Cogito ergo sum
Amici di ViviTelese, ma anche voi amanti del web
che leggete queste parole, permettetemi di
esprimere la mia non condivisione sulle modalità
di protesta degli studenti riguardo la
situazione del polo scolastico.
La
causa, non può, a mio avviso, giustificare
queste reazioni. Un motivo più che serio, che
interessa non solo gli studenti, non può
costituire un elemento di divisione tra la
stessa componente studentesca e lacerare
rapporti non saldissimi tra i docenti.
Il
convegno di martedì 14 e la manifestazione di
sabato 18 avrebbero dovuto cementare le forze,
invece confermano, e non ne avevamo bisogno, le
spaccature interne. I volantini circolati nella
scuola, uno pseudo comitato studentesco,
l’intransigenza e il non rispetto, non sono
elementi di democrazia. Il potere del popolo,
non annulla la libertà dell’individuo,anzi la
rafforza.
Nardone non avrà convinto nessuno, ma meritava
rispetto ed ascolto. Non era importante l’azione
di convincimento, ma il fatto che non calasse il
sipario su questa annosa questione. Si possono
spendere tutti gli aggettivi del mondo per
descrivere l’atteggiamento passivo del capo
della Rocca dei Rettori, ma l’istituzione prima
che il politico, esigevano il rispetto che è
mancato.
Le
forme di protesta, poi, non debbono nascere col
solo intento di fare opposizione ma soprattutto
portare e provare la bontà di altre proposte. Da
studente del liceo mi sento poco rappresentato,
se non proprio per niente, e mi rattrista che
noi che studiamo le litterae, abbiamo poco senso
della concertazione. Umberto Eco dice che il
nemico da combattere è il conformismo perché
uccide la fantasia, alcuni paiono contenti di
conformarsi alle decisioni di pochi, talvolta
senza comprenderne le motivazioni di fondo.
Per di più i fischi e i cori hanno spostato la
dialettica dello scontro dal problema, e quello
si importante del polo, all’inciviltà, e qui la
generalizzazione non è giusta, degli studenti. I
politici, forse, non rispettano le promesse
primaverili, ma sanno spostare bene l’attenzione
dalla mancata osservanza dei programmi
presentati prima delle elezioni alle
impossibilità vere o presunte.
Sentivo di dover esprimere la mia opinione e
auspico che qualcuno che non la condivide, mi
“corregga” o condivida il mio pensiero. |