29/08/2007
LA
PROTESTA PER LE BIOMASSE
Incontro con Rutelli Comitati delusi
Più di cento persone, alcuni striscioni e anche
fischi per rimarcare un secco no alla centrale
Biomasse prevista in Valle telesina. Va in scena
la protesta a Telese Terme all'arrivo del
vice-premier Francesco Rutelli alla nona Festa
nazionale dei Popolari-Udeur. Una protesta
civile contro qualsiasi tentativo di installare
in zona questo impianto.
«Un progetto - sostengono i numerosi Comitati
civici costituitisi nelle ultime settimane -
portatore di sicura distruzione ed involuzione
dell'intero territorio a vocazione turistica ed
agricola». Rutelli aveva promesso di ricevere il
Comitato e di ascoltare le ragioni di un no così
deciso e così è stato. Una piccola delegazione
costituita da Gianluca Aceto, Emilio Bove, Enzo
Tripodi, Gaetano Fiorentino, Carmelina Stabile,
Piero Mancini, Maria Pia Cutillo e Giovanni
Liverini, è stata ricevuta dal vice-premier
all'interno dell'area riservata agli ospiti nel
Parco delle Terme.
Rutelli appare cauto e precisa, «abbiamo bisogno
di risolvere i problemi così come lo si fa in
altri Stati europei» e invita i cittadini a
valutare il progetto insieme al presidente
Nardone, un progetto che a suo dire non porterà
modifiche al territorio e alle sue peculiarità
agricole e turistiche. Rutelli ha sostenuto
anche che una centrale del genere la farebbe
anche vicino casa sua. Delusi i delegati del
Comitato che probabilmente si aspettavano una
posizione diversa.
«Prendiamo atto che è stato riconosciuto il
deficit di democrazia e di partecipazione» ha
dichiarato subito dopo il consigliere comunale
di Telese, Gianluca Aceto e prendiamo atto «che
anche Rutelli ha affermato l'opportunità di
rivedere i progetti ma rimaniamo distantissimi
sul discorso generale che prevede sia quello
sullo smaltimento dei rifiuti sia degli
impianti. Pensiamo che gli impianti nella nostra
Provincia corrono il serio rischio di divenire
inceneritori e pensiamo sempre che siano dannosi
alla salute.
Continueremo a lottare affinché il nostro
territorio non venga deturpato da scelte
incomprensibili».
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