23 agosto 2007
Cosa è un inceneritore, cosa sono le biomasse
fonte: http://www.noinceneritorediscarlino.org/index.php?page=home

 

 

Cosa è un inceneritore

L'incenerimento è il processo di combustione controllata di rifiuti. Esistono due categorie principali per questo processo, una per i rifiuti solidi urbani, ed un'altra per i rifiuti speciali, a cui si aggiungono categorie particolari ad esempio per i rifiuti medici o le armi chimiche.

L'obiettivo principale dell'incenerimento è lo smaltimento dei rifiuti stessi e spesso si pone come alternativa ad altri metodi di smaltimento, in particolar modo le discariche. L'incenerazione riduce il volume totale dei rifiuti e, in particolare nel caso di rifiuti pericolosi, viene utilizzata per ridurre la tossicità o altre caratteristiche pericolose dei rifiuti stessi.

La scelta del luogo e la costruzione degli impianti di incenerimento spesso sono la scintilla di dispute locali. Inoltre sono frequenti dispute politiche sulla espansione, regolazione o gestione degli inceneritori.

L'incenerimento e la gestione dei rifiuti

Come strategia di smaltimento, tutte le forme di incenerimento sono meno desiderabili di forme più preventive per la gestione dei rifiuti, come la riduzione delle fonti, il riciclo o il riutilizzo dei prodotti. Ciononostante l'incenerimento può essere effettuato in maniera che la combustione stessa produca energia utilizzabile. Di conseguenza il processo di incenerimento viene talvolta detto recupero di energia o termovalorizzazione.

L'incenerimento non è necessariamente incompatibile con il riciclaggio, dato che i materiali riciclabili possono essere recuperati sia dai rifiuti presenti nelle o destinati alle discariche che a quelli destinati agli inceneritori. Dopo che le materie di valore come l'acciaio, l'alluminio ed alcuni tipi di plastica sono stati rimossi, gli altri materiali che non sono economicamente riciclabili, come il polistirene, i tovaglioli di carta e gli imballaggi, possono essere spediti ad un termovalorizzatore per il recupero dell'energia. Inoltre, l'incenerazione permette di riciclare altri metalli che non sarebbero altrimenti recuperabili. La porzione dei metalli che non è stato possibile separare prima della combustione può essere spedita alle fonderie per il riciclaggio.

L'Unione Europea ha definito una gerarchia nelle politiche di gestione dei rifiuti, ponendo la incenerazione tra il 4° e il 5° posto:

  • ridurre alla sorgente la produzione di rifiuti

  • riutilizzo dei prodotti

  • riciclaggio

  • smaltimento con recupero energetico (termovalorizzazione)

  • smaltimento senza recupero energetico

Emissioni

L'incenerimento produce numerose emissioni e rifiuti, come gas non combusti e metalli, alcuni pericolosi prodotti secondari della combustione, e le ceneri (depositate, filtrate o rilasciate nell'atmosfera). La cenere viene considerata in molte legislazioni come un rifiuto speciale. Comunque, a seconda del tipo di inceneritore e del tipo di rifiuto bruciato, la cenere rimanente può essere considerata non tossica. I rischi per la salute associati con le queste emissioni e i rifiuti degli inceneritori sono oggetto di accese controversie. Tra i contaminanti indesiderati causati dall'incenerimento ci sono le diossine e i furani, tuttora oggetto di studi e dibattiti. Inoltre, il trasporto dei rifiuti, in particolare quelli speciali, può esporre a rischi le comunità circostanti.  

 

Forse non tutti sanno che ...

Incenerire i rifiuti significa usare l’aria come discarica. 
Incenerire rifiuti non significa eliminare le discariche perché ogni tonnellata di rifiuti bruciati produce 300 kg di scorie e ceneri tossiche che vanno stoccate in discariche per rifiuti speciali.

Incenerire rifiuti significa produrre un enorme quantitativo di acqua fortemente inquinata usata per raffreddare le ceneri (circa 2.5 metri cubi ogni tonnellata).
Cioè per raffreddare una tonnellata di ceneri servono 2 tonnellate e mezzo di acqua.

Un inceneritore consuma più energia di quanta ne produce.
Solo in Italia l’incenerimento è un affare grazie ai contributi statali (CIP6 e Certificati verdi) finanziati con le nostre tasse.
Negli altri paesi europei l’uso degli inceneritori è invece tassato proprio per evitare il proliferare di tali impianti e per favorire la raccolta differenziata. 

L’Unione Europea ha avviato una procedura d'infrazione contro l'Italia per gli incentivi dati dal governo italiano per produrre energia bruciando rifiuti: i famigerati CIP 6 e i Certificati Verdi che paghiamo con le nostre bollette.

