Orgoglio. Sì, direi che si
tratta proprio di orgoglio.
Se qualcuno accanto a me
eccelle, io ne sono
orgoglioso.
L'orgoglio per i propri simili,
per i componenti della propria
comunità è linfa vitale
per la nostra civiltà.
Sentire come parte di sé
qualcuno che con le proprie mani
o con la propria mente abbia
saputo offrire un contributo
positivo a questo mondo,
anche una sola goccia nel grande
oceano, è alla base del
progresso umano.
Per fare un esempio: dichiaro
con orgoglio di essere
concittadino, nonché amico, di
un artista pittore e scultore
che vive qui a Telese, ma ancora
non tutti conoscono: Salvatore
Troiano. (Qui mostrerei con
orgoglio qualche sua opera, se
ne avessi le foto.)
E parlo con orgoglio di Guido
Tazza, maestro di musica che col
suo lavoro quotidiano
contribuisce all'arricchimento
culturale e all'apertura mentale
della nostra piccola comunità.
Di lui ho una
foto in cui
suona il
mandoloncello "Harmonia"
e accanto
s'intravede la
chitarra
battente
elettrica "HaSimchà",
(l'allegria) col
Maghen David,
Stella di Davide
di cui sono
orgoglioso. Ed è
con lo stesso
orgoglio che
dico: "Sono due
strumenti che ho
costruito io".
Poi racconto con
profondo
orgoglio di
essere stato io
ad iniziare
all'arte della
liuteria il
grande maestro
Michele Mecatti,
liutaio in
Firenze, che da
più di venti
anni mi ha
superato di gran
lunga. Ed è
di questo che
vado
maggiormente
orgoglioso! |
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Se qualcuno accanto a me
eccelle, io ne sono orgoglioso.
E vado fiero di questo
sentimento che mi fa sentire
parte sana di questa civiltà.
Disgraziatamente, esiste anche
chi teme le altrui capacità, per
invidia, per paura di passare in
secondo piano, anteponendo
così la propria vanità al
progresso.
A volte capita di essere
licenziati perché si è più
intelligenti, più brillanti, più
simpatici e comunicativi del
proprio capo. E' inutile
cercare di spiegargli: «Guarda
che sei tu il primo ad
avvantaggiarti delle mie
capacità», quello non vorrà
sentire ragioni, perché non
vi è nulla di razionale che
possa giustificare la sua
decisione.
Invidia, paura e vanità
rallentano il progresso umano,
impediscono il naturale fluire
delle potenzialità, mettendo gli
uomini gli uni contro gli altri.
Si vede subito quando in una
famiglia non c'è l'orgoglio di
appartenervi, quando c'è chi
vuol dominare senza capacità,
quando regnano l'invidia e il
risentimento: il disordine
prende il sopravvento, pile di
piatti sporchi si accumulano, le
ragnatele prosperano e la
casa cade a pezzi.
No, l'umanità non sa che
farsene dalla vanità di chi teme
di passare in secondo piano. |