Centrale biomasse, coro di no
Sannio Quotidiano il 15-07-2007
Proliferano le iniziative contrarie alla
realizzazione dell’impianto a San Salvatore
Telesino
Gli alleatini sansalvatoresi raccolgono firme. A
Puglianello seduta consiliare «aperta». Prc
interroga la Regione
Si
moltiplicano le iniziative contro la
realizzazione della centrale biomasse prevista
in località Mennitto, in territorio di San
Salvatore Telesino ed ai confini con quelli di
Amorosi e Puglianello.
Raccolta di firme degli alleatini
sansalvatoresi… Dal circolo di An di San
Salvatore Telesino arriva il “no” alla centrale.
I giovani del circolo in particolar modo Roberto
Rapuano e Luca Pacelli, si sono subito
mobilitati per una raccolta firme per
contrastare tale progetto. “Siamo pienamente in
sintonia – scrive Alleanza Nazionale - con il
documento redatto e pubblicato dai Democratici
di sinistra di Amorosi, nel quale si precisa di
non voler essere pregiudiziali nei confronti di
un tale progetto, ma chi ha immaginato di
costruire questa centrale nel nostro Comune, non
ha fatto i conti né con il buon senso, né con la
storia, né con le tante vocazioni che questo
territorio offre (…). Condivisione anche per le
critiche mosse nei riguardi dei loro maggiori
esponenti istituzionali (Bassolino e Nardone) e
“l’auspicio che tutte le forze di centro
sinistra, presenti nei Comuni della valle
Telesina, dovrebbero prendere esempio dagli
amorosini, così da dare un forte monito ai
propri rappresentanti politici, e per poter dare
sicuramente più forza ad un’iniziativa
responsabile, e in difesa del proprio territorio
(…). Dal consiglio comunale aperto – spiegano
gli alleatini - tenutosi a San Salvatore, che ha
visto la partecipazione di numerosi
amministratori dell’intero circondario, è emerso
con chiarezza, che tutti coloro che vi hanno
preso parte sono contrari affinché questa
centrale di biomasse venga posta in essere. E’
emerso anche che in questa storia c’è stato il
consenso da parte di alcuni esponenti diessini
della locale sezione, i quali, dopo un periodo
di assoluto silenzio, addirittura in un
documento firmato, menzionavano solo benefici
per la nostra comunità dal momento che questa
centrale sarebbe apparsa in contrada Mennitto”.
E qui l’affondo ai Ds di San Salvatore “gli
unici a stare zitti...”, “oggi con tutto questo
clamore…” . La posizione degli alleatini nella
vicenda della centrale biomasse? “Alleanza
nazionale – sottolineano in un passaggio finale
- sarà con i cittadini a protestare ed a fare
quanto possibile per evitare che ciò avvenga, il
partito tutto, assicura che farà tutto quanto è
di sua competenza, e se sarà utile allo scopo,
non si sottrarrà ad oltrepassare i limiti che la
politica stessa impone”. Al margine della nota
si conclude aggiungendo che l’associazione
‘Ambiente e/è vita’ (rappresentata da Vincenzo
Volpe, presidente anche del circolo locale di
An), sta in questi giorni impegnandosi con
tecnici esperti del settore per recepire
informazioni più dettagliate e precise, e
insieme ai vertici dell’associazione rende nota
all’intera cittadinanza dell’intera valle
telesina che la stessa sarà presente in tutte le
battaglie che si porranno in essere per
scoraggiare quello che viene definito un
“disastro ambientale”.
…e la voce di Pro Loco, ‘San Manno’ e Lipu
Sempre sulla centrale arriva da San Salvatore
Telesino la presa di posizione della Pro Loco e
dell’associazione ‘San Manno’ nonché della Lipu
(Lega Italiana Protezione Uccelli) di Benevento.
