Provincia di Benevento
Comunicato Stampa n. 2326 del 12.07.2007
Il Presidente della
provincia di Benevento on.le Carmine Nardone,
ritenendo alcune affermazioni emerse nel corso
del dibattito per la realizzazione di un
impianto di valorizzazione energetica delle
biomasse in San Salvatore Telesino “del tutto
gratuite o disinvolte”, ha inviato una lettera
ai sindaci dei comuni interessati per precisare
due circostanze – fatto necessario, ha precisato
Nardone - “per il rispetto che si deve alle
Istituzioni”.
La prima riguarda la
formulata accusa di mancanza di democrazia e di
clandestinità delle procedure di approvazione
del Piano Energetico Ambientale che prevede, tra
l’altro la valorizzazione delle biomasse.
Ebbene, ha risposto Nardone, il PEA fu approvato
dal Consiglio Provinciale di Benevento con atto
n° 72 del 10/11/2004 a voti unanimi dei venti
consiglieri presenti (su ventiquattro
assegnati), dopo una procedura pubblica di
elaborazione avviatasi in data 15 dicembre 2001,
presso la
Villa dei papi di Benevento.
“Il Piano, quindi, ha
proseguito Nardone, fu ufficialmente presentato
al pubblico in data 25 marzo 2004 presso
la Rocca dei Rettori – Sala
Consiliare e, nella stessa giornata, seguendo le
indicazioni dettate dall’Unione Europea,
discusso secondo il metodo che la stessa Unione
Europea ha denominato “European Awareness
Scenario Workshop” (EASW), cioè mediante la
partecipazione condivisa di soggetti, enti ed
istituzioni. Al Workshop” (EASW) sul PEA,
protrattosi per l’intera giornata del 25 marzo
2004, alla Rocca dei Rettori, intervennero ben
42 soggetti individuati nell'ambito di 3 diversi
gruppi, che hanno discusso 4 temi-chiave della
sostenibilità (ambiente ed energia; territorio e
mobilità; sviluppo economico; lavoro e qualità
della vita), il Piano Energetico Ambientale fu
arricchito dai suggerimenti e dalle valutazioni
dei partecipanti”.
Il PEA, è scritto ancora
nella lettera del presidente, fu elaborato
dall’Università degli studi del Sannio e
dall’Ente nazionale per l’energia e l’Ambiente
(ENEA), sotto la supervisione e con
l’approvazione del Ministero dell’ambiente. Esso
non prevede alcuna commistione con la
problematica dei rifiuti. Pertanto, ha affermato
ancora Nardone, è falso attribuire a chicchessia
la volontà di “bruciare oltre alle biomasse
anche i rifiuti – magari sotto forma di ecoballe”.
A giudizio di Nardone, “questa è una vera
propria infamia”.
La Provincia di Benevento,
infatti, ha spiegato Nardone, “ha escluso i
termovalorizzatori nella filiera del trattamento
dei rifiuti solidi urbani ed anzi si sta
impegnando su una tecnologia innovativa del
tutto diversa consistente nella dissociazione
molecolare”.
Ora, è ancora Nardone a
parlare, tale impianto di dissociazione
molecolare sorgerà in Benevento, come già
ampiamente riportato dalla Stampa e, dunque,
“non si capisce come e perché (se non animato da
una voglia intenzionale e strumentale di gettare
il panico tra la popolazione) si alimentino
voci, sospetti e notizie infondate circa la
confusione tra le biomasse ed il trattamento dei
rifiuti. Inoltre, ha detto ancora Nardone, non è
nemmeno pensabile che l’impianto per le biomasse
possa essere – come per magia - “riconvertito” a
termovalorizzatore dei rifiuti, vista la
tipologia differente delle due strutture”.
E questa è la conclusione del presidente: “La
valorizzazione energetica delle biomasse
attualmente non valorizzate, abbandonate ed
incontrollate (sanse, vinacce, tralicci di vite,
etc.) costituisce un elemento in grado di
accrescere la sostenibilità ambientale nel
territorio interessato. Viceversa costituisce
grave fattore di rischio per l’ambiente e per
l’ecosistema, come anche un non esperto può
capire, la procedura assurda ed antica dello
bruciare le stoppie nei campi durante i mesi
estivi, magari mettendo insieme anche buste di
plastica e residui di fertilizzanti chimici.
In ogni caso,
la Provincia di Benevento ha già
dato incarico alla Società partecipata MARSEC di
Benevento Stazione di monitoraggio ambientale
mediante telerilevamento satellitare) di
effettuare i rilievi degli scarichi inquinanti
in atmosfera secondo metodologie di indagini
certificate ed efficaci, che possono
tranquillizzare tutti. Tutti questi elementi
andrebbero valutati con obiettività se si vuole
dare un giudizio sereno e trasparente sulla
vicenda. E se non si vogliono porre le spalle
al futuro”. |