31 agosto 2007
Biomasse, il cittadino Frittelli chiede chiarezza
Luciano Frittelli

 

 

Negli ultimi tempi sto seguendo con attenzione quanto sta avvenendo in merito alla questione delle centrali a biomasse in Valle Telesina, e vorrei esprimere alcune considerazioni, premettendo che:

·         non sono un esperto;

·         non sono un addetto ai lavori;

·         non sono direttamente interessato sul piano economico (se non come cittadino contribuente.

 

Credo che innanzitutto occorra focalizzare l’attenzione sul vero problema, che non è se fare o no impianti di trattamento (biomasse, CDR o altro), ma come smaltire i rifiuti che comunque produciamo.

 

La Campania vive da decenni nell’emergenza rifiuti, e lo dico con cognizione di causa, visto che venti anni fa abitavo a Napoli ed avevo cumuli di immondizia davanti al mio palazzo, senza che si riesca a definire una politica di trattamento dei rifiuti civile ed ecocompatibile, come probabilmente avviene nel resto d’Europa visto che non ho mai sentito che altrove si viva lo stesso problema.

 

Ogni volta che si parla di una possibile soluzione, sento subito un coro di grida manzoniane che si rivolta contro:

·         le discariche inquinano le falde;

·         gli impianti a CDR producono diossina;

·         per le centrali a biomasse manca la materia prima;

 

Allora io chiedo agli esperti (visto che io non lo sono): cosa ne faccio dei rifiuti?

 

Non credo che lasciare immondizia nei cassonetti, che poi vengono bruciati all’aria aperta, magari sotto la mia finestra, sia meno inquinante di un qualsiasi impianto, e tanto meno possono esserlo le varie discariche abusive (tempo fa ne fu scoperta una sotto un magnifico campo di cavoli).

 

La risposta potrebbe essere che bisogna riciclare, ma per farlo occore realizzare in maniera seria ed efficace la raccolta differenziata, ma i sindaci della Valle Telesina, che tanto animosamente si oppongono alle centrali, sono finora riusciti a realizzarla?

La raccolta differenziata va fatta, ma dal riciclo dei rifiuti avanzerà comunque qualcosa (le percentuali le lascio agli esperti) che va smaltita, e torniamo al problema iniziale, anche se in misura ridotta.

 

Ho letto alcuni interventi che si oppongono alle centrali, paventando il timore se non addirittura la certezza che tali centrali non verrebbero usate solo per le biomasse; non credo che sia un buon motivo, perché allora non dovrei comprare neanche un pacco di pasta o una bottiglia di vino, nel timore che possano essere adulterati; se decido di fare qualcosa, lo faccio mettendo in atto tutti i controlli necessari affinché si realizzi tutto e solo quello che ho deciso.

 

Ho sentito ache autorevoli interventi che descrivono scenari da brivido laddove si realizzino impianti di trattamento, ma allora si potrebbe ipotizzare il reato di disastro ambientale lì dove sono già stati realizzati?

 

Ho letto che il PEA non prevede centrali a biomasse, e che nel nostro territorio non ci sono biomasse da utilizzare (Maria Pia Cutillo, “Inceneritore, il dopo Rutelli”, 28/08/07); il presidente Nardone afferma il contrario (Comunicato stampa n. 2326 del 12/07/07):

 

CHI MENTE?

 

E’ vero che il PEA approvato, come scritto da L’Eco di Bergamo il 10/04/07, individua diversi siti per l’installazione di impianti a biomasse?

 

 

Se è vero:

·         in base a quali studi tecnici di impatto ambientale, e in base a quali accordi su base locale sono stati individuati tali siti?

·         perché la maggioranza che ha approvato tale Piano, ne sconfessa l’esecuzione?

·         ci sono accordi con Enti Locali da questi disattesi?

 

E’ vero che il presidente Nardone sigla il protocollo di intesa nel luglio 2005, e la Commissione Regionale approva la Valutazione di Impatto Ambientale a novembre dello stesso anno?

 

Se è vero:

·         perché i vari oppositori, compreso quelli che non potevano non sapere, si stanno agitando solo adesso?

·         perché noi cittadini non siamo stati informati prima di quanto stava accadendo?

 

In conclusione, questa nota non vuole essere un intervento a favore o contro le centrali, ma poiché da semplice cittadino resto estremamente confuso da quanto vedo e sento, vorrei chiedere a tutti, favorevoli e contrari,

 

CHIAREZZA

 

sgombrando il campo da qualsiasi strumentalizzazione politica, altrimenti sorge sempre il sospetto dietologico che gli interessi in gioco non siano solo quelli che appaiono; ma soprattutto vorrei che da parte dei tecnici e dei responsabili politici si indicasse una proposta chiara ed esauriente sull’intero ciclo dei rifiuti da attuare secondo il loro convincimento.

 

Un’ultima annotazione riguarda i comitati civici, ai quali va senz’altro riconosciuto il merito di aver posto la questione all’attenzione dell’opinione pubblica, ma non per questo possono autodefinirsi rappresentanti dell’intera popolazione della Valle Telesina, in quanto non mi sembra sia stato effettuato un referendum sull’argomento.

 

Grazie.

Luciano Frittelli

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it