un ulteriore approfondimento della questione: “Si tratta di portare avanti una scelta condivisa nel contesto di un confronto istituzionale”, ha detto e ha annunciato che al più presto sarà organizzato un pubblico dibattito nella cittadina termale “per ribaltare le informazioni distorte e sbagliate che sono arrivate all’utenza”. La proposta è stata accolta con favore dalla sua maggioranza ma ha suscitato numerosi malumori tra le fila dell’opposizione: “Si tratta di un’espropriazione dei compiti del Consiglio”, è stata l’accusa lanciata dall’esponente di Forza Italia, Lucio Rubano.


Contento della decisione di Nardone di ascoltare il parere delle istituzioni locali si è detto il sindaco di Telese, Gennaro Capasso: “Solo così si potrà porre fine ad una vicenda di carattere politico che non ha nulla a che vedere con il progetto vero e proprio, poco conosciuto”. Il primo cittadino ha anche confermato l’approvazione della sua Amministrazione, della scelta del Mulino Papasso, quale sede dell’Istituto Superiore: “Sostenere questo progetto significa per la nostra cittadina risolvere due grandi problemi: quello primario della scuola e quello di un sito industriale dismesso che urge riconvertire”.

 All’incontro ipotizzato da Nardone sarà presente anche Assunta Fiengo, dirigente del Liceo Scientifico di Telese: “Non abbiamo mai sollecitato un incontro con i vertici della Provincia ma siamo lieti di poter discutere con loro anche perché più volte abbiamo richiesto una struttura idonea per lo svolgimento delle attività didattiche del nostro istituto”.

 

Chi invece non apre spiragli di dialogo è il circolo di Rifondazione Comunista di Telese Terme: “Il Liceo Scientifico – ha dichiarato il segretario Alfonso Grillo - fa parte della storia della nostra comunità e il progetto avanzato dal Comune e dalla Provincia non soddisferà mai le esigenze della popolazione scolastica. L’ex mulino ha vizi strutturali che nessun recupero potrà sanare, per non parlare della viabilità che risulterebbe intasata dall’arrivo di un polo scolastico”. Secondo gli esponenti della sinistra radicale, il vero obiettivo della sinergia tra Capasso e Nardone sta nel fatto che il proprietario dell’immobile è l’ex sindaco di Telese, attuale assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe D’Occhio. Se l’operazione andasse in porto nelle casse del privato andrebbe una somma considerevole: circa 5 milioni di euro.

 

Nota anche la posizione dei genitori degli alunni che più volte hanno criticato l’ipotesi di riattare il vecchio edificio che considerano inidonea per la capienza, la dislocazione, la fatiscenza dei locali, dettata dall’emergenza e da interessi poco chiari. La proposta formulata dai genitori è di costruire ex novo l’istituto, in favore dei bisogni di una popolazione scolastica in continuo aumento, per avere un polo scolastico di eccellenza.

 

La vicenda legata all’ex mulino ha avuto inizio nel settembre 2005 quando la Provincia sottoscrisse con il Comune di Telese un protocollo d’intesa secondo il quale la prima si impegnava a realizzare sul territorio una struttura che includesse il Liceo Scientifico, una scuola di eccellenza e un museo d’arte; e il secondo ad accelerare i processi di propria competenza (varianti urbanistiche, destinazione d’uso). L’intesa era stata ratificata dalla Giunta Provinciale lo scorso 13 gennaio. Il provvedimento è stato subito osteggiato dai rappresentanti degli studenti e dei genitori che sono stati affiancati anche dalle sezioni locali dei Ds, Udeur e Rifondazione. La spaccatura è emersa anche in Consiglio Provinciale quando lo scorso 20 luglio il consigliere della Quercia, Francesco Gagliardi (ex sindaco di Cerreto), ha chiesto un rinvio del punto all’ordine del giorno, per approfondire la questione della localizzazione effettiva del Liceo Scientifico.

 

La questione è ritornata in discussione il 31 luglio e in quell’occasione, per marcare la distanza dalle posizioni del presidente Nardone, i gruppi consiliari Ds e Udeur hanno abbandonato l’aula facendo mancare così il numero legale. L’inquilino della Rocca dei Rettori minacciò la crisi ma a buttare acqua sul fuoco fu il segretario provinciale dei Diesse, Rossano Insogna: “La questione del Liceo, seppur importante, non può coinvolgere la stabilità dell’Amministrazione. I consiglieri hanno semplicemente chiesto un rinvio per approfondimenti e per valutare la possibilità di soluzioni alternative. Le occasioni di confronto sono sempre utili, ma se la verifica deve riguardare solo la questione specifica, abbiamo già capito che non c’è motivo per farla”. Trascorsa la pausa estiva, Nardone non ha fatto marcia indietro. Non è disposto a rinunciare al progetto di allocare a Telese un centro di alta formazione che comprenda anche l’Istituto Superiore. Con i rappresentanti della comunità locale, il presidente della Provincia giocherà una nuova carta: probabilmente annuncerà l’intenzione di trasferire in Valle Telesina anche una sezione della Marsec per ciò che concerne l’agroalimentare.
 

Pellegrino Giornale
 

 

     

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