I sodalizi evidenziano che “il contesto
geografico in cui sarebbe inserita la centrale
la rende inaccettabile” soprattutto perché la
valle telesina è un’area a prevalente vocazione
turistica per la cui valorizzazione in questi
ultimi anni si stanno investendo notevoli
risorse finanziarie. “Esiste il rischio – si
legge nella nota – che la centrale si possa
trasformare in un inceneritore di rifiuti,
possibilità da non escludere viste le
problematiche presenti ed irrisolte da decenni
nella Regione Campania inerenti lo smaltimento e
lo stoccaggio dei rifiuti. La tecnologia
dell’impianto lo permetterebbe e questo potrebbe
avvenire anche per l’insufficiente quantità di
biomasse (paglia, scarti di produzione agricola,
ecc.) presente nella nostra provincia e nelle
aree limitrofe utile ad alimentare un impianto
di tali dimensioni. Vi è il concreto pericolo
del peggioramento della qualità dell’aria –
viene aggiunto – derivante dalle immissioni di
polveri fini e ultrafini (nanopolveri) ed altri
inquinanti, determinate anche dal flusso
veicolare di mezzi pesanti per il trasporto di
biomasse e/o rifiuti e per il conferimento a
discarica della notevole quantità di cenere
prodotta dalla combustione del materiale. E’
possibile un inquinamento delle acque delle
falde e del sottosuolo derivante dalla
reimmissione in circolo dell’acqua alterata dai
processi di lavorazione e di eventuali
inquinanti presenti. E’ sicuro il degrado della
qualità della vita dei cittadini che abitano e
lavorano in un ampio raggio di distanza
dall’impianto che si intende realizzare. E’
sicura la svalutazione delle proprietà
immobiliari spesso realizzate con notevoli
sacrifici (abitazioni, attività produttive,
terreni che in questi ultimi anni sono stati
attrezzati con impianti di distribuzione irrigua
per incentivare una agricoltura di qualità e più
produttiva) nelle aree circostanti alla
centrale”. E dopo queste considerazioni ecco che
si sottolinea anche “il mancato coinvolgimento
dei cittadini dei comuni maggiormente
interessati, Amorosi, Puglianello e San
Salvatore Telesino , in scelte territoriali
effettuate altrove senza che sia stato richiesto
alcun parere preventivo o siano state effettuate
adeguate consultazioni con gli enti e i
cittadini, e senza tener conto del piano
energetico provinciale e di altri strumenti
urbanistici e di tutela del territorio”.
Da Puglianello tutti in coro per un “fermo”
no E’ un fermo no quello che arriva da
Puglianello. Ed è sottoscritto da enti, partiti
ed associazioni. In calce al documento la firma
di Antonello Pacelli (sindaco), Thoma Parente
(capogruppo consiliare ‘Puglianello… un’altra
cosa’, Tonino Bartone (presidente consorzio
rifiuti Bn 2), Francesco Vinciguerra
(responsabile locale FI), Alberto Tebano
(presidente circolo An), Ferdinando Creta (della
direzione provinciale dello Sdi), Francesco
Rubano (consigliere nazionale giovani Popolari
-Udeur), Mafalda Pacelli (presidente pro loco),
Anna Maria Mongillo (presidente Ac), Filippo
Guarnirei (presidente Centro Studi), Giacomo
Morelli (presidente SSC Puglianello). Nel
documento, frutto della riunione dell’altra
sera, viene riassunto l’impegno di tutti “a
sostenere le risultanze dell’incontro tra i
sindaci della valle (programmato per ieri,
ndr)”. Intanto anche a Puglianello se ne
discuterà in un consiglio comunale aperto a
tutta la cittadinanza.
Le perplessità di Rifondazione comunista.
Sulla questione interviene anche Rifondazione
comunista con una nota del circolo ‘Libertini’
di Amorosi che dà notizia dell’interrogazione
rivolta dal consigliere regionale, Vito Nocera,
all’omonimo assessore regionale all’Ambiente, l’udeurrino
Luigi Nocera. «Dal punto di vista tecnico -
economico - spiega Rifondazione - si ritiene che
l’impianto sia notevolmente sovradimensionato
rispetto all’ambito dove lo stesso va ad
insediarsi. Anche considerando l’altro impianto
simile previsto nel comune di Reino, la
provincia di Benevento può fornire solo 6500
tonnellate rispetto alle 110mila necessarie.
L’energia termica sviluppata, inoltre, è pari al
75 per cento di tutta l’energia prodotta, e
quindi non può essere utilizzata per assoluta
mancanza di infrastrutture adatte». Il Prc
evidenzia inoltre che «il prelevamento di grosse
quantità d’acqua dal sottosuolo, necessarie al
raffreddamento dell’impianto, produrrebbe
naturale abbassamento delle falde acquifere».
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