Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
PREMESSO CHE
- nella delibera di Giunta provinciale n. 16 del 13 gennaio
2006 si richiamava il protocollo di intesa
stipulato dalla Provincia di Benevento e il
Comune di Telese Terme in data 13/09/2005, al
fine di realizzare nello stesso comune un polo
scolastico per le scuole medie superiori e un
centro di eccellenza per i servizi di formazione
e innovazione. Nel predetto protocollo veniva
richiamato lo studio “Sannio Network”, redatto
dal Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno,
in cui venivano individuati due impianti
industriali dismessi da poter riutilizzare per
la realizzazione delle due strutture;
- alla base dell’iter procedurale non esiste alcun bando o
avviso pubblico;
- uno dei due immobili è un ex molino industriale,
denominato “Capasso & Romano”, verso cui, dopo
l’istruttoria tecnico-finanziaria, la Provincia
orientò la propria scelta. Attualmente esso è in
buona parte fatiscente e sul tetto sono
localizzati numerosi ripetitori per la telefonia
mobile;
- in riferimento alla regolarità contabile della
proposta, la delibera di cui trattasi è priva
della firma del Dirigente del Settore Finanze e
Controllo Economico,;
- nella citata delibera si afferma testualmente che,
relativamente alle ipotesi di soluzione della
problematica afferente alla sede scolastica,
erano pervenute alla Provincia anche altre due
proposte-offerte, da parte della società ICLE
srl (prot. n. 20868 del 20/09/2005) e da parte
della società TELESIA IMMOBILIARE snc (prot. n.
25530 del 15/11/2005). Entrambe le
proposte-offerte vengono giudicate inadeguate
per motivi tecnici;
- in data 29 settembre 2005 pervenne al protocollo della
Provincia di Benevento un’ulteriore
proposta-offerta, avanzata con raccomandata a/r
dal signor Capasso Giancarlo. Nella missiva lo
scrivente metteva a disposizione della Provincia
fino a 40.000 metri quadri di superficie
edificabile, proponendo varie soluzioni:
«1) l’acquisto dell’area o di parte di essa da parte
dell’Amministrazione provinciale;
2) la realizzazione dell’immobile secondo le
indicazioni progettuali della Provincia, a cure
e spese – in tutto o in parte – del
sottoscritto, con contratto di locazione;
3) la realizzazione dell’immobile secondo le
indicazioni progettuali della Provincia, a cure
e spese – in tutto o in parte – del
sottoscritto, con contratto di locazione e patto
di futura vendita;
4) la realizzazione di un polo immobiliare
composto da scuole e servizi le cui modalità di
realizzazione possono prevedere l’intervento del
privato».
- la delibera di Giunta Provinciale n. 16/2006 omette
ogni riferimento alla proposta-offerta del
signor Giancarlo Capasso, a cui non è mai
pervenuta una risposta ufficiale né ufficiosa,
ancorché negativa;
- a fine gennaio 2006 pervenne all’Amministrazione
provinciale, per le via brevi, un’ulteriore
manifestazione di disponibilità da parte della
signora De Carlo Maria Assunta, titolare di un
permesso di costruire per un edificio in via di
completamento a circa 150 metri lineari dall’ex
molino Capasso & Romano;
- nemmeno questa manifestazione ha avuto riscontri di
alcun genere;
- con missiva del 26/07/2006 il signor Davide Cusani di
Telese Terme dichiarava la disponibilità ad
ultimare un immobile in costruzione secondo le
prescrizioni eventualmente dettate dall’Ente
Provincia, al fine di ricavare 16-18 aule
complessive, da affittare alla stessa Provincia
di Benevento per affrontare temporaneamente
l’emergenza del liceo di Telese, in attesa della
risoluzione definitiva del problema. Il sito
che attualmente ospita i circa mille alunni del
