Terra mia (alcune considerazioni)
Di
Francesca Del Vecchio
Che cosa sta succedendo?
Termovalorizzatori, centrali a biomasse,
inceneritori, rifiuti…non si parla d’altro.
Persistono incolmabili lacune nell’informazione
dei cittadini a proposito di questi argomenti.
Le
vicende si susseguono con cadenza ritmica, si
perde il segno; a partire dai numerosi articoli
su “Il Sannio Quotidiano”, dal quale sgorgano
sempre più disparate versioni sull’argomento;
passando poi per le dimissioni dell’onorevole
Nardone, unico assertore in un coagulo di
sostenitori del “no al termovalorizzatore”;
finendo con i cittadini che si chiedono e
vogliono risposte su quanto accadrà nella nostra
valle.
Prima di tutto credo si opportuno spiegare la
differenza che intercorre tra centrali a
biomasse e termovalorizzatore…, anche se, qui a
Telese e nei dintorni ancora non si capisce cosa
vogliono proporci! M’innalzo a tale compito non
per maggiore competenza o per peccato di
superbia, piuttosto perché, da cittadina curiosa
e preoccupata per le sorti del proprio paese, ho
posto rimedio alla mia ignoranza in materia,
mettendo fine alla mia posizione neutrale a
riguardo……volevo, così, “omaggiare” quei lettori
di vivitelese, confusi quanto me, di quanto ho
appreso….e di quanto mi sia stato utile.
Dunque, un termovalorizzatore è una centrale di
accumulo di prodotti di scarto, funzionante
tramite un processo che sfrutta il contenuto
calorico di alcuni materiali; il suo utilizzo
consente, dopo la combustione, di ricavare
energia elettrica e riscaldamento (a differenza
degli “antichi” inceneritori i quali prevedevano
unicamente la combustione di materiale senza la
successiva resa del prodotto energetico). I
rifiuti destinati al termovalorizzatore sono,
non più integri e indifferenziati, ma
selezionati e trattati in frazione secca
altamente calorica, per questo liberati
dell’umidità, la quale potrebbe ridurre la
sintesi di energia.
La
struttura del termovalorizzatore, inoltre, ed è
qui che c’è l’innovazione, consente, dopo la
combustione, la distruzione delle principali
sostanze inquinanti, facendo quindi passare i
fumi tossici nella camera postcombustione; da
qui, filtrati più e più volte attraverso un
filtro antinquinamento.
Le
centrali a biomasse invece, sono centri di
combustione di materiali vegetali, appunto
BIO-masse,
come legname, rifiuti animali e residui
agricoli. Anche dalle centrali a biomasse c’è,
ovviamente, una produzione di energia
riutilizzabile.
Sarebbe sciocco pensare che queste innovazioni
in campo tecnologico, siano così innocue da non
provocare nessun cambiamento
ambientale…l’emissione di diossina, seppure in
quantità minime, è una conseguenza della quale
va tenuto conto…altrimenti ogni paese avrebbe
già installato la sua centrale comunale e
nessuno avrebbe il problema dello smaltimento
dei rifiuti….
Ma
a questo punto mi domando e dico, da cittadina,
c’è una soluzione meno invasiva per evitare di
ridurci tra qualche anno come Napoli, la quale è
decaduta in un lascivo stato di abbandono e
rassegnazione nel quale non si fa caso più ai
rifiuti che coprono le monumentali bellezze
architettoniche ed artistiche e gli scorci
paesaggistici che offre il territorio… Già me la
vedo Telese fra qualche anno, il palazzo del
comune sul viale minieri con l’uscio semi
coperto dai rifiuti ad intralcio del
passaggio…..rabbrividisco….per non parlare poi
del quartiere dimenticato dagli “dei” viale
minieri lato stazione…nel quale, fin da ora,
soggiace, maleolente, il cumulo di buste dei
rifiuti…(anche aperte……c’è da dirlo).
È
che noi vogliamo come si suol dire “a votta
chiena e a mugliera mbriac’” vogliamo proteggere
l’ambiente; e credo fortemente che sia un lecito
principio; vogliamo eliminare i rifiuti;
vogliamo introdurre l’utilizzo di energie
alternative….vogliamo… vogliamo….ma siamo
frenati dalla poca chiarezza dei fatti, dalla
scarsa informazione e dalle solite speculazioni
politiche.
In
più, ciò che mi chiedo incessantemente da
qualche tempo è: questo provvedimento
tecnologico della quale una ditta bergamasca
vuole omaggiarci, non senza (loro) profitti,
potrebbe (uso il condizionale perché siamo nelle
mani di chi decide) essere una centrale di
smaltimento per la regione campania o per uso
esclusivo della provincia di Benevento?
Tutto dipende da questo; se dovesse, poi
diventare il centro smaltimento rifiuti per
l’intera regione, allora concordo con chi
asserisce fortemente che il termovalorizzatore
provocherebbe solo danni ambientali…perché non
conosciamo la vera natura delle ecoballe
presenti nel napoletano e nel casertano..e non
siamo nemmeno sicuri che a quel punto non
compaia la magica manina di associazioni per
delinquere (…) a gestirne lo smaltimento. In
caso contrario...potrebbe essere la soluzione
ideale e meno invasiva per risolvere, almeno nel
nostro piccolo, l’emergenza rifiuti che c’è nel
sud Italia….e che non ci spaventi la
diossina…..viene prodotta da tutto ciò che
brucia...non è necessario dare vita ad un
termovalorizzatore per sprigionarla…..
A
questo punto….spero solo di trovare risposte e
chiarimenti a dubbi e domande, domani, 25
agosto, nella conferenza che si terrà nel Centro
Congressi delle Terme di Telese alle ore 18.00….
A
chi dice “terra mia” propongo uno spunto di
riflessione…se questa TERRA, non provvediamo a
curarla….presto non sarà più di nessuno….sarà
territorio di accumulo rifiuti, di scarsa igiene
e a lungo andare, di malattie….è questa
l’eredità che vogliamo lasciare ai posteri? A
voi...l’ardua sentenza…
Francesca Del Vecchio
24.08.2007
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