Comitato Civico
contro la costruzione
del Termovalorizzatore
a San Salvatore Telesino
A San Salvatore e a Reino
dovrebbero essere costruiti due
Termovalorizzatori/Inceneritori per una potenza
complessiva di 21,50 MW.
Tutti sanno che il nostro è un
territorio a vocazione prevalentemente agricola
e turistica, in cui ci sono esperienze già
consolidate di valorizzazione dei prodotti
tipici a partire dalla viticoltura (e il
successo di una manifestazione come Vinalia lo
dimostra ogni anno). La produzione di vini,
olio, formaggi, salumi e ortaggi di qualità
dimostra ancora quanto sia importante nel Sannio
la voglia di produrre ciò che si è sempre amato
e che adesso si sa anche vendere e pubblicizzare
con attenzione.
Localizzazione
Le due centrali a biomasse non
erano previste nei Comuni di San Salvatore
Telesino e Reino.
Non ci è stato fornito nessuno
studio di fattibilità, con dati certi, per
motivare la scelta di San Salvatore Telesino
come possibile sito per la realizzazione di una
centrale tanto devastante per un territorio così
ricco di bellezze ambientali e storiche.
C’è inoltre una forte discrepanza
tra questi progetti e la programmazione di fonti
di energia rinnovabili descritte nel Piano
Energetico Ambientale. Il Presidente della
Provincia Nardone ha spesso citato il PEA come
testo tecnico di riferimento per la
programmazione energetica della nostra
Provincia. Eppure nel PEA noi non abbiamo
trovato prove a sostegno delle due centrali di
cui si parla oggi!
Ne era prevista solo una di 8,5
MW con due possibili localizzazioni: San Marco
dei Cavoti o San Bartolomeo in Galdo, scelti per
la posizione privilegiata nel reperimento della
materia prima in loco o per il rifornimento
dalle regioni confinanti, ma noi non vogliamo
nemmeno questo impianto!
Sicuramente né nel nostro Comune
né in quelli limitrofi esiste una filiera di
approvvigionamento di biomasse sufficiente per
alimentare due megacentrali come quelle dei due
progetti in questione. Il Presidente Nardone
cita spesso gli scarti che i contadini non sanno
apprezzare (le stoppie!) e che costituirebbero
la materia prima per un impianto a biomasse ma è
lo stesso PEA (Il Piano Energetico ambientale
della Provincia di Benevento) che gli dà torto.
La stessa impresa titolare del progetto a San
Salvatore Telesino dichiara che
l’approvvigionamento avverrà tutto da fuori
regione e prevede un traffico tra i 35 e i 40
camion al giorno.
Ambiente e salute
Gli effetti sull’ambiente di un
impianto a biomasse riguardano essenzialmente
gli effetti elencati di seguito come descritti
nel PEA.
“Emissioni nell’atmosfera :
Tra le emissioni in atmosfera di
un impianto a combustione si distinguono i
macroinquinanti (CO, NOx, SOx, carbonio
organico, polveri di incombusti o di particelle
carbonizzate, ecc.), in quantità dell'ordine di
milligrammi per metro cubo e i microinquinanti
(idrocarburi policiclici aromatici, clorati,
fenoli, ecc.) che, anche se in concentrazioni
modeste (qualche microgrammo o nanogrammo per
metro cubo), sono rischiosi per l'ambiente per
la loro tossicità”.
Le emissioni in atmosfera, cioè
le polveri e gli altri inquinanti da
combustione, dichiarati nel progetto della
centrale di San Salvatore Telesino ci fanno
pensare che, malgrado le quantità o le
descrizioni, queste sostanze siano minimizzate
nello studio di impatto ambientale della Vocem.
Studi di esperti come il prof. Montanari o l’
epidemiologo dott. Valerio Gennaro, dimostrano i
rischi per la salute e per l’ ambiente dovute
all’ azione di queste nanoparticelle.
Ricaduta economica
Un qualsiasi impianto industriale
con impatto ambientale offrirebbe alle
popolazioni residenti quantomeno una serie di
vantaggi sul piano economico e della ricaduta
occupazionale. Anche secondo il PEA
la maggior parte dell’energia prodotta in questo
tipo di centrali dovrebbe essere utilizzata
nell'ambito del bacino territoriale in cui è
previsto l'insediamento, ma,
secondo le dichiarazioni del
Presidente della provincia di Bergamo (maggiore
azionista della ABM-VOCEM) la Centrale proposta
convoglierebbe nella sua provincia tutta
l’energia prodotta. Solo “il
personale di conduzione dell’impianto sarà
selezionato in loco mentre il management sarà
ovviamente Bergamasco”
(Valerio Bettoni, in Vivi la Provincia on
line, Giornale online della Provincia di
Bergamo, 18-10-2005 e 17-04-2007).
