Perchè nelle azioni ci deve essere coerenza
e giusta informazione!
di Giuseppe Creta
E’ l’ultima volta che rispondo a Stefano
Avitabile.
Lo faccio solo per ricordargli che quello da
lui riportato il 20 ottobre 2007, su questa
piazza virtuale, nella sua sconclusionata
versione dei fatti, riguarda quasi tutto un
periodo molto antecedente al suo articolo
dell’8 gennaio 2007. Non può, quindi, girare
la minestra a suo piacimento, come e quando
vuole e continuare a fingere che l’articolo
a favore della centrale non l’avesse mai
scritto o riguardasse altra cosa!
La presentazione del progetto alla Regione
Campania, ai sensi dell’ex art. 27 e 28 del
decreto Ronchi, da parte della Vocem per la
richiesta della Valutazione di Impatto
Ambientale risale a un anno e più prima cioè
al 2 dicembre 2005.
Nel suo articolo dell’8 gennaio 2007 ha
parlato di quel progetto, mica di
noccioline o di un progetto Avitabile. Il
progetto è sempre lo stesso prima e dopo l’8
gennaio 2007 e riguarda la realizzazione di
una centrale con termovalorizzatore a
biomasse vegetali e rifiuti assimilabili
certificati, come conferma nel suo articolo
Stefano Avitabile.
Mi limito a ribadire, come sto facendo da
sempre nei luoghi istituzionali e non, che
questa Amministrazione è contro
l’impianto, perché sarebbe di fatto
un inceneritore di rifiuti. Questa
tesi è stata ribadita all’unanimità dal
Consiglio Comunale.
Mi limito infine a riportare integralmente
l’articolo di Stefano Avitabile
dell’8/1/2007, senza nessun commento,
lasciandolo all’intelligenza del lettore.
I documenti da lui richiamati sono tutti
antecedenti alle dimissioni di cui egli
parla, e sulla copia dei documenti
menzionati, conservati agli atti del comune,
sono apposte anche altre firme. Avrebbe
dovuto avere poi la compiacenza di riportare
tutto della nota 10999/2004
citata, infatti tra l’altro essa recita
“…che in tale zona è possibile la
realizzazione di un impianto a biomassa
sempre nel rispetto degli indici urbanistici
previsti dalle norme di attuazione e di
altri pareri eventualmente necessari per il
tipo di attività….”-
La nota indica dunque prescrizioni
precise: Rispetto del PRG e che l’impianto
ricevesse solo biomassa. Perché
Avitabile ha omesso di riportare queste
prescrizioni? Per sua ulteriore
conoscenza gli faccio presente anche che la
lettera di dimissioni, da lui citata, è agli
atti comunali e non porta alcuna
motivazione, per cui tutto quello che lui
afferma è solo frutto della sua fantasia!
Per quanto riguarda le tessere di partito,
faccia uno sforzo può darsi si ricordi
qualcos’altro.
A quale autorizzazione regionale si
riferisce? L’Assessore all’ambiente della
Regione Campania ha decretato solo il
parere VIA espresso dall’apposita
Commissione, non ha rilasciato alcuna
autorizzazione. L’autorizzazione
all’attività è l’atto finale che,
per norma, va rilasciata a conclusione della
Conferenza di servizi in corso, che però è
stata sospesa il 7 settembre 2007 dal
Dirigente per la Commissione VIA presso
l’Assessorato all’Ambiente regionale per il
riesame, dopo le integrazioni sulla qualità
dell’aria, del progetto, che terrà conto del
parere espresso dal Comune di San Salvatore
Telesino e dai Comuni della Valle Telesina,
dai comitati civici, di quanto riportato
nelle interrogazioni dei Consiglieri Mario
Ascierto Della Ratta e Vito Nocera e di
quanto emerso dall’audizione alla III-IV e
VII commissione consiliare regionale. (Vedi
Risposta letta in aula del Consiglio
Regionale durante la “Question time”
di qualche giorno fa per conto
dell’Assessore Nocera alle interrogazioni
ricevute).
In tutto il chiosare di Avitabile, di fatto
viene fuori solo il livore che ha verso la
persona, le altre cose sono quelle di sempre
che continua a ripetere.
Ah, dimenticavo! Non si illuda, avendo la
coscienza a posto per il mio operato, senza
contraddizione alcuna, con una maggioranza
coesa e compatta alle spalle e avendo
dignità ed onestà da vendere, dovrà avere la
pazienza di attendere il maggio del 2012 per
conoscere il nuovo Sindaco! Le sue
insinuazioni, ipotesi e speranze sono
pertanto vane.
Articolo pubblicato su “VIVITELESE” da
Stefano Avitabile:
S.Salvatore, 8 gennaio 2007
UNA CENTRALE DI PRODUZIONE DI ENERGIA
ELETTRICA VERDE CON UTILIZZO DI BIOMASSE A
SAN SALVATORE TELESINO ???