liceo è da tempo inadeguato e insufficiente, e
quindi una soluzione temporanea consentirebbe di
affrontare i problemi più urgenti per
concentrarsi su una soluzione ottimale;
- anche tale disponibilità non ha ricevuto risposta
alcuna da parte dell’Amministrazione provinciale
di Benevento, né ufficialmente né informalmente;
RIASSUNTO CHE
- nel corso dei mesi sono pervenute all’Amministrazione
ben tre proposte alternative per la risoluzione,
temporanea o definitiva, del problema del liceo
di Telese, rispettivamente a firma Capasso
Giancarlo, De Carlo Maria Assunta e Cusani
Davide;
- tutte le proposte riguardano siti poco distanti dall’ex
molino Capasso & Romano;
- le proposte non sono state riscontrate, per motivi che
non è dato sapere;
RILEVATO CHE
- a circa quattrocento (400) metri lineari dall’ex
molino sono ubicati due lotti di terreno, per
complessivi 11.000 metri quadri circa, già
destinati dal vigente Piano Regolatore ad
edilizia scolastica media superiore;
- l’acquisto di tale aree e l’edificazione di un nuovo e
più funzionale plesso costerebbe non più di
quattro milioni di euro, e comunque sarebbe
considerevolmente meno oneroso dell’acquisto e
della riattazione di un vecchio molino
industriale;
- né l’Amministrazione provinciale né quella comunale
hanno mai preso in considerazione questa ipotesi;
EVIDENZIATO CHE
- numerosi e importanti sono i rilievi di tipo
tecnico che sono stati più volte evidenziati da
una mobilitazione generale che negli ultimi mesi
ha coinvolto studenti, insegnanti, cittadini e
forze politiche, anche della stessa maggioranza
provinciale:
1) I costi
Secondo quanto si legge nel comunicato ufficiale della
Provincia di Benevento del 13 gennaio 2006,
l’operazione costerebbe circa otto milioni di
euro, da reperire
«con l’accensione di un mutuo: nel prezzo è compresa anche la
ristrutturazione e l’adeguamento, realizzati a
cura della proprietà con la supervisione della
Provincia». È lecito ritenere che con un
cifra notevolmente inferiore sarebbe possibile
edificare un plesso nuovo e più sicuro,
soprattutto in considerazione dell'alta
sismicità che caratterizza l'entroterra campano
e quindi anche il Comune di Telese Terme;
2) I problemi strutturali
a) Nel 2003 una commissione tecnica della Provincia di
Benevento, in seguito ad un sopralluogo volto a
cercare un nuovo sito per allocare gli uffici
del Centro per l’Impiego, giudicò negativamente
i locali che oggi si vogliono destinare ad aule
scolastiche. L’impressione fu tanto negativa
che i tecnici reputarono di non prendere nemmeno
in considerazione l’ipotesi, che venne giudicata
immeritevole di ulteriori approfondimenti
tecnici. Si ricorda che la normativa per la
sicurezza degli edifici scolastici ha parametri
più rigidi che per gli uffici pubblici.
Un sopralluogo effettuato il 27 luglio u.s. da
alcuni Consiglieri provinciali, insieme
all’Assessore provinciale ai Lavori pubblici, ha
confermato le perplessità tecniche evidenziate
da numerosi documenti redatti e sottoscritti da
genitori e studenti.
Due locali che danno sull’angusto cortile su cui
dovrebbero affacciare anche alcune aule sono
stati ceduti dalla proprietà ad altri privati,
che vi hanno allocato esercizi commerciali,
nonostante l’immobile sia ancora di tipo
industriale;
b) Il sito di cui trattasi è attraversato sotterraneamente
da una diramazione artificiale del torrente
Grassano, che alimenta una turbina elettrica che
rimarrebbe esclusa dalla compravendita;
c) dal punto di vista idrografico, il sito è il
punto di confluenza dei bacini della zona ed è
attraversato dal torrente Truono e dai canali
Maddalena e Portella, mentre poco distante passa
anche il torrente Seneta.
