La
Ola (org. ambientalista lucana) promuove a
livello nazionale l'appello
"NO AL FAR WEST DEI CERTIFICATI VERDI - EOLICO E
BIOMASSA, RISPETTANDO LA SOSTENIBILITA' DEI
TERRITORI E L'AMBIENTE"
http://www.olambientalista.it/centrali.htm
Qui sotto la bozza dell'appello per l'adesione
dei Comitati, dei cittadini e delle
Associazioni.
L'appello che il Ministro dell'Ambiente, Tutela
del Territorio e del Mare promuova l'emanazione,
da parte del Governo, delle linee guide in
materia di energia prodotta da fonte eolica e da
biomasse, con le norme di salvaguardia delle ZPS
(Zone di Protezione Speciale) e di tutela dei
parchi, oggi esposti ad un degrado ed una
distruzione sistematica legalizzata.
Al
fine dell'adesione è sufficiente comunicare alla
OLA il nominativo del Comitato e/o
dell'Associazione con l'eventuale nominativo del
responsabile e la mail.
L'appello sottoscritto verrà quindi inviato al
Ministro.
APPELLO
NO
AL FAR WEST DEI CERTIFICATI VERDI "EOLICO E
BIOMASSA, RISPETTANDO LA SOSTENIBILITA’ DEI
TERRITORI E L’AMBIENTE”
Premesso che:
in
Italia è un proliferare di mega impianti eolici
ed a biomassa industriali, con il conseguente e
ripetuto ricorso da parte delle lobby
energetiche all’uso del ricatto economico ed al
non rispetto delle leggi, al solo scopo di
accaparramento dei “certificati verdi”, ovvero
gli incentivi che lo Stato mette a disposizione;
in
moltissimi casi le società energetiche e gli
enti titolari delle autorizzazioni non prendono
in considerazione la sostenibilità territoriale
e le norme di tutela dei territori ove tali
impianti industriali sorgono, unitamente alle
garanzie di trasparenza ed informazione ai
cittadini;
le
grandi potenze dispiegate per l'eolico sui
crinali montuosi dell'Appennino avvengono in
assenza di linee guida nazionali in materia che
tengano conto dell'allocazione degli impianti e
l'effettiva convenienza dal punto di vista della
produttività energetica e spesso la lobby del
vento agisce come se fosse nel Far West, al solo
scopo di accaparrarsi i certificati verdi,
peraltro in presenza di una totale reticenza da
parte dei gestori degli impianti a fornire i
dati sull'effettiva produzione di elettricità
che, oltre a non garantire la trasparenza
necessaria a queste attività industriali,
solleva forti dubbi anche sulla validità tecnica
di queste scelte;
le
società che realizzano grandi impianti a
biomassa, con potenze mediamente pari o
superiori a 10 MW, talvolta di ben 35-40 MW (Mercure,Calabria,
Basilicata, Liguria, Sannio, etc) impongono una
insostenibilità rispetto al reperimento in loco
della biomassa vegetale, dal momento che per far
funzionare una centrale da 30 MW è necessario
bruciare non meno di 400.000 tonnellate di
biomassa vegetale e che tale fatto innesca un
vero e proprio "disboscamento feroce", in molti
luoghi all'interno di aree protette con futuro
degrado, dissesti idrogeologico, ed effetti
nefasti per le condizioni microclimatiche
locali, così come sta avvenendo in silenzio
sulla Sila e sul Pollino, dove nell'area dell'Orsomarso
una società del nord si è dichiarata pronta a
prendere in gestione i boschi comunali in cambio
di "un piatto di lenticchie" per trasformali in
biopellets o cippato vergine.
A
meno che non si voglia importare legname
dall'est o dall'Amazzonia questo disegno
perverso mira a riconvertire le biomasse in
impianti funzionanti a CDR (Combustibile
Derivato da Rifiuti) ovvero in veri e propri
inceneritori di rifiuti camuffati, così come
purtroppo sta accadendo in molte località
italiane;
Le
scriventi associazioni, comitati e cittadini,
nel denunciare torbidi "affarismi avallati sia a
destra sia a sinistra con lo scopo di
accaparrarsi i soldi dello Stato, con alcune
associazioni di ispirazione ambientalista a fare
da sirene contro i comitati di cittadini e
associazioni schierate a favore del rispetto
della legalità e delle garanzie per la salute
dell'ambiente e dei cittadini che rischiano di
pagare con i propri soldi in molti casi vere e
proprie speculazioni ai danni dei contribuenti;
La
Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista)
coordinamento Comitati di cittadini promotrice
dell'appello, e le Associazioni firmatarie,
chiedono
che il Ministro dell'Ambiente, Tutela del
Territorio e del Mare promuova l'emanazione, da
parte del Governo, delle linee guide in materia
di energia prodotta da fonte eolica e da
biomasse, con le norme di salvaguardia delle ZPS
(Zone di Protezione Speciale) e di tutela dei
parchi, oggi esposti ad un degrado ed una
distruzione sistematica legalizzata.
[Allegato : Appello[finale].doc]
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