25 agosto 2007
Biomasse, richieste del comitato a Nardone
Maria Pia Cutillo

 

 

Comitato Civico

 contro la costruzione

del Termovalorizzatore

a San Salvatore Telesino

 

A San Salvatore e a Reino dovrebbero essere costruiti due Termovalorizzatori/Inceneritori per una potenza complessiva di 21,50 MW.

 

Tutti sanno che il nostro è un territorio a vocazione prevalentemente agricola e turistica, in cui ci sono esperienze già consolidate di valorizzazione dei prodotti tipici a partire dalla viticoltura (e il successo di una manifestazione come Vinalia lo dimostra ogni anno). La produzione di vini, olio, formaggi, salumi e ortaggi di qualità dimostra ancora quanto sia importante nel Sannio la voglia di produrre ciò che si è sempre amato e che adesso si sa anche vendere e pubblicizzare con attenzione.

 

Localizzazione

Le due centrali a biomasse non erano previste nei Comuni di San Salvatore Telesino e Reino.

 Non ci è stato fornito nessuno studio di fattibilità, con dati certi, per motivare la scelta di San Salvatore Telesino come possibile sito per la realizzazione di una centrale tanto devastante per un territorio così ricco di bellezze ambientali e storiche.

C’è inoltre una forte discrepanza tra questi progetti e la programmazione di fonti di energia rinnovabili descritte nel Piano Energetico Ambientale. Il Presidente della Provincia Nardone ha spesso citato il PEA come testo tecnico di riferimento per la programmazione energetica della nostra Provincia. Eppure nel PEA noi non abbiamo trovato prove a sostegno delle due centrali di cui si parla oggi!

Ne era prevista solo una di 8,5 MW con due possibili localizzazioni: San Marco dei Cavoti o San Bartolomeo in Galdo, scelti per la posizione privilegiata nel reperimento della materia prima in loco o per il rifornimento dalle regioni confinanti, ma noi non vogliamo nemmeno questo impianto!

 

 Sicuramente né nel nostro Comune né in quelli limitrofi esiste una filiera di approvvigionamento di biomasse sufficiente per alimentare due megacentrali come quelle dei due progetti in questione. Il Presidente Nardone cita spesso gli scarti che i contadini non sanno apprezzare (le stoppie!) e che costituirebbero la materia prima per un impianto a biomasse ma è lo stesso PEA (Il Piano Energetico ambientale della Provincia di Benevento) che gli dà torto. La stessa impresa titolare del progetto a San Salvatore Telesino dichiara che l’approvvigionamento avverrà tutto da fuori regione e prevede un traffico tra i 35 e i 40 camion al giorno.

 

Ambiente e salute

Gli effetti sull’ambiente di un impianto a biomasse riguardano essenzialmente gli effetti elencati di seguito come descritti nel PEA.

“Emissioni nell’atmosfera :

Tra le emissioni in atmosfera di un impianto a combustione si distinguono i macroinquinanti (CO, NOx, SOx, carbonio organico, polveri di incombusti o di particelle carbonizzate, ecc.), in quantità dell'ordine di milligrammi per metro cubo e i microinquinanti (idrocarburi policiclici aromatici, clorati, fenoli, ecc.) che, anche se in concentrazioni modeste (qualche microgrammo o nanogrammo per metro cubo), sono rischiosi per l'ambiente per la loro tossicità”.

 

Le emissioni in atmosfera, cioè le polveri e gli altri inquinanti da combustione, dichiarati nel progetto della centrale di San Salvatore Telesino ci fanno pensare che, malgrado le quantità o le descrizioni, queste sostanze siano minimizzate nello studio di impatto ambientale della Vocem. Studi di esperti come il prof. Montanari o l’ epidemiologo dott. Valerio Gennaro, dimostrano i rischi per la salute e per l’ ambiente dovute all’ azione di queste nanoparticelle.

 

Ricaduta economica

Un qualsiasi impianto industriale con impatto ambientale offrirebbe alle popolazioni residenti quantomeno una serie di vantaggi sul piano economico e della ricaduta occupazionale. Anche secondo il PEA la maggior parte dell’energia prodotta in questo tipo di centrali dovrebbe essere utilizzata nell'ambito del bacino territoriale in cui è previsto l'insediamento, ma, secondo le dichiarazioni del Presidente della provincia di Bergamo (maggiore azionista della ABM-VOCEM) la Centrale proposta convoglierebbe nella sua provincia tutta l’energia prodotta. Solo “il personale di conduzione dell’impianto sarà selezionato in loco mentre il management sarà ovviamente Bergamasco” (Valerio Bettoni, in Vivi la Provincia on line, Giornale online della Provincia di Bergamo, 18-10-2005 e 17-04-2007).