Negli ultimi anni le comunità internazionali
hanno accelerato, grazie ad una riscoperta
sensibilità socio-ambientale, tutti gli
interventi volti a coniugare lo sviluppo
tecnologico ed industriale con la massima
salvaguardia del “pianeta Terra”.
L’effetto serra, il buco dell’ozono, i
cambiamenti climatici, i problemi su larga e
piccola scala legati all’inquinamento delle
acque, del suolo e dell’aria, hanno convinto
anche i maggiori scettici della necessità di
intraprendere azioni correttive a breve,
medio e lungo termine.
Le scienze ingegneristiche hanno oramai
tracciato un approccio operativo, in grado
di garantire per tutte le realtà produttive
il raggiungimento degli obiettivi di
risparmio e razionalizzazione energetica e
di minimizzazione degli impatti ambientali.
Nell’ambito delle fonti energetiche
rinnovabili, le BIOMASSE rappresentano oggi
una di quelle più consistenti.
Dopo il parere positivo dell’ ARPAC sulla
realizzazione di un impianto di produzione
di energia elettrica verde da biomasse, su
terreni inclusi nel territorio comunale di
San Salvatore Telesino (Bn), alcune
componenti politiche sansalvatoresi hanno
proposto degli interrogativi sulla
questione.
Riteniamo quindi utile fornire qualche
notizia in più su questo tipo di struttura.
Per biomassa si intende ogni sostanza
organica derivante, direttamente o
indirettamente, dalla fotosintesi
clorofilliana.
Mediante questo processo le piante assorbono
dall’ambiente circostante anidride
carbonica (CO2) e acqua, che vengono
trasformate, con l’apporto dell’energia
solare e di sostanze nutrienti presenti nel
terreno, in materiale organico utile alla
crescita delle pianta.
Biomassa è un termine che riunisce una gran
quantità di materiali, di natura
estremamente eterogenea. In forma generale,
si può dire che è biomassa tutto ciò che ha
matrice organica, con esclusione delle
plastiche di origine petrolchimica e dei
materiali ferrosi.
Il settore delle biomasse per usi energetici
è probabilmente la più concreta ed immediata
FONTE ENERGETICA RINNOVABILE disponibile. Le
principali applicazioni sono: produzione di
energia, sintesi di carburanti e sintesi di
prodotti.
Il biossido di carbonio emesso dagli
impianti termici alimentati a biomasse è lo
stesso che viene assorbito dai vegetali per
produrre una quantità uguale di biomassa.
Nel ciclo energetico della biomassa il
bilancio del biossido di carbonio è in
pareggio-equilibrio.
La Legislazione Nazionale, ed in particolar
modo la Legge del 09/01/1991 nr° 10,
contenente le norme per l’attuazione del
Piano Energetico Nazionale, incentiva lo
sviluppo e l’utilizzazione delle fonti di
energia rinnovabili, considerando come tali
anche le biomasse.
L’utilizzazione delle fonti rinnovabili di
energia è considerata in particolare “di
pubblico interesse e di pubblica utilità”
dall’art.1, comma4 della legge 10/91, il
quale dispone inoltre che “…le opere
relative sono equiparate alle opere
indifferibili ed urgenti ai fini
dell’applicazione delle leggi sulle opere
pubbliche…”
Il comune di San Salvatore Telesino non sarà
gravato di alcun onere, in quanto la spesa
occorrente per la progettazione,
costruzione, funzionamento, gestione e
manutenzione della centrale sarà a totale
carico della società che deve produrre
l’energia elettrica verde.
La centrale è autorizzata per essere
alimentata esclusivamente con biomasse o
combustibili solidi assimilabili alle
biomasse, ovvero tutte e sole le sostanze
che consentano il riconoscimento dei
certificati verdi :
- biomassa legnosa
- biomassa erbacea
- frutti e semi
i materiali combustibili definiti come
biomassa, e quindi beneficiari dei
certificati verdi in caso di combustione a
fini energetici, sono :
- scarti e residui della
silvicoltura;
- scarti dell’industria dolciaria e
della panificazione inutilizzabili per il
consumo o la trasformazione;
- segature, trucioli, residui di
taglio, legno, pannelli di truciolare o
piallacci;
- legno proveniente dalle
operazioni di costruzione e demolizione;
- fanghi prodotti dal trattamento
biologico delle acque reflue;
- carta e cartone prodotti dal
trattamento meccanico dei rifiuti;
- legno proveniente da raccolta
differenziata;
- scarti di tessuti vegetali;
- scarti inutilizzabili per il
consumo o la trasformazione di residui della
preparazione e del trattamento di frutta,
verdura, cereali, conserve alimentari;
- scarti di corteccia e sughero;
- imballaggi in carta e cartone;
- imballaggi in legno;
- carte e cartoni da raccolta
differenziata;
- sfalci e residui biodegradabili
prodotti da giardini e parchi.
