25 agosto 2007
Termovalorizzatore, che sta succedendo?
Francesca Del Vecchio

 

 

Terra mia (alcune considerazioni)

Di Francesca Del Vecchio

 

 

Che cosa sta succedendo?

Termovalorizzatori, centrali a biomasse, inceneritori, rifiuti…non si parla d’altro.

Persistono incolmabili lacune nell’informazione dei cittadini a proposito di questi argomenti.

Le vicende si susseguono con cadenza ritmica, si perde il segno; a partire dai numerosi articoli su “Il Sannio Quotidiano”, dal quale sgorgano sempre più disparate versioni sull’argomento; passando poi per le dimissioni dell’onorevole Nardone,  unico assertore in un coagulo di sostenitori del “no al termovalorizzatore”; finendo con i cittadini che si chiedono e vogliono risposte su quanto accadrà nella nostra valle.

Prima di tutto credo si opportuno spiegare la differenza che intercorre tra centrali a biomasse e termovalorizzatore…, anche se, qui a Telese e nei dintorni ancora non si capisce cosa vogliono proporci! M’innalzo a tale compito non per maggiore competenza o per peccato di superbia, piuttosto perché, da cittadina curiosa e preoccupata per le sorti del proprio paese, ho posto rimedio alla mia ignoranza in materia, mettendo fine alla mia posizione neutrale a riguardo……volevo, così, “omaggiare” quei lettori di vivitelese, confusi quanto me, di quanto ho appreso….e di quanto mi sia stato utile.

Dunque, un termovalorizzatore è una centrale di accumulo di prodotti di scarto, funzionante tramite un processo che sfrutta il contenuto calorico di alcuni materiali; il suo utilizzo consente, dopo la combustione, di ricavare energia elettrica e riscaldamento (a differenza degli “antichi” inceneritori i quali prevedevano unicamente la combustione di materiale senza la successiva resa del prodotto energetico). I rifiuti destinati al termovalorizzatore sono, non più integri e indifferenziati, ma selezionati e trattati in frazione secca altamente calorica, per questo liberati dell’umidità, la quale potrebbe ridurre la sintesi di energia.

La struttura del termovalorizzatore, inoltre, ed è qui che c’è l’innovazione, consente, dopo la combustione, la distruzione delle principali sostanze inquinanti, facendo quindi passare i fumi tossici nella camera postcombustione; da qui, filtrati più e più volte attraverso un filtro antinquinamento.

Le centrali a biomasse invece, sono centri di combustione di materiali vegetali, appunto BIO-masse, come legname, rifiuti animali e residui agricoli. Anche dalle centrali a biomasse c’è, ovviamente, una produzione di energia riutilizzabile.

Sarebbe sciocco pensare che queste innovazioni in campo tecnologico, siano così innocue da non provocare nessun cambiamento ambientale…l’emissione di diossina, seppure in quantità minime, è una conseguenza della quale va tenuto conto…altrimenti ogni paese avrebbe già installato la sua centrale comunale e nessuno avrebbe il problema dello smaltimento dei rifiuti….

Ma a questo punto mi domando e dico, da cittadina, c’è una soluzione meno invasiva per evitare di ridurci tra qualche anno come Napoli, la quale è decaduta in un lascivo stato di abbandono e rassegnazione nel quale non si fa caso più ai rifiuti che coprono le monumentali bellezze architettoniche ed artistiche e gli scorci paesaggistici che offre il territorio… Già me la vedo Telese fra qualche anno, il palazzo del comune sul viale minieri con l’uscio semi coperto dai rifiuti ad intralcio del passaggio…..rabbrividisco….per non parlare poi del quartiere dimenticato dagli “dei” viale minieri lato stazione…nel quale, fin da ora, soggiace, maleolente, il cumulo di buste dei rifiuti…(anche aperte……c’è da dirlo).

È che noi vogliamo come si suol dire “a votta chiena e a mugliera mbriac’” vogliamo proteggere l’ambiente; e credo fortemente che sia un lecito principio; vogliamo eliminare i rifiuti; vogliamo introdurre l’utilizzo di energie alternative….vogliamo… vogliamo….ma siamo frenati dalla poca chiarezza dei fatti, dalla scarsa informazione e dalle solite speculazioni politiche.

In più, ciò che mi chiedo incessantemente da qualche tempo è: questo provvedimento tecnologico della quale una ditta bergamasca vuole omaggiarci, non senza (loro) profitti, potrebbe (uso il condizionale perché siamo nelle mani di chi decide) essere una centrale di smaltimento per la regione campania o per uso esclusivo della provincia di Benevento?

Tutto dipende da questo; se dovesse, poi diventare il centro smaltimento rifiuti per l’intera regione, allora concordo con chi asserisce fortemente che il termovalorizzatore provocherebbe solo danni ambientali…perché non conosciamo la vera natura delle ecoballe presenti nel napoletano e nel casertano..e non siamo nemmeno sicuri che a quel punto non compaia la magica manina di associazioni per delinquere (…) a gestirne lo smaltimento. In caso contrario...potrebbe essere la soluzione ideale e meno invasiva per risolvere, almeno nel nostro piccolo, l’emergenza rifiuti che c’è nel sud Italia….e che non ci spaventi la diossina…..viene prodotta da tutto ciò che brucia...non è necessario dare vita ad un termovalorizzatore per sprigionarla…..

A questo punto….spero solo di trovare risposte e chiarimenti a dubbi e domande, domani, 25 agosto, nella conferenza che si terrà nel Centro Congressi delle Terme di Telese alle ore 18.00….

A chi dice “terra mia” propongo uno spunto di riflessione…se questa TERRA, non provvediamo a curarla….presto non sarà più di nessuno….sarà territorio di accumulo rifiuti, di scarsa igiene e a lungo andare, di malattie….è questa l’eredità che vogliamo lasciare ai posteri? A voi...l’ardua sentenza…

 

 

 

Francesca Del Vecchio

24.08.2007

 

 

 

     

 Valle Telesina


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