Simone: «Verdi double face, non
ci sto»
di
Antonio Vecchiarelli
Biomasse dal doppio approccio. Centrosinistra
dalla doppia posizione.
Da
quando Nardone ha rassegnato le dimissioni,
esiste chi, nella coalizione che sin qui l’ha
sostenuto, s’affanna nel pressing per farlo
recedere dal suo intento di dichiarare chiusa
definitivamente la sua esperienza alla guida
della Rocca e chi, invece, persevera nel suo
atteggiamento di conflittualità in quanto sicuro
sostenitore della presenza di centrali a
biomasse sul territorio.
Uno di questi è Giancarlo Simone, del direttivo
provinciale dei Verdi, coordinatore della forza
politica per la Valle Telesina, consigliere
comunale in quel di San Lorenzello che, per
protestare contro chi, nel suo partito, ha usato
parole di sostegno per Nardone, ieri mattina si
è autosospeso dai Verdi.
Lo
ha fatto con il disappunto di chi “si sente
offeso per dei pronunciamenti al limite del
decente, indotti da una mancata conoscenza del
territorio e della storia legata alla centrale a
biomasse di San Salvatore Telesino”.
Simone si riferisce a quanto dichiarato dal
presidente regionale dei Verdi, Tommaso
Pellegrino che ha avuto parole di sostegno a
Nardone e, in antitesi, esprime “con convinzione
e determinazione la solidarietà ai comitati
civici e istituzionali e colgo l’occasione per
rivolgere un appello al presidente nazionale
Alfonso Pecoraio Scanio, affinché possa
adoperarsi nelle sedi opportune per accertare
eventuali malcelati interessi che si potrebbero
nascondere dietro la realizzazione delle
centrali a biomasse di Reino e San Salvatore.
Per Giancarlo Simone “il presidente Nardone è
indifendibile. Se si va in controtendenza alle
decisioni di un intero consiglio provinciale,
evidentemente è perché si vuole difendere
un’operazione unilaterale con tutte le
perplessità del caso”.
E
sull’aspetto più volte sollevato da Nardone
sulla confusione che si fa tra centrale a
biomasse e termovalorizzatore, Simone è
lapidario: “Non si può rischiare…. La tecnologia
ha fatto passi da gigante, le scorciatoie per
arrivare a obiettivi deleteri per il territorio,
anche”.
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