Da un punto di vista etico e sociale, la
centrale BIOMASSE di San Salvatore Telesino
consentirebbe la chiusura ideale del ciclo
di tutela e valorizzazione ambientale,
andando a contribuire alla riduzione delle
emissioni di gas serra ed al sostegno dello
sviluppo della filiera del legno e del
comparto agricolo locale.
Di particolare rilevanza sarà il riverso
economico sul territorio :
1) a favore del Comune di San Salvatore
Telesino: percentuale sui ricavi annui
derivanti dalla vendita dell’energia
elettrica prodotta e/o utilizzazione della
stessa energia verde per pubblica utilità;
da non sottovalutare anche il possibile
utilizzo di ditte e manodopera locale nelle
fasi di realizzazione dell’impianto.
2) A favore delle Comunità Montana e
operatori del territorio, a fronte del
conferimento all’impianto da parte di
questi, della biomassa agroforestale e
diversa derivante dalla manutenzione delle
superfici boschive e da attività diverse.
3) Sono circa 30-35 le unità che
saranno impegnate a tempo pieno
nell’impianto, escluso il non trascurabile
indotto operante nell’ambito della raccolta
e del conferimento delle biomasse.
Per quanto concerne la produzione vera e
propria dell’energia elettrica verde, i
materiali in arrivo all’impianto, sotto il
controllo di personale addetto, vengono
controllati e pesati, e ne viene definita
l’accettabilità.
In effetti il materiale combustibile che
arriva all’impianto è eterogeneo per
tipologia, forma e dimensione, e può
risultare inquinato da materiale inerte
(sassi, vetro, terra), che può causare
problemi durante la fase di combustione
portando a fusione delle ceneri.
Risulta necessaria un’omogeneizzazione
dimensionale per garantire una corretta
penetrazione dell’aria comburente e quindi
migliorare la combustione, e una
deferrizzazione a nastro per la rimozione
degli eventuali metalli; infine è prevista
l’eliminazione dei materiali inerti e
amagnetici.
Le centrali a biomasse sono dotate di un
sistema di caricamento automatico con vasche
a pavimento mobile e un sistema di nastri
elevatori che preleva automaticamente il
combustibile dal pavimento mobile e lo
scarica all’interno di una tramoggia di
alimentazione, posizionata direttamente
sopra la griglia di combustione; è previsto
l’impiego di un forno a griglie mobili
raffreddate ad acqua.
Questa soluzione, oltre a garantire la
riduzione massima delle scorie di materiale
non inerte e la minimizzazione degli
inquinanti gassosi impedendo la formazione
di diossina e furani, non richiede
particolare tecnologia per la gestione o per
la conduzione.
Le scorie e le ceneri vengono portate al
fondo della griglia e trasportate nella zona
di stoccaggio tramite un trasporto a catena
a bagno d’acqua, che ha sia lo scopo di
spegnere le parti ancora incendiate o
incandescenti che cadono dalla griglia, sia
quello di realizzare la tenuta idraulica
alla camera di combustione che è in
depressione.
Le ceneri di combustione, completamente
inerti, vengono stoccate temporaneamente in
silos chiusi e quindi avviate in discarica
o, nelle migliori situazioni, riutilizzate
(cementifici, industrie di laterizi, ect.)
Il controllo della combustione viene
generalmente effettuato tramite l’analisi di
temperatura, ossigeno e monossido di
carbonio all’uscita dalla camera di
combustione e post-combustione.
Valori di temperatura di 850-900 °C
mantenuti nella zona di post-combustione
sono ritenuti sufficienti a garantire il
completamento del processo, minimizzando
l’emissione di microinquinanti.
L’energia termica prodotta è soprattutto
impiegata per la produzione di vapore
surriscaldato che a sua volta viene inviato
alla turbina per l’azionamento di un
alternatore, e secondariamente recuperata
dell’aria comburente e per gli altri servizi
di centrale.
Il progetto prevede la produzione / utilizzo
di vapore surriscaldato a 55 bar e 450 °C
(max)
Il vapore prodotto viene inviato ad una
turbina a condensazione a cui è accoppiato
un generatore sincrono per la generazione di
energia elettrica in media tensione.
I gas in uscita dalla sezione di
raffreddamento vengono convogliati al
sistema di trattamento fumi, basato su
tecnologie severe e ampiamente collaudate, e
che consentono di rispettare con ampi
margini i limiti alle emissioni previsti
dalle normative vigenti nazionali e locali.
