14 febbraio 2006
Telese, un paese pezzottato?
Fulvio Del Deo

 

 

Telese non vuole diventare un paese pezzottato!

Sono sul treno, di ritorno da Benevento. Non ho portato nulla da leggere, così scrivo.

Orgoglio. Sì, direi che si tratta proprio di orgoglio.
Se qualcuno accanto a me eccelle, io ne sono orgoglioso.

L'orgoglio per i propri simili, per i componenti della propria comunità è linfa vitale per la nostra civiltà.

Sentire come parte di sé qualcuno che con le proprie mani o con la propria mente abbia saputo offrire un contributo positivo a questo mondo, anche una sola goccia nel grande oceano, è alla base del progresso umano.

Per fare un esempio: dichiaro con orgoglio di essere concittadino, nonché amico, di un artista pittore e scultore che vive qui a Telese, ma ancora non tutti conoscono: Salvatore Troiano. (Qui mostrerei con orgoglio qualche sua opera, se ne avessi le foto.)

E parlo con orgoglio di Guido Tazza, maestro di musica che col suo lavoro quotidiano contribuisce all'arricchimento culturale e all'apertura mentale della nostra piccola comunità.

Di lui ho una foto in cui suona il mandoloncello "Harmonia" e accanto s'intravede la chitarra battente elettrica "HaSimchà", (l'allegria) col Maghen David, Stella di Davide di cui sono orgoglioso. Ed è con lo stesso orgoglio che dico: "Sono due strumenti che ho costruito io".

Poi racconto con profondo orgoglio di essere stato io ad iniziare all'arte della liuteria il grande maestro Michele Mecatti, liutaio in Firenze, che da più di venti anni mi ha superato di gran lunga. Ed è di questo che vado maggiormente orgoglioso!

Se qualcuno accanto a me eccelle, io ne sono orgoglioso. E vado fiero di questo sentimento che mi fa sentire parte sana di questa civiltà.

Disgraziatamente, esiste anche chi teme le altrui capacità, per invidia, per paura di passare in secondo piano, anteponendo così la propria vanità al progresso.

A volte capita di essere licenziati perché si è più intelligenti, più brillanti, più simpatici e comunicativi del proprio capo. E' inutile cercare di spiegargli: «Guarda che sei tu il primo ad avvantaggiarti delle mie capacità», quello non vorrà sentire ragioni, perché non vi è nulla di razionale che possa giustificare la sua decisione.

Invidia, paura e vanità rallentano il progresso umano, impediscono il naturale fluire delle potenzialità, mettendo gli uomini gli uni contro gli altri.

Si vede subito quando in una famiglia non c'è l'orgoglio di appartenervi, quando c'è chi vuol dominare senza capacità, quando regnano l'invidia e il risentimento: il disordine prende il sopravvento, pile di piatti sporchi si accumulano, le ragnatele prosperano e la casa cade a pezzi.

No, l'umanità non sa che farsene dalla vanità di chi teme di passare in secondo piano.

Il treno si ferma in stazione. Scendo.

Oggi è il 14 febbraio, san Valentino: a Benevento c'erano delle graziose luminarie a forma di cuore con le freccia. Qui a Telese ci sono ancora le luci di Natale... Dalle cose apparentemente insignificanti si capicono molti fatti. Mi torna in mente quel che ho scritto in treno: "il disordine prende il sopravvento, pile di piatti sporchi si accumulano, le ragnatele prosperano e la casa cade a pezzi."

No, io non ci sto, non ce lo meritiamo: Telese non vuole diventare un paese pezzottato!

Fulvio Del Deo

 

 

 

     

 Valle Telesina


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