13 agosto 2007

Biomasse, alcuni interrogativi

Fulvio Del Deo

 

 

 

Non ci si può allontanare un attimo da questo posto, che quando si ritorna si trovano sempre novità... per lo più orrende!

 

Oggi è la volta della centrale elettrica a San Salvatore Telesino.

Non ci si può credere, sembra una barzelletta! Se qualcuno me l'avesse raccontata quand'ero fuori in vacanza gli avrei riso in faccia. Una centrale elettrica a biomasse in Valle Telesina a che cosa servirebbe, oltre a rovinare l'ambiente!?

Invece pare che qualcuno vorrebbe realizzarla davvero. 

 

L'uomo, l'animale più evoluto, in alcuni esemplari riesce a essere la più idiota di tutte le bestie. L'unica bestia che si accanisce a distruggere il suo stesso habitat.

 

Con questo fotomontaggio cerco d'immaginare come apparirebbe una centrale a biomasse a San Salvatore Telesino.

 

 

Ok, ammettiamo adesso che possa essere una buona idea riconvertire il nostro territorio da agricolo e salubre qual è oggi, in territorio di produzione elettrica...

A quel punto si renderebbe indispensabile riconvertire l'intera economia della zona: non più "percorsi della salute", perché sarebbe ridicolo proporli in un ambiente inquinato. Perciò addio cure termali, addio cliniche per problemi respiratori, addio "antichi sapori", addio produzioni agricole incontaminate, addio vini di qualità, ecc.

 

Ovviamente, dovendo sconvolgere l'intero assetto socio-economico della Valle, non avrebbe senso farlo solo per una misera centrale a biomasse dal rendimento energetico bassissimo che, nel migliore dei casi, sfiora sì e no il 30%, producendo ugualmente un sacco di fumo... L'impresa non varrebbe la spesa. 

Avrebbe senso realizzare qualcosa che valga davvero la pena, che produca almeno nuovi posti di lavoro e non che li elimini.

 

Il danno all'attuale assetto economico verrebbe ammortizzato solo se si realizzasse una grande moderna centrale turbo-gas a metano. Quest'ultima ha un rendimento decisamente più elevato di una centrale a biomasse (basta farsi un giro nel web per documentarsi), inquina molto meno poiché usa metano (e non munnezza) e, avendo il pregio di entrare a pieno regime in poche ore, si rende davvero utile alla rete elettrica andando a soddisfare l'esigenza reale di fornire immediatamente i chilowattora necessari nelle ore di punta di consumo elettrico (basta farsi un altro giro nel web per documentarsi).

 

L'acqua calda prodotta dalla centrale per il suo raffreddamento potrebbe essere riutilizzata sia per riscaldare le abitazioni di tutta la zona, sia per riscaldare serre in cui sarà possibile mettere a dimora produzioni agricole particolari: piante tropicali, fiori pregiati e -perché no?- marijuana O.G.M. 

 

Solo così l'economia non ne uscirebbe danneggiata, e la qualità dall'aria e della vita subirebbero un danno leggermente minore.

 


 

Ok, dopo una proposta provocatoria, sorgono spontanei alcuni interrogativi:

  • Chi è il genio che ha avuto l'idea della centrale a biomasse a San Salvatore Telesino? 

  • A quando l'istituzione di un premio per l'asineria?

  • Esiste davvero un certo Gigi La Monaca? 

  • In caso affermativo, cosa ci guadagna a intervenire ogniqualvolta c'è da difendere progetti insensati, scrivendo senza alcuna vergogna "articoli" colossali del calibro di "Il mulino luogo ideale per il liceo", "Biomasse, allarmismo immotivato" e così via?

  • Nardone ci vuole davvero tanto male?

  • Si rende conto che stavolta non dovrà confrontarsi solo coi fischi dei ragazzini del liceo, ma con ben altro?

 

 

In quest'altro fotomontaggio ho provato a mettere Nardone sullo sfondo di una centrale a biomasse per vedere che effetto fa. A me pare di scorgere una certa somiglianza fra i due... forse quell'aria truce che li accomuna? Chissà... Non so perché, ma a volte ho l'impressione che Nardone non ci voglia proprio molto molto bene come dovrebbe. Eppure è dello stesso partito del caro e mite Veltroni. Devo parlarne con Walter appena ne ho l'occasione, magari può metterci una buona parola...

 

Fulvio Del Deo

 

 

     

 Valle Telesina


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