Il controllo delle emissioni è effettuato
nel seguente modo :
· per gli ossidi di azoto (Nox) è
garantito dal sistema di iniezione diretta
di ammoniaca in soluzione acquosa in camera
di combustione;
· per il monossido di carbonio (CO)
e il carbonio totale (COT) sono presi
provvedimenti direttamente sul sistema di
combustione;
· per l’anidride solforosa (So2)
e l’acido cloridrico (HCl) è previsto
l’impiego di un sistema di assorbimento a
secco con iniezione di calce:
· per il rispetto e contenimento dei
limiti di emissioni sulle polveri è prevista
una batteria di 4 cicloni depolveratori ad
alta efficienza operanti in parallelo con
rivestimento interno anti abrasione, seguita
da un sistema di filtri a maniche.
La permanenza dei gas di combustione in
camera di combustione alla temperatura di
850 °C per un tempo di almeno 2 secondi,
impedisce il formarsi di qualunque tipo di
diossina e furano.
Le acque meteoriche delle coperture dei
fabbricati saranno raccolte da apposita rete
in tubazioni in PVC e convogliate allo
scarico e le acque reflue di processo e le
acque di lavaggio saranno raccolte da
apposita rete e convogliate all’impianto
chimico fisico.
L’impianto chimico fisico consentirà i
seguenti trattamenti :
· rimozione delle sabbie;
· disoleazione;
· neutralizzazione;
· chiariflocculazione;
· trattamento finale mediante
assorbimento su carboni attivi.
Particolare attenzione è prevista nella
realizzazione di un adeguato sistema
antincendio secondo quanto prescritto dai
decreti ministeriali inerenti agli
stabilimenti industriali e centrali
termoelettriche .
E’ prevista la realizzazione di una
derivazione dell’esistente metanodotto, nel
tratto più prossimo all’area di
realizzazione della centrale e sarà
effettuato, mediante idoneo allaccio
all’acquedotto comunale l’approvvigionamento
di acqua industriale / potabile per usi
antincendio, sanitario e altri usi
industriali.
VALORE AMBIENTALE DELL’OPERA
Gli impatti positivi della realizzazione di
impianti alimentati a biomasse riguardano il
mancato inquinamento per produrre energia
elettrica, che altrimenti sarebbe prodotta
in centrali termoelettriche alimentata a
combustibili fossili tradizionali.
La produzione di energia elettrica mediante
combustibili fossili tradizionali comporta
l’emissione di sostanze inquinanti e di gas
serra. Tra questi ultimi, il più rilevante è
la CO2 (biossido di carbonio o
anidride carbonica), il cui progressivo
incremento nell’atmosfera è la causa
principale dell’effetto serra.
Preme sottolineare come nella combustione
della biomassa si può non conteggiare la CO2
emessa, in quanto questa è
praticamente pari a quella che è stata
sottratta all’atmosfera durante la fase
della crescita della pianta.
La centrale di San Salvatore Telesino sarà
alimentata esclusivamente con biomasse o con
combustibili solidi assimilabili alle
biomasse, ovvero che consentono il
riconoscimento dei certificati verdi.
Si evidenzia anche, che la centrale in
oggetto non vedrà mai l’utilizzo, neppure in
quantità minimali o per brevi periodi
temporali, di rifiuti solidi urbani tal
quali (RSU).
La centrale di San Salvatore Telesino darà
luogo alla mancata combustione annua di
circa 35.000 tonnellate di petrolio /
derivati combustibili primari.
La realizzazione e l’esercizio
dell’impianto, dal punto di vista
occupazionale, determineranno:
· l’impiego di manodopera e/o
ditte locali nelle attività di sistemazione
dell’area e di realizzazione delle strutture
/ impianto;
· l’impiego di circa 30
addetti per il normale esercizio
dell’impianto;
· occupazione indotta (raccolta e
trasporto delle biomasse; manutenzione
all’impianto; etc.).
Si sottolinea come il reperimento della
biomassa (prevalentemente quella
agro-forestale), di concerto con le Comunità
Montane, determinerà miglioramenti nelle
attività di gestione e cura delle superfici
boschive, garantendo altresì un
significativo riverso economico a favore
degli operatori del territorio / Comunità
Montane per il conferimento delle biomasse
stesse.
Come detto anche l’amministrazione comunale
di San Salvatore Telesino beneficerà di un
ritorno economico annuo.
San Salvatore Telesino (Bn) gennaio 2007
- Pierluigi Santillo - Dirigente Ente
Pubblico - Ingegnere Edile
- Stefano Avitabile - Dirigente Azienda
Privata - Perito Esperto Legno C.C.I.I.A. BN
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Visto come sono preparati sul progetto? Di
quale centrale a biomasse e rifiuti
assimilabili secondo Voi hanno parlato? A
Voi le considerazioni del caso.
L’articolo originale, per conferma di
quanto su riportato, è su Vivitelese!
Giuseppe Creta