A tal proposito si rileva che in occasione di
eventi meteorici intensi, come quelli di questi
giorni, via Roma si allaga sistematicamente
proprio in corrispondenza del previsto ingresso
del liceo, dove la rete fognaria non è in grado
di raccogliere il flusso di acqua, al punto che
sovente è necessario l'intervento dei Vigili del
fuoco;
d) particolarmente rilevante risulta il torrente
Grassano, la sorgente naturale più grande del
Mezzogiorno (5.000 litri al secondo di portata
media), che passa sotto l’area degli uffici
dell’ex molino e dei parcheggi. Tale area è
tuttora demanio pubblico,
per cui il privato, che pure se ne è
illecitamente impossessato, non ne ha la
disponibilità;
e) nonostante la Provincia e il Comune intendano perseguire
nell’ipotesi ex molino, i ripetitori per la
telefonia mobile non sono stati ancora rimossi;
3) I problemi logistici
a) l’angustia del cortile di ingresso e di uscita, che
risulta piccolo e privo di adeguata
illuminazione naturale. Uno dei lati della parte
più alta dell'intero complesso ricade proprio su
tale cortile, e quindi potrebbe costituire un
serio pericolo in caso di eventi sismici;
b) l’esiguità del marciapiede esistente rispetto
all’accoglienza di circa mille persone;
c) la pericolosità intrinseca che deriva da tale
condizione, poiché l’ingresso affaccerebbe
su via Roma (ex SS 87), una strada provinciale
già oggi satura di traffico, essendo l’unica via
di accesso, per chi proviene da Ovest, alla zona
della stazione, della retrostante zona di
espansione residenziale e terziaria, del lago di
Telese. Il flusso di persone e il necessario
andirivieni di auto private e pullman
aggraverebbe considerevolmente una situazione
già ai limiti della sostenibilità;
d) di fronte all’ex Molino è ubicato il Commissariato di
Polizia, mentre a circa 50 metri sono situati,
l’una di fronte all’altro, una centrale
elettrica ENEL e un distributore di carburante;
inoltre l’area de qua confina con un sito
archeologico;
AGGIUNTO CHE
- in due successivi Consigli provinciali,
rispettivamente in data 19 e 31 luglio, la
discussione sull’acquisto dell’immobile fu
rinviata per la netta opposizione dei principali
partiti di maggioranza, DS ed UDEUR, e le
perplessità espresse da altre formazioni della
stessa maggioranza, come lo SDI e Alleanza
Riformista;
- nel pomeriggio del 31 luglio, cioè a dire dopo il rinvio
del secondo Consiglio provinciale, la Giunta
provinciale deliberò il trasferimento di alcune
aule presso l’ex Istituto Industriale del
limitrofo Comune di San Salvatore Telesino,
predisponendo anche un servizio navetta tra i
due comuni, come riportato da tutti gli organi
di stampa locali. La scelta veniva giustificata
con la necessità di affrontare l’emergenza della
sovrappopolazione studentesca rispetto alla
capienza dell’attuale liceo;
- nonostante questo provvedimento ufficiale, attualmente
circola insistentemente la voce che comunque una
parte delle aule sarà temporaneamente ricavata
nell’ex molino, che rimane un immobile a
destinazione industriale, non essendo stato mai
discusso né votato, dal Consiglio comunale di
Telese Terme, il cambio di destinazione d’uso;
- già da alcuni mesi la proprietà sta eseguendo lavori
nell’immobile, per i quali ha fatto
comunicazione di lavori di manutenzione soltanto
il 31 luglio u.s. In tal modo sembra
manifestarsi una certa sicurezza nella
conclusione della compravendita con la
Provincia;
SOTTOLINEATO CHE
- il proprietario dell’ex molino Capasso &
Romano è l’ing. Giuseppe D’Occhio,
amministratore unico della Capasso & Romano SPA
e Sindaco di Telese Terme dal 1985 al 1991 e dal
1995 al 2004, attuale Assessore ai Lavori
pubblici dello stesso Comune nonché Segretario
generale dell’Autorità di Bacino Liri-Garigliano
e Volturno;
- tale Autorità è l’organismo istituzionalmente
competente a salvaguardare le risorse idriche e
la sicurezza del territorio;
- si appalesa un evidente conflitto-identità di
interessi tra la parte pubblica e quella
privata, poiché l’Autorità di Bacino,
rappresentata al suo massimo vertice dall’ing.