La nostra Provincia non ci sta
svendendo ma sta regalando la nostra salute!
Il problema della democrazia
Il rifiuto della popolazione alla
realizzazione di queste centrali è dovuto prima
di tutto al mancato coinvolgimento dei cittadini
residenti. Il PEA, la convenzione di Arhus e
quella di Aarlborg dichiarano quanto sia
importante questo coinvolgimento in materia di
ambiente e territorio.
In questi casi è ineludibile il
percorso che si apre con la cittadinanza, con
coloro che in particolare si vedono modificata
in primis la morfologia dei luoghi a causa
dell’impatto ambientale di queste centrali.
Come cittadini preoccupati, non
solo della nostra sorte, ma anche di quelle di
quanti hanno a cuore la propria terra, nonché la
propria salute e quella dei figli che su questa
terra dovranno crescere e vivere, ci preme
sottolineare il nostro disaccordo sulla
realizzazione di tali impianti, non solo
nell’area territoriale di San Salvatore Telesino
ma ovunque.
Siamo, infatti, giunti alla
conclusione, similarmente ai tecnici del PEA,
che impianti del genere, ancorché costruiti con
tutte le accortezze e garanzie tecniche, benché
proporzionati ed armonizzati alle
caratteristiche e alle possibilità del
territorio di ubicazione, siano in ogni caso da
subordinare ad altre, ben più auspicabili forme
di produzione di energia rinnovabile.
Le nostre proposte
Tutti ci dicono: «Ma voi cosa
proponete? Cosa si fa coi rifiuti?».
La nostra risposta è “banale”:
raccolta differenziata ed energie rinnovabili!
Vogliamo parlare di energia?La
miglior risposta sta ancora nel PEA della
provincia di Benevento.
Diamo priorità a fonti quali:
1.
il fotovoltaico
sia centralizzato che diffuso sulle abitazioni e
sugli spazi altrimenti inutilizzabili: emissioni
nulle, efficacia garantita da esempi e modelli
quali Germania, Spagna ed Austria.
2.
l’eolico ed il mini-eolico,
localizzati in siti individuati con criteri
basati sul rispetto paesaggistico
3.
l’idroelettrico
Aggiungiamo, di nostro:
1.
il solare
termico, per la produzione di acqua calda ed
il riscaldamento degli ambienti, di nuovo
prendiamo esempio da Germania, Austria e
Trentino;
2.
la geotermia,
per il raffrescamento ed il riscaldamento degli
ambienti;
3.
risparmio energetico
basato su standard di bioedilizia e
bioarchitettura ampiamente utilizzati con
notevole successo in Germania, Austria e
Trentino.
Pertanto, perche’ pensare in
prima istanza proprio alle biomasse che
dovrebbero stare in fondo a questa classifica ?
Vogliamo parlare di rifiuti ?
Perché non si usano, in Campania,
parole quali riduzione, riuso, riciclo,
recupero, dopo ben 14 anni di emergenza rifiuti?
Eppure abbiamo gli esempi
efficaci di Vicenza e Verona: 60% di
differenziata con attenzione a tutte le fasi
della filiera del riciclo e con la nascita di
numerose aziende che ritirano e ridanno vita ai
rifiuti.
Per non parlare di grandi
metropoli quali Los Angeles e S.Francisco con
rispettivamente 80% di riciclo e 70% di
differenziata.
Certo se vogliamo confrontarci
con la realtà numerica di Napoli…:
-
Anno 2000,
raccolta differenziata all’ 8.7%
-
Anno 2005, in
piena emergenza rifiuti, 7% !!!!!
Media Nazionale : 24%
Fonte: dati ISTAT 2007, di
recentissima pubblicazione:
Le nostre richieste al Presidente
Nardone
Il nostro comitato non ha mai
chiesto le dimissioni di Nardone.
Come presidente della provincia,
ha la responsabilità di interrompere il percorso
amministrativo che porterebbe alla costruzione
di queste due centrali.
Vogliamo che sia lui a
rappresentare la provincia in tutte le sedi
istituzionali dove si discuteranno le sorti
delle centrali.
Vogliamo che accetti e si faccia
interprete delle decisioni prese in consiglio
provinciale lo scorso 20 Agosto: sospensione
degli atti, delle autorizzazioni dei progetti e
di tutti gli iter amministrativi in corso.
In conclusione il comitato civico
di S.Salvatore Telesino non ha mai espresso
giudizi sulla persona o su altre iniziative
portate avanti in questi anni dal Presidente
Nardone ma in questo caso le responsabilità sui
due inceneritori definiti “termovalorizzatori”
ci obbligano a prendere una posizione di forte
contrasto verso le sue decisioni.
La referente del
Comitato
Maria Pia Cutillo
e-mail
comitatocivicotm@libero.it
tel. 3332923228
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