26 agosto 2007
Biomasse, speculazione sulle alterazione delle posizioni
Rocco Cirocco

 

 

Rifondazione Comunista

sinistra europea

Giovani Comuniste/i

Federazione di Benevento

 

 

Sulla questione delle centrali a biomasse nel territorio sannita si è aperta una polemica strumentale che agisce attraverso l’alterazione sistematica delle posizioni, distorcendone i contenuti e i significati.

 

Come già abbiamo avuto modo di ribadire in questi giorni, il nostro partito sull’energia da fonti rinnovabili ha assunto orientamenti chiari e coerenti. Non siamo un partito abituato a speculare sull’ambiente per fini puramente politici-elettoralistici, o solo di comodo. Siamo un partito che vuole capire, ragionare, osservare, e avanzare proposte. Tutto questo non può essere tacciato di irresponsabilità o arretratezza.   

 

Noi chiediamo in modo fermo il rispetto del Piano Energetico Provinciale, lo abbiamo fatto per gli insediamenti eolici e lo facciamo oggi per le due centrali a biomasse. In modo specifico, il partito sostiene che  bisogna rispettare le misure e i parametri che sono contemplati nel PEA. Rifondazione, infatti, è favorevole all’energia alternativa, ma abbiamo sempre sostenuto che il tutto avvenga a partire dalle compatibilità territoriali e ambientali. Così come davvero non si può più pensare di prescindere dalla partecipazione democratica delle popolazioni, a cui non possono essere propinate scelte tanto importanti con la logica del prendere o lasciare.

 

Abbiamo sempre sostenuto e sosteniamo che l’energia derivante da fonti rinnovabili va appoggiata e potenziata. Ma abbiamo anche il dovere di fare chiarezza su quello che è già accaduto sui nostri territori, e cioè che l’energia pulita è spesso un paravento dietro al quale si cela una grande speculazione a danno delle piccole comunità.

 

Le società private approfittano dell’indifferenza e della disinformazione della gente, dovuta spesso al disagio economico e sociale delle zone interne, prospettano ricchezza e posti di lavoro e così offrono pochi euro rispetto ai guadagni ultramilionari derivanti da queste attività. E succede che queste società portano via il bottino lasciando sul territorio già martoriato solo le briciole.

 

L’energia alternativa poteva essere una possibilità di sviluppo reale per le zone interne, ma l’impressione è che senza una reale programmazione da parte dello Stato e della Regione, senza stabilire regole e criteri da seguire, l’energia pulita sta diventando un busyness solo per le società private.

È necessario che anche Regione faccia la sua parte, pensando ad una programmazione meno devastante e più compatibile  per le zone interne. Purtroppo finora non è stato così.

 

Noi vogliamo avanzare delle prime proposte rispettando il piano redatto dalla Provincia. La possibilità di costruire alcune minicentrali di biomasse  da ubicare lì dove è possibile consumare immediatamente tutti gli scarti dell’agricoltura, così come avviene nel nord Italia. Proprio perché la nostra provincia si presenta come modello di sviluppo tecnologicamente avanzato ed ambientalmente sostenibile, chiediamo inoltre un piano straordinario per i tetti fotovoltaici, da installare su tutte le scuole secondarie della provincia e anche su altri edifici, ove possibile: in questo modo l’impatto ambientale sarebbe pari allo zero. Infine ci pare imprescindibile parlare di energie senza programmare un piano efficace per il risparmi energetico.

 

Noi crediamo che le scelte di programmazione debbano essere operate nell’interesse del territorio, e non dei privati, e valutando preventivamente, insieme alle comunità, le ricadute che queste scelte possono avere sull’ambiente, sull’economia, sull’occupazione e  sulla vivibilità.

 

Benevento, 25 agosto 2007

 

Il Segretario Regionale PRC-se

Peppe de Cristofaro

 

Il Segretario Provinciale della Federazione PRC-se di Benevento

Giuseppe Addabbo

 

     

 Valle Telesina


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