11 agosto 2007
Biomasse, proliferano i comitati del NO
Sannio Quotidiano  15-07-2007  - segnalazione di Francesco Maria Rubano

 

 

Centrale biomasse, coro di no

Sannio Quotidiano il 15-07-2007

Proliferano le iniziative contrarie alla realizzazione dell’impianto a San Salvatore Telesino

Gli alleatini sansalvatoresi raccolgono firme. A Puglianello seduta consiliare «aperta». Prc interroga la Regione

Si moltiplicano le iniziative contro la realizzazione della centrale biomasse prevista in località Mennitto, in territorio di San Salvatore Telesino ed ai confini con quelli di Amorosi e Puglianello.

Raccolta di firme degli alleatini sansalvatoresi… Dal circolo di An di San Salvatore Telesino arriva il “no” alla centrale. I giovani del circolo in particolar modo Roberto Rapuano e Luca Pacelli, si sono subito mobilitati per una raccolta firme per contrastare tale progetto. “Siamo pienamente in sintonia – scrive Alleanza Nazionale - con il documento redatto e pubblicato dai Democratici di sinistra di Amorosi, nel quale si precisa di non voler essere pregiudiziali nei confronti di un tale progetto, ma chi ha immaginato di costruire questa centrale nel nostro Comune, non ha fatto i conti né con il buon senso, né con la storia, né con le tante vocazioni che questo territorio offre (…). Condivisione anche per le critiche mosse nei riguardi dei loro maggiori esponenti istituzionali (Bassolino e Nardone) e “l’auspicio che tutte le forze di centro sinistra, presenti nei Comuni della valle Telesina, dovrebbero prendere esempio dagli amorosini, così da dare un forte monito ai propri rappresentanti politici, e per poter dare sicuramente più forza ad un’iniziativa responsabile, e in difesa del proprio territorio (…). Dal consiglio comunale aperto – spiegano gli alleatini - tenutosi a San Salvatore, che ha visto la partecipazione di numerosi amministratori dell’intero circondario, è emerso con chiarezza, che tutti coloro che vi hanno preso parte sono contrari affinché questa centrale di biomasse venga posta in essere. E’ emerso anche che in questa storia c’è stato il consenso da parte di alcuni esponenti diessini della locale sezione, i quali, dopo un periodo di assoluto silenzio, addirittura in un documento firmato, menzionavano solo benefici per la nostra comunità dal momento che questa centrale sarebbe apparsa in contrada Mennitto”. E qui l’affondo ai Ds di San Salvatore “gli unici a stare zitti...”, “oggi con tutto questo clamore…” . La posizione degli alleatini nella vicenda della centrale biomasse? “Alleanza nazionale – sottolineano in un passaggio finale - sarà con i cittadini a protestare ed a fare quanto possibile per evitare che ciò avvenga, il partito tutto, assicura che farà tutto quanto è di sua competenza, e se sarà utile allo scopo, non si sottrarrà ad oltrepassare i limiti che la politica stessa impone”. Al margine della nota si conclude aggiungendo che l’associazione ‘Ambiente e/è vita’ (rappresentata da Vincenzo Volpe, presidente anche del circolo locale di An), sta in questi giorni impegnandosi con tecnici esperti del settore per recepire informazioni più dettagliate e precise, e insieme ai vertici dell’associazione rende nota all’intera cittadinanza dell’intera valle telesina che la stessa sarà presente in tutte le battaglie che si porranno in essere per scoraggiare quello che viene definito un “disastro ambientale”.

