Benevento 18 ottobre 2007
COMUNICATO STAMPA
Il
Gruppo regionale di Rifondazione Comunista è
intervenuto nella seduta consiliare dello scorso
16 ottobre sulla costruzione di impianti a
biomasse nella provincia di Benevento. I
Consiglieri regionali, Vito Nocera, Antonella
Cammardella e Gerardo Rosania, hanno presentato
una interrogazione durante il question time
all’Assessore all’Ambiente, Luigi Nocera, per
sapere, alla luce delle discrasie procedurali
riscontrate, dei dubbi sulla reale natura
dell’impianto di San Salvatore Telesino e alla
sospensiva autorizzativa posta in essere proprio
dall’Assessorato all’Ambiente, se si intende
provvedere con un definitivo blocco della
procedura per operare una completa ed accurata
verifica del quadro autorizzativo.
La
Federazione provinciale di Benevento, in linea
con i consiglieri regionali, ritiene necessaria
una moratoria che sospenda ogni tipo di
autorizzazione in attesa di approfondimenti e
comunque fin quando la Regione Campania non si
sarà dotata del Piano Energetico regionale.
Napoli, 15/10/2007
Centro Direzionale, Is. F13
Tel. 7783364 – Fax 7783107
Prot. n° 423/07
All’ Assessore all’Ambiente
On. Luigi Nocera
INTERROGAZIONE
Urgente a risposta Question Time
Ai
sensi dell’ART. 79/BIS del Regolamento.
Premesso che:
-
in
Provincia di Benevento è stata richiesta
l’autorizzazione alla costruzione di due
centrali per la produzione di energia elettrica
da combustione di biomasse da 22 ÷ 24
megawatt/anno;
-
che
le centrali sono state localizzate nei Comuni di
Reino e San Salvatore Telesino;
-
che
la produzione complessiva di energia elettrica
prevista per le centrali di Reino e San
Salvatore Telesino è notevolmente eccedente il
limite previsto dal P.E.A. della Provincia di
Benevento, che stima la quantità massima di
energia da biomasse in 8,4 megawatt annui, sulla
base delle biomasse effettivamente disponibili;
-
che
l’approvvigionamento energetico da biomasse,
strategia energetica “integrativa” sicuramente
da considerare in un ambito pianificatorio
regionale, presenta il limite oggettivo della
scarsa disponibilità effettiva delle fonti nelle
immediate vicinanze per contenere ulteriori
contributi alle emissioni di CO2 che trasporti
ed altre fasi lavorative produrrebbero;
-
per
le potenzialità espresse dai progetti proposti,
la loro entrata in funzione potrà determinare,
proprio per garantire agli stessi un
funzionamento efficace ed efficiente in termini
produttivi e
di
profitto, la necessità di importare
necessariamente biomassa da fuori provincia
ovvero da fuori regione prospettando un
eccezionale incremento del transito di automezzi
pesanti, con conseguente incremento
dell'inquinamento atmosferico da CO2, NOx e SOx
e sovraccarico funzionale agli assi viari di
collegamento vanificando, in tal modo, proprio
quanto di “ambientalmente positivo” si intende
realizzare attraverso la promozione delle fonti
rinnovabili di energia;
-
le
centrali a biomasse, per quanto sopra riportato
e per quanto sostenuto, quasi unitariamente,
dalla letteratura scientifica pongono seri
motivi di riflessione in termini di opportunità
sia a scala nazionale che comunitaria; una
riflessione necessaria per la summenzionata
carenza complessiva di biomasse, per le quantità
di CO2 e NOx immessi in atmosfera e non ultimo
per le peculariatà del fragilissimo ecosistema
meridionale che auspicherebbe l’utilizzo delle
biomasse (compost ed ammendanti) proprio quale
sussidio alla lotta di contrasto all’innalzarsi
la linea di desertificazione piuttosto che quali
fonte di combustione;
-
che,
in particolare la richiesta autorizzativa per la
centrale di S. Salvatore Telesino inoltrata
dalla VOCEM srl (azienda partecipata al 90%
dalla provincia di Bergamo) riporta
testualmente: “Richiesta di approvazione e
autorizzazione alla realizzazione,
ex art.27 D. Lgs.vo 22/1997 e succ. mod.,
ed all’esercizio, ex art.28 D. Lgs.vo
22/1997 e succ. mod., delle operazioni di
smaltimento con recupero energetico a mezzo di
un impianto di valorizzazione energetica
attraverso ciclo termico in forno a griglia di
rifiuti non pericolosi a matrice prevalentemente
lignea quali biomasse residuali di natura
vegetale assimilabili a fonti rinnovabili”
lascia fondati dubbi sulla volontà di consentire
l’esercizio dell’impianto solo con alimentazione
da biomasse anche perché in Conferenza di
Servizio del 25/06/2007 la VOCEM srl ha
manifestato l’intenzione di bruciare anche
C.D.R.;
-
che
le suddette ambiguità circa l’iter
amministrativo avviato dalla VOCEM srl oltre al
rischio di ritrovarsi, di fatto, un
termovalorizzatore di CDR in sfregio alle norme
di concertazione e pianificazione territoriale,
sono state formalmente rappresentate al
Commissario Straordinario ai rifiuti in Campania
con nota dell’11.10.2007 del Presidente della
Commissione Ambiente del Senato, Sen. Tommaso
Sodano;
-
che,
ad oggi, la Campania risulta sprovvista sia di
Piano Energetico sia di Piano Rifiuti
(prescritto, tra l’altro, entro il 05.10.2007
dalla L. 87/07)
-
che
in sede di seduta congiunta delle Commissioni
III, IV e VII, l’Assessorato, anche a seguito
delle rimostranze avanzate dai sindaci e dai
comitati civici, comunicava la formale
sospensiva della procedura autorizzativa
dell’impianto di S. Salvatore Telesino per la
verifica dei termini previsti dalla recente
legge regionale sulla qualità dell’aria;
I
sottoscritti Consiglieri Regionali, Vito Nocera,
Antonella Cammardella e Gerardo Rosania,
interrogano l’Assessore all’Ambiente, On. Luigi
Nocera, per sapere, alla luce delle discrasie
procedurali oggettivamente riscontrate, dei
dubbi sulla reale natura dell’impianto di S.
Salvatore Telesino oltre alla sospensiva
autorizzativa posta in essere proprio da codesto
Assessorato, se intende provvedere con un
definitivo blocco della procedura per operare
una completa ed accurata verifica del quadro
autorizzativo.
I Consiglieri regionali
Vito Nocera
Antonella Cammardella
Gerardo Rosania
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