La nostra Provincia non ci sta svendendo ma sta regalando la nostra salute!

 

Il problema della democrazia

Il rifiuto della popolazione alla realizzazione di queste centrali è dovuto prima di tutto al mancato coinvolgimento dei cittadini residenti. Il PEA, la convenzione di Arhus e quella di Aarlborg dichiarano quanto sia importante questo coinvolgimento in materia di ambiente e territorio.

In questi casi è ineludibile il percorso che si apre con la cittadinanza, con coloro che in particolare si vedono modificata in primis la morfologia dei luoghi a causa dell’impatto ambientale di queste centrali.

Come cittadini preoccupati, non solo della nostra sorte, ma anche di quelle di quanti hanno a cuore la propria terra, nonché la propria salute e quella dei figli che su questa terra dovranno crescere e vivere, ci preme sottolineare il nostro disaccordo sulla realizzazione di tali impianti, non solo nell’area territoriale di San Salvatore Telesino ma ovunque.

Siamo, infatti, giunti alla conclusione, similarmente ai tecnici del PEA, che impianti del genere, ancorché costruiti con tutte le accortezze e garanzie tecniche, benché proporzionati ed armonizzati alle caratteristiche e alle possibilità del territorio di ubicazione, siano in ogni caso da subordinare ad altre, ben più auspicabili forme di produzione di energia rinnovabile.

 

Le nostre proposte

Tutti ci dicono: «Ma voi cosa proponete? Cosa si fa coi rifiuti?».

La nostra risposta è “banale”: raccolta differenziata ed energie rinnovabili!

 

Vogliamo parlare di energia?La miglior risposta sta ancora nel PEA della provincia di Benevento.

Diamo priorità a fonti quali:

1.    il fotovoltaico sia centralizzato che diffuso sulle abitazioni e sugli spazi altrimenti inutilizzabili: emissioni nulle, efficacia garantita da esempi e modelli quali Germania, Spagna ed Austria.

2.    l’eolico ed il mini-eolico, localizzati in siti individuati con criteri basati sul rispetto paesaggistico

3.     l’idroelettrico

Aggiungiamo, di nostro:

1.    il solare termico, per la produzione di acqua calda ed il riscaldamento degli ambienti, di nuovo prendiamo esempio da Germania, Austria e Trentino;

2.    la geotermia, per il raffrescamento ed il riscaldamento degli ambienti;

3.    risparmio energetico basato su standard di bioedilizia e bioarchitettura ampiamente utilizzati con notevole successo in Germania, Austria e Trentino.

 

Pertanto, perche’ pensare in prima istanza proprio alle biomasse che dovrebbero stare in fondo a questa classifica ?

 

Vogliamo parlare di rifiuti ?

 

Perché non si usano, in Campania, parole quali riduzione, riuso, riciclo, recupero, dopo ben 14 anni di emergenza rifiuti?

Eppure abbiamo gli esempi efficaci di Vicenza e Verona: 60% di differenziata con attenzione a tutte le fasi della filiera del riciclo e con la nascita di numerose aziende che ritirano e ridanno vita ai rifiuti.

 

Per non parlare di grandi metropoli quali Los Angeles e S.Francisco con rispettivamente 80% di riciclo e 70% di differenziata.

 

Certo se vogliamo confrontarci con la realtà numerica di Napoli…:

  • Anno 2000, raccolta differenziata all’ 8.7%

  • Anno 2005, in piena emergenza rifiuti, 7% !!!!!

Media Nazionale : 24%

Fonte: dati ISTAT 2007, di recentissima pubblicazione:

 

 

Le nostre richieste al Presidente Nardone

 

Il nostro comitato non ha mai chiesto le dimissioni di Nardone.

Come presidente della provincia, ha la responsabilità di interrompere il percorso amministrativo che porterebbe alla costruzione di queste due centrali.

Vogliamo che sia lui a rappresentare la provincia in tutte le sedi istituzionali dove si discuteranno le sorti delle centrali.

Vogliamo che accetti e si faccia interprete delle decisioni prese in consiglio provinciale lo scorso 20 Agosto: sospensione degli atti, delle autorizzazioni dei progetti e di tutti gli iter amministrativi in corso.

In conclusione il comitato civico di S.Salvatore Telesino non ha mai espresso giudizi sulla persona o su altre iniziative portate avanti in questi anni dal Presidente Nardone ma in questo caso le responsabilità sui due inceneritori definiti “termovalorizzatori” ci obbligano a prendere una posizione di forte contrasto verso le sue decisioni.

 

 

La referente del Comitato

Maria Pia Cutillo

e-mail comitatocivicotm@libero.it

tel. 3332923228

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it