…e la voce di Pro Loco, ‘San Manno’ e Lipu Sempre sulla centrale arriva da San Salvatore Telesino la presa di posizione della Pro Loco e dell’associazione ‘San Manno’ nonché della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) di Benevento. I sodalizi evidenziano che “il contesto geografico in cui sarebbe inserita la centrale la rende inaccettabile” soprattutto perché la valle telesina è un’area a prevalente vocazione turistica per la cui valorizzazione in questi ultimi anni si stanno investendo notevoli risorse finanziarie. “Esiste il rischio – si legge nella nota – che la centrale si possa trasformare in un inceneritore di rifiuti, possibilità da non escludere viste le problematiche presenti ed irrisolte da decenni nella Regione Campania inerenti lo smaltimento e lo stoccaggio dei rifiuti. La tecnologia dell’impianto lo permetterebbe e questo potrebbe avvenire anche per l’insufficiente quantità di biomasse (paglia, scarti di produzione agricola, ecc.) presente nella nostra provincia e nelle aree limitrofe utile ad alimentare un impianto di tali dimensioni. Vi è il concreto pericolo del peggioramento della qualità dell’aria – viene aggiunto – derivante dalle immissioni di polveri fini e ultrafini (nanopolveri) ed altri inquinanti, determinate anche dal flusso veicolare di mezzi pesanti per il trasporto di biomasse e/o rifiuti e per il conferimento a discarica della notevole quantità di cenere prodotta dalla combustione del materiale. E’ possibile un inquinamento delle acque delle falde e del sottosuolo derivante dalla reimmissione in circolo dell’acqua alterata dai processi di lavorazione e di eventuali inquinanti presenti. E’ sicuro il degrado della qualità della vita dei cittadini che abitano e lavorano in un ampio raggio di distanza dall’impianto che si intende realizzare. E’ sicura la svalutazione delle proprietà immobiliari spesso realizzate con notevoli sacrifici (abitazioni, attività produttive, terreni che in questi ultimi anni sono stati attrezzati con impianti di distribuzione irrigua per incentivare una agricoltura di qualità e più produttiva) nelle aree circostanti alla centrale”. E dopo queste considerazioni ecco che si sottolinea anche “il mancato coinvolgimento dei cittadini dei comuni maggiormente interessati, Amorosi, Puglianello e San Salvatore Telesino , in scelte territoriali effettuate altrove senza che sia stato richiesto alcun parere preventivo o siano state effettuate adeguate consultazioni con gli enti e i cittadini, e senza tener conto del piano energetico provinciale e di altri strumenti urbanistici e di tutela del territorio”.

Da Puglianello tutti in coro per un “fermo” no E’ un fermo no quello che arriva da Puglianello. Ed è sottoscritto da enti, partiti ed associazioni. In calce al documento la firma di Antonello Pacelli (sindaco), Thoma Parente (capogruppo consiliare ‘Puglianello… un’altra cosa’, Tonino Bartone (presidente consorzio rifiuti Bn 2), Francesco Vinciguerra (responsabile locale FI), Alberto Tebano (presidente circolo An), Ferdinando Creta (della direzione provinciale dello Sdi), Francesco Rubano (consigliere nazionale giovani Popolari -Udeur), Mafalda Pacelli (presidente pro loco), Anna Maria Mongillo (presidente Ac), Filippo Guarnirei (presidente Centro Studi), Giacomo Morelli (presidente SSC Puglianello). Nel documento, frutto della riunione dell’altra sera, viene riassunto l’impegno di tutti “a sostenere le risultanze dell’incontro tra i sindaci della valle (programmato per ieri, ndr)”. Intanto anche a Puglianello se ne discuterà in un consiglio comunale aperto a tutta la cittadinanza.

Le perplessità di Rifondazione comunista. Sulla questione interviene anche Rifondazione comunista con una nota del circolo ‘Libertini’ di Amorosi che dà notizia dell’interrogazione rivolta dal consigliere regionale, Vito Nocera, all’omonimo assessore regionale all’Ambiente, l’udeurrino Luigi Nocera. «Dal punto di vista tecnico - economico - spiega Rifondazione - si ritiene che l’impianto sia notevolmente sovradimensionato rispetto all’ambito dove lo stesso va ad insediarsi. Anche considerando l’altro impianto simile previsto nel comune di Reino, la provincia di Benevento può fornire solo 6500 tonnellate rispetto alle 110mila necessarie. L’energia termica sviluppata, inoltre, è pari al 75 per cento di tutta l’energia prodotta, e quindi non può essere utilizzata per assoluta mancanza di infrastrutture adatte». Il Prc evidenzia inoltre che «il prelevamento di grosse quantità d’acqua dal sottosuolo, necessarie al raffreddamento dell’impianto, produrrebbe naturale abbassamento delle falde acquifere».

 

 

 

     

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