26 agosto 2007
Guardia, prima di tutto i diritti delle persone
Maria Mucci

 

 

Comitato civico di Guardia Sanframondi

 contro la costruzione del termovalorizzatore a San Salvatore Telesino 

 

Comitato civico di Guardia Sanframondi contro il termovalorizzatore

e-mail: comitatocivicoguardia@hotmail.it

I comitati civici nascono su questioni specifiche, e sentite come fondamentali, quando  i cittadini percepiscono le azioni dei politici come contrarie ai propri bisogni e diritti. La vicenda della costruzione dei due termovalorizzatori a San Salvatore Telesino e Reino ne è un esempio. I cittadini hanno dato vita ad una forte mobilitazione quando sono venuti a conoscenza, purtroppo a cose quasi fatte, di progetti giustificati in base ad argomentazioni rivelatesi poi contraddittorie o pretestuose. Non vogliamo parlare di quanto detto e ridetto, anche se i politici fanno finta di ignorarlo, sulle incongruenze dei progetti rispetto al Piano Energetico Ambientale della Provincia, del mancato coinvolgimento delle popolazioni interessate, o dell’assurdità di impianti del genere in un territorio a vocazione agricola e turistica.

Vogliamo porre l’attenzione sul tentativo di far passare la protesta dei comitati come emotiva, arretrata, dettata dall’interesse particolare, contro lungimiranti politiche innovative pensate nell’interesse di tutti.

Per noi le politiche innovative sono quelle che puntano a garantire i diritti delle persone, in primo luogo il diritto di partecipare a scelte che riguardano l’ambiente e la salute.

In una regione che è stata trasformata nella pattumiera d’Europa per la devastazione del territorio ad opera della criminalità, favorita dalla colpevole assenza delle istituzioni, con conseguente aumento del degrado sociale e culturale, chi era preposto ad evitare tutto ciò taccia di arretratezza e infondatezza la protesta di cittadini che,finalmente, anche nel nostro territorio marginale e con poca tradizione di partecipazione, e perciò oggetto di scelte incomprensibili e sospette, cominciano a discutere di scelte che non condividono.

Non siamo contro i termovalorizzatori per partito preso e senza le dovute conoscenze.

Lo siamo perché, a differenza dei nostri politici, siamo molto preoccupati del disastro campano, certo non colpa di comuni cittadini tenuti accortamente lontani da decisioni mascherate da innovazioni tecniche avanzate patrimonio di pochi eletti. E’ giusto spendere soldi ed energie per l’innovazione, ma, intanto, la qualità della vita nelle nostre zone peggiora sempre più, basti pensare alle condizioni delle nostre scuole, dei nostri ospedali, dei servizi sociali destinati ai giovani, alle donne, agli anziani.

E siamo molto preoccupati dello stato del nostro pianeta e dei rischi che corre a causa di un sistema economico ormai insostenibile per la sua stessa sopravvivenza,

I documenti di associazioni ed enti internazionali, basati sullo studio di migliaia di scienziati di fama indiscussa ( Living Planet Report; Millennium Ecosystem Assessment Report, ecc.) sullo stato del pianeta presentano un quadro allarmante sui cambiamenti climatici causati dall’inquinamento prodotto dalle attività umane e sulle conseguenti catastrofi ambientali che si verificheranno, in un futuro neanche troppo lontano, se non si cercherà immediatamente di eliminare quanto più possibile le emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera. Molte nazioni hanno messo al centro della loro politica la questione ambientale, riconoscendone l’importanza per la possibilità stessa di vita sul nostro pianeta. A fronte di tutto ciò, a noi viene proposto qualcosa che risponde ad una logica tradizionale che non tiene conto della necessità di rivedere scelte che portano ad un maggiore inquinamento, con gravi effetti sull’ambiente e sulla salute delle persone. Sempre nel PEA si ammette che uno dei problemi principali  delle centrali a biomasse, e non solo degli inceneritori di rifiuti, è l’emissione di sostanze inquinanti in atmosfera.

Noi pensiamo che oggi il buon governo di un territorio si misuri sulla capacità di invertire un modello di sviluppo dimostratosi disastroso per l’ambiente e per le persone.

Invece di creare un muro con i cittadini, e ricattare i politici con decisioni come le dimissioni, il Presidente Nardone dovrebbe dare prova di responsabilità e discutere davvero con i cittadini su questioni che investono il futuro di questo territorio e il diritto ad un ambiente sano e ad uno sviluppo sostenibile ed ecocompatibile.

 

Per il Comitato

Maria Mucci    

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it