D’Occhio, non si esprime su come un privato, il
medesimo ing. D’Occhio, possa vendere ad un Ente
pubblico, la Provincia di Benevento, una parte
di suolo demaniale (poiché ricadente sul letto
del torrente Grassano), con il concorso del
Comune di Telese Terme;
- il Sindaco pro tempore del Comune di Telese
Terme è il geologo Gennaro Capasso, funzionario
della stessa Autorità di Bacino di cui
l’Assessore D’Occhio è Segretario generale;
- dal 10/11/1997 al 15/01/2002 il Presidente del
Collegio sindacale della società Capasso &
Romano SPA (prima SRL) è stato il commercialista
Umberto Fiore,
responsabile di una società emittente garanzie
fideiussorie con sede in Roma, ma molto nota nel
beneventano, e arrestato nel marzo 2006
in esecuzione di un ordinanza di custodia
cautelare emessa dal Gip di Roma per
impiego di proventi illeciti, ricettazione,
violazione dei doveri del custode giudiziale ed
ostacolo agli organi di vigilanza. Fiore era
già noto ai militari della Guardia di Finanza di
Benevento
perchè arrestato per truffa e danno
all'Erario, in relazione a indebiti rimborsi Iva
per alcuni miliardi di lire. Umberto Fiore
era stato nuovamente sottoposto a indagini da
parte del Nucleo provinciale di polizia
tributaria
di Benevento
per l'ipotesi di
riciclaggio, e il procedimento penale
originariamente portato avanti in città era
stato trasmesso per competenza dalla locale
Procura alla magistratura di Roma. Inoltre il
commercialista era stato sorpreso nell’ottobre
del 2005 all'aeroporto di Fiumicino, con un
timbro contraffatto del Nucleo speciale polizia
valutaria: i locali della società ove era stata
bloccata la documentazione erano stati forzati,
i sigilli di Stato sostituiti con altri e le
firme dei militari anch'esse contraffatte.
In occasione dell’arresto furono posti sotto
sequestro uno yacht, una Bmw serie 7, una
Ferrari, oltre 700.000,00 euro e le quote
societarie della finanziaria che ha operato, in
danno dei soggetti beneficiari delle polizze
emesse (enti pubblici, società commerciali,
soggetti privati, etc. );
- Lo stesso Fiore risulta legato al nome
dell’imprenditore Pasquale Casillo, il
cosiddetto “Re del grano”, che a sua volta
risulta creditore della Capasso & Romano SPA; il
primo avrebbe fornito al secondo garanzie
fideiussorie per le società di calcio del Foggia
e dell’Avellino;
RILEVATO CHE
Il Consiglio Comunale di Telese Terme non è
stato mai chiamato ad esprimersi in una
discussione tanto importante per il futuro non
solo del Comune, ma dell’intero comprensorio
telesino, di cui Telese costituisce perno
geografico importante;
SI CHIEDE DI SAPERE
1)
Perché le procedure per il reperimento di locali
idonei ad accogliere il liceo di Telese Terme
sono iniziate senza un avviso pubblico;
2)
Perché lo studio commissionato al Parco
Scientifico e Tecnologico di Salerno, denominato
“Sannio Network” e recepito con delibera di
Giunta Provinciale n. 677 del 17/12/2004, in cui
si individuano due siti industriali dismessi,
individui tra questi ultimi anche un impianto di
recente edificazione e tuttora in piena attività
industriale e commerciale;
3)
Perché la delibera di Giunta Provinciale n. 16 del 13/01/2006, di cui
trattasi, è priva della firma del Dirigente del
Settore Finanze e Controllo Economico della
Provincia, relativamente alla regolarità contabile della proposta;
4)
Perché la delibera di Giunta Provinciale n.
16/2006 richiama solo le proposte-offerte della
società ICLE srl (prot. n. 20868 del 20/09/2005)
e della società TELESIA IMMOBILIARE snc (prot.
n. 25530 del 15/11/2005), mentre omette ogni
riferimento alla proposta-offerta del signor
Giancarlo Capasso, datata 29/09/2005, a cui
non è mai pervenuta una risposta ufficiale né
ufficiosa, ancorché negativa;
5)
Perché l’Amministrazione provinciale non ha mai dato riscontro nemmeno
alle altre due proposte-offerte, a firma De
Carlo Maria Assunta e Cusani Davide,
che avrebbero potuto costituire delle valide
alternative all’ipotesi del riutilizzo dell’ex
molino Capasso & Romano;
6)
Come mai l’Amministrazione provinciale e quella
comunale non hanno tenuto in considerazione che
il Piano Regolatore Generale del Comune di
Telese Terme prevede due lotti edificabili da
destinare a edilizia scolastica media superiore,
ma hanno da subito puntato sull’acquisto e la
riattazione dell’ex molino de quo.