La Commissione europea ha imposto all’Italia la riduzione della quota di emissione di biossido di carbonio CO2 per il periodo 2008-2012 perché ha superato i limiti imposti dal protocollo di Kyoto.
Ogni tonnellata di rifiuti bruciati produce 6.000 metri cubi di fumi 

La normativa italiana e quella europea non contemplano i termini COGENERATORE e/o TERMOVALORIZZATORE, si chiamano tutti INCENERITORE

 

Cosa è il CDR

Il CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti), traduzione dell'acronimo inglese RDF (Refuse Derived Fuel), è un combustibile solido triturato secco ottenuto dal trattamento dei rifiuti solidi urbani, raccolto generalmente in blocchi cilindrici denominati ecoballe.

Produzione

Secondo le normative italiane vigenti (in particolare il D.Lgs. n. 22/1997 e successive modifiche e integrazioni), il CDR viene ottenuto tramite processi volti a eliminare i materiali riciclabili (vetro, metalli, carta) e la parte non combustibile, la porzione restante dei rifiuti viene separata in base al grado di umidità. I rifiuti adatti, così selezionati, vengono in seguito, triturati, essiccati e aggregati in grossi blocchi (chiusi con vari strati di pellicola plastica). La produzione deve avvenire in impianti idonei al contenimento delle emissioni di polveri e al deposito dei rifiuti nelle diverse fasi di trattamento.

La parte organica dei rifiuti può essere utilizzata per estrarre biogas, combustibili solidi e liquidi, per un riutilizzo come compost fertilizzante o come materia prima per determinati cicli produttivi industriali (ad esempio il bioetanolo).

Al termine del processo di selezione il residuo secco dei rifiuti viene triturato e trasformato in combustibile per la termovalorizzazione e la cogenerazione di energia elettrica, in appositi impianti inceneritori dotati di sistemi di recupero dell'energia prodotta dalla combustione. Il CDR può essere bruciato anche in forni industriali di diverso genere non specificamente progettati a questo scopo, come quelli dei cementifici,[1] per i quali può essere un combustibile economicamente vantaggioso e alternativo ad altri di origine fossile.

 

Biomasse

Per biomasse si intende un insieme di materiali d'origine vegetale, scarti da attività agricole, allevamento o industria del legno riutilizzati in apposite centrali termiche per produrre energia elettrica. Proviamo a stilare una lista delle principali materie prime energetiche da biomasse:

  • legname da ardere

  • residui agricoli e forestali

  • scarti dell'industria agroalimentare

  • reflui degli allevamenti

  • rifiuti urbani

  • specie vegetali coltivate per lo scopo

Trarre energia dalle biomasse consente d'eliminare gli scarti prodotti dalle attività agroforestali e contemporaneamente produrre energia elettrica, riducendo la dipendenza dalle fonti di natura fossile come il petrolio.

Energia pulita a tutti gli effetti. La combustione delle biomasse libera nell'ambiente la quantità di carbonio assimilata dalle piante durante la loro crescita e una quantità di zolfo e di ossidi di azoto nettamente inferiore a quella rilasciata dai combustibili fossili.

Le opere di riforestazione in zone semidesertiche permettono di recuperare terreni altrimenti abbandonati da destinare alla produzione di biomasse e indirettamente migliorare la qualità dell'aria che respiriamo. Le piante svolgono infatti l'importante funzione di "polmone verde" del pianeta riducendo l'inquinamento e l'anidride carbonica contenuta nell'aria. Le coltivazioni dedicate esclusivamente a produrre biomasse da destinare alla produzione elettrica non fanno eccezione a questa naturale caratteristica del mondo vegetale.

La Finlandia rappresenta l'esempio più calzante per descrivere l'importanza delle biomasse e le possibilità di utilizzo. Gran parte degli scarti della lavorazione della carta e del legno dell'industria finlandese sono trasferiti alle centrali termiche per produrre energia. Si evita così di stoccare gli scarti in discariche o pagare per il loro incenerimento.

Quello che un tempo era un costo da sostenere si trasforma in un'opportunità da non perdere e da sfruttare per produrre preziosa energia elettrica.

Non va comunque confuso il concetto di biomassa con quello della termodistruzione dei rifiuti.

Le biomasse sono esclusivamente scarti d'origine vegetale e non rifiuti delle attività umane.

Per ridurre ulteriormente l'impatto ambientale è inoltre necessario che le centrali termiche siano di piccole dimensioni e alimentate con biomasse locali, evitando in questo modo il trasporto da luoghi lontani.

fonte: http://www.noinceneritorediscarlino.org/index.php?page=home

 

 

     

 Valle Telesina


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