La cosa è tanto più incomprensibile in
considerazione dell’evidente differenza di
costi, prevedendo la Provincia un investimento
di otto milioni di euro per l’operazione in
corso;
7)
Come mai una commissione di tecnici della Provincia di Benevento
giudicò i locali che oggi si vogliono destinare
ad aule scolastiche inidonei ad ospitare gli
uffici del Centro per l’Impiego,
soprattutto in considerazione del fatto che le
norme per la sicurezza hanno parametri molto più
rigidi per le scuole che per gli uffici
pubblici;
8)
Come mai sono state ignorate le raccomandazioni
e le richieste di approfondimento sollecitate
dai Consiglieri provinciali che il 27 luglio
u.s. effettuarono un sopralluogo presso l’ex
molino, cui era presente anche l’Assessore
provinciale ai Lavori Pubblici;
9)
Come sia potuto accadere che due locali dello
stesso ex molino siano stati da tempo venduti
dalla proprietà a società di servizi (GESESA ed
ENEL), mentre lo stesso immobile, alla data
odierna, continua ad essere catalogato come
impianto industriale. Si precisa che la
richiesta di cambio di destinazione d’uso è
stata avanzata solo nelle passate settimane;
10)
Quali accorgimenti specifici si intendano
adottare per affrontare i problemi tecnici
dovuti alla presenza di una turbina elettrica
sotterranea e alla confluenza di tutti i
bacini idrografici della zona proprio nel punto
in cui è edificato l’ex molino Capasso & Romano;
11)
Come possa accadere che l’Amministrazione provinciale ignori che parte
del sito de quo ricada su suolo
demaniale, in quanto ricoprente il letto del
torrente Grassano,
fatto che è più volte apparso anche sugli organi
di stampa;
12)
Quali provvedimenti intenda adottare la Presidenza in
indirizzo in relazione alla posizione dell’ing,
Giuseppe D’Occhio, ex Sindaco di Telese Terme ed
attuale Assessore ai Lavori pubblici dello
stesso Comune, nonché proprietario dell’immobile
ex Capasso & Romano e da circa quindici anni
Segretario generale dell’Autorità di Bacino
Liri-Garigliano e Volturno, cioè a dire
l’organismo istituzionalmente preposto alla
tutela e alla salvaguardia delle acque e del
territorio. Si rammenta, a tal proposito, che il
torrente Grassano è la sorgente naturale più
grande del Mezzogiorno;
13)
Come si possa configurare la posizione
dell’attuale Sindaco di Telese Terme funzionario
della predetta Autorità di Bacino e quindi, di
fatto, “dipendente” dell’ing. Giuseppe D’occhio;
14)
In che modo la presenza di un migliaio di
persone tra studenti, insegnanti e personale ATA
possa conciliarsi con le numerose antenne di
telefonia mobile che tuttora stazionano sul
tetto della struttura,
e per le quali la proprietà riceve un congruo
canone di affitto;
15)
In che modo le evidenti ed evidenziate carenze
strutturali e logistiche (cortile angusto, mal illuminato e sovrastato da
un edificio molto alto; marciapiede praticamente
inesistente; strada prospiciente notevolmente
trafficata e soggetta ad allagamenti; presenza
di un Commissariato di PS, di un distributore di
carburante, di una centrale elettrica ENEL e di
un’area archeologica) possano essere sanate,
garantendo a circa mille persone, la maggior
parte delle quali ragazze e ragazzi, le
condizioni ideali di sicurezza, vivibilità, e
funzionalità;
16)
Con quali atti la Provincia abbia provveduto a
revocare la delibera adottata il 31 luglio u.s.,
con la quale si predisponeva il trasferimento
temporaneo di alcune aule presso l’ex Istituto
industriale di San Salvatore Telesino, mentre
contemporaneamente filtrava la voce che quelle
stesse aule sarebbero state ricavate nell’ex
molino;
17)
Quale possa essere stato il ruolo svolto dal commercialista Umberto
Fiore, che per molti anni ha rivestito un ruolo
importante quale Presidente del Collegio dei
Revisori della Capasso & Romano SPA.
Sen Tommaso Sodano
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra
Europea
Presidente XIII Commissione Permanente - Territorio
Ambiente Beni Ambientali
Roma, 20 